La vicenda Salis

La vicenda Salis

A quanto riferisce “La Stampa” del 2 novembre 2022 tra condannati e indagati nel nuovo Parlamento, 40 eletti, tra deputati e senatori, hanno ancora pendenze con la giustizia, 29 nel centrodestra, 5 nel Partito Democratico, 4 in Italia Viva e 2 nel Movimento 5 stelle. Tra di essi figurano anche un sottosegretario e un ministro. Questo aspetto viene praticamente sottaciuto non solo sulle reti Mediaset ma anche su quelle Rai. Per contro piace a Mediaset e soprattutto a “Rete 4” aggredire una eurodeputata appena eletta per fatti modesti confrontati con quanto contestato alla maggior parte degli indagati/condannati che tutt’ora siedono sugli scranni del parlamento

Nel programma “4 di sera” tenuto nella serata di mercoledì 26 giugno, sono stati utilizzati da alcuni ospiti presenti, nei confronti della euro deputata Ilaria Salis, senza che la stessa fosse presente e quindi potesse difendersi e senza che ì presentatori in qualche modo invitassero alcuni ospiti  a contenere la problematica nei limiti di un civile confronto, uno spettacolo ai limiti dell’inciviltà.

Non si tratta di accettare o rifiutare i comportamenti e le idee della Salis ma di avere un rispetto minimale per un eurodeputato che ha preso 170.000 voti e fino a prova contraria non ha ammazzato nessuno, né truffato lo stato.

Eppure, come notorio abbiamo tra i tanti onorevoli/senatori indagati e condannati, finanche  un ministro della Repubblica, indagato per falso in bilancio e per truffa ai danni dell’Inps, (altro che quanto fatto dalla Salis), ministro che pur tuttavia non si scolla dalla poltrona di ministro e non sto dicendo si debba dimettere da senatrice.

La presunzione d’innocenza per tutti è sacra ma fare il ministro è qualcosa d’altro, è troppo con una articolata e pesante indagine in corso.

Torniamo alla Salis

Dovrà pagare per l’occupazione?

L’occupazione è un reato ex art 633 cp ma ai fini dell’integrazione del delitto in esame è necessario che sussista, in capo all’agente, il dolo specifico, quale coscienza e volontà di invadere un immobile altrui con il fine specifico di occuparlo o di trarne, comunque, un profitto. Inoltre è punibile a querela della persona offesa.

Sono rinvenibili questi aspetti nel comportamento della Salis, non parrebbe in quanto l’occupazione era relativa ad un immobile ALER in stato di abbandono mai assegnato come a Milano ve ne sono a migliaia.

Ad ogni buon conto mi chiedo e chiedo al comune di Milano, alla regione Lombardia perché sin ora nessuno ha mai denunciato questo?

Vi è un credito della Salis collegato all’occupazione?

Che sia un credito presunto è evidente, in quanto si tratta di una occupazione che risalirebbe a quando la Salis aveva 23 anni, oggi ne ha 40, e che la vedrebbe occupante anche nel periodo di detenzione in Ungheria negli ultimi 16 mesi il che ha invero dell’incredibile.

Parrebbe, comunque, che siano tutti da accertare e lontani nel tempo questi crediti e per quanto riguarda le somme dovute mai quantificate e richieste in questo lungo periodo  dovrebbero essere coperte dalla prescrizione. I suoi legali sapranno di sicuro cosa fare, comunque il pagare o meno attiene ad aspetti civilistici che nulla hanno a che vedere con la sua posizione di eurodeputato.

Potrebbe anche essere che l’ALER possa rivendicare qualcosa, lo faccia se ne ha titolo, ma evitino politici e giornalisti sceneggiate indecorose.

Comincino a guardare a casa loro e non solo in quella degli altri, facciano un minimale confronto tra i diversi eventuali capi d’imputazione e parliamo del tutto depurando, la vicenda Salis, dall’astio che la circonda.

Di certo è mozione provocatoria e propagandistica quella della regione Lombardia, la quale in primis dovrebbe chiedere all’ALER di rispondere di danno erariale per le ben 20.000 case popolari chiuse e inutilizzate, per assenza di manutenzioni, che le rendano agibili.

Quello che è chiaro è che, contrariamente a quanto imputato al ministro e diversi altri onorevoli, i fatti imputabili alla Salis si sostanziano nell’ambito di azioni di lotta politica, e non di interessi personali, stiamo parlando di atteggiamenti politici, discutibili se vogliamo, non di truffa /bancarotta/violazione di segreto d’ufficio per citare alcuni dei reati contestati a nostri rappresentanti, altro che di occupazione di un immobile fatiscente e disabitato

Su questi aspetti consiglio ad alcuni ospiti presenti in trasmissione ed hai conduttori della stessa che non hanno minimamente provato a fermare il fango che si riversava sulla eurodeputata, come reputo dovesse essere il loro compito, di leggere Henry David Thoreau nel suo famoso trattato sulla disobbedienza civile, concetto richiamato dalla Salis, e Valerio Pocar nel suo “guida al diritto contemporaneo.

Come è stato scritto il diritto di resistenza rappresenta un antidoto ad un positivismo giuridico che pretende di disciplinare oltremodo e senza limiti l’agire umano.

Il tema della legittimità della disobbedienza a fronte del potere costituito esercitato in malo modo risale in via minimale ai tempi del cristianesimo quando i primi cristiani ebbero a scontrarsi col potere dello stato e degli imperatori.

L’analisi è lunga e mi fermo qui ma, era del tutto evidente, che la Salis intendeva dire che a fronte di situazioni palesemente inique è lecito ribellarsi.

La stessa Carta costituzionale consente di distinguere potere e diritto, legalità e legittimità come da molti studiosi è stato teorizzato sulla base di una corretta interpretazione dell’art 1 ove si enuncia il ben noto principio di sovranità popolare.

Vedasi su gli aspetti relativi all’occupazione anche la Cassazione, sentenza n. 26225 del 18 settembre 2020

Il diritto di resistenza diventa, laddove esercitato per garantire il rispetto di diritti fondamentali dell’individuo, il punto di incontro tra morale e diritto. Diventa il momento della partecipazione attiva alla vita democratica come molti studiosi hanno affermato.

Ed invece in questa trasmissione non si è aperto nessun dibattito, solo fango sulla Salis, giungendo ad affermare, la Berardini De Pace, che da avvocato dovrebbe conoscere gli autori citati, che lei non riteneva nemmeno di chiamare onorevole la Salis vale a dire chi , per volontà del popolo, (e non perché ha vinto la lotteria o superato  un concorso) ha assunto un ruolo che merita rispetto, così come peraltro ha fatto un’altra collega della Salis che ha ritenuto anch’essa che la Salis non potesse essere chiamata onorevole.

Siamo al puro dileggio alla pura offesa senza che i due presentatori la Barra ed il Poletti intervenissero in alcun modo a ripristinare quel minimo di rispetto alla quale la Salis aveva ed ha diritto.

Da ultimo anche nella trasmissione di giovedì us, sempre su rete 4 “Diritto e Rovescio” sempre assente la Salis, si è nuovamente colpita la stessa con una faciloneria agghiacciate.

Eppure il conduttore giornalista e saggista Paolo del Debbio, stimato per la sua pacatezza e fermezza nel condurre la trasmissione si è lasciato andare a commenti che non sono mai stati nella sua natura senza nemmeno provare ad invitare i presenti ad un’analisi più a tutto tondo della vicenda.

Lascia l’amaro in bocca constare come, quando la Salis veniva esibita in Ungheria in catene nella stessa aula processuale, trattata come un animale feroce, trattamento che in Italia neanche a Matteo Messina Denaro è stato riservato, non si sono state sollevate voci di sdegno dal governo, con l’eccezione, modesta di Forza Italia, ed oggi, da europarlamentare ci si permetta di ricoprirla di fango ignorando la sacralità delle scelte elettorali e di come il potere, ricordiamolo ancora una volta, appartenga al popolo

Avv. Vito S Manfredi

Redazione

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