La banalità del paradosso
di Francesca Girardi
Paradosso. Cos’è il paradosso? L’eccezione del termine indica una contraddizione, un qualcosa che non è proprio in armonia con la logica.
Banalità. Quale è il suo significato? Indica un qualcosa privo di originalità, e non muove alcun interesse.
La banalità del paradosso è una strana unione dei due termini che indica un qualcosa che si incontra con una frequenza molto alta.
A cosa mi riferisco? Non è chiaro? Non capite nulla di quanto scritto? Obiettivo raggiunto: questa è la banalità del paradosso!
Quanti processi nel sistema assistenziale, nel sistema legale e in tutta una serie di contesti potrebbero essere inclusi in questa bizzarra espressione che ha del neologismo?
Un’esperienza è quella che porta a scontrarsi con il luogo comune: “Mah, la digitalizzazione ci rovinerà, non serve! Ci credono e ci vogliono far diventare automi. Non dobbiamo cadere nel trabocchetto”. Bene. Quanti di voi hanno trascorso almeno qualche minuto a parlare, per non dire altro, verso il freddo e inumano monitor perché “impallato”? Eppure, forse qualche istante prima avevate forse affermato la non volontà di sottostare al sistema, soprattutto quello digitale.
Ancora. Quanti hanno avviato l’impresa per cercare di avere il minimo sussidio assistenziale, per poi non vederlo riconosciuto perché quanto scritto nel documento non riporta tutto ciò che la pila di certificati e di visite hanno messo in luce?
Ancora. La password della password della password della password … non è più valida. Eppure la password, non è una garanzia?
Ancora. Moduli “privacy” firmati? Mille. Telefonate di numeri sconosciuti, oggi travestiti da recapiti di cellulare? Duemila.
Ancora. Di piattaforme dedicate alla ricerca del lavoro ce ne sono tante, e molte chiedono di pagare un contributo per implementare le possibilità di impiego. Eppure ci si rivolge ad esse per trovare un impiego, cosa che richiede un atteggiamento un pochino morigerato.
Ancora. Una notizia informava della proposta del numero chiuso per alcuni passi dolomitici al fine di arginare l’eccessiva presenza di turisti, quando fino a un paio di anni fa si spingeva la gente a respirare l’aria buona di montagna.
Questa è la banalità del paradosso in cui la società si trova. Non ci capiamo nulla eppure, andiamo avanti.
Grazie ai social, che bello! Milioni di amici, di follower, per poi cadere in picchiata al primo inciampo perché vai a spiegare che in fin dei conti errare è umano a una massa di contatti digitali.
Are You Lost In The World Like Me? È un video pubblicato qualche anno fa che mostra l’alienazione da smartphone. E proprio i cellulari sono l’emblema della banalità del paradosso. Non capite nulla ancora, vi sembrano le mie banalità, sciocchezze appunto, ma senza alcun senso? Bene, eccovi un altro esempio.
La relazione tra umani è fondamentale. La relazione con l’ambiente è indispensabile. La relazione in termini assoluti si sta smarrendo e si fa sempre più urgente la necessità di ripescarla, di ritrovarla, di prendersi cura. Così, capita di scovare dei luoghi-rifugio, luoghi in cui staccare la spina, quella dello stress fisico, mentale, e dallo stress da risposta alla chiamata, da dito appiccicato alla tastiera. Eppure: la wi-fi non era indispensabile anche in vacanza? Perché con la wi-fi, o meglio grazie ad essa, si è sempre raggiungibili. Ora no, non più. Ora abbiamo bisogno di luoghi dedicati alla pace, al relax, alla relazione con noi stessi.
Un altro esempio? Il corsivo a scuola. I ragazzi stanno smarrendo la loro resilienza, la loro identità, il corsivo è smarrito? Stiamo correndo il rischio di far perdere a ognuno la propria caratterialità? E banalità del paradosso: in California c’è una legge che rende obbligatorio il corsivo. C’è stato bisogno di perdere un qualcosa non di automatico, bensì di naturale per poi introdurlo in quanto obbligatorio perché lo si deve fare. Ma scrivere in corsivo, non è un’azione da tempo spontanea e impressa nel DNA?
Un pensiero arzigogolato il mio? Sì? Questa è la banalità del paradosso: rendere obbligatoria un’azione che obbliga un qualcosa che l’essere umano ha sempre seguito, ma che evolvendosi si trova ora obbligato a obbligarsi di non perdere qualcosa di proprio.
Capito? No? Banalità del paradosso.
Are You Lost in the World Like Me? potrebbe non essere il titolo della canzone sulle cui note prende vita il video che narra l’alienazione dell’individuo in cerca di relazione.
Are You Lost in the World Like Me? potrebbe essere colonna sonora della banalità del paradosso a cui tutti assistiamo, o forse no.
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