Alimenti infiammatori: impariamo a conoscerli per evitarne gli effetti collaterali
di Andrea Severino
L’infiammazione alimentare è una risposta immunitaria dell’organismo a determinati alimenti. Può manifestarsi attraverso diversi sintomi e può essere provocata da sensibilità o intolleranze alimentari, oltre che da allergie a determinate componenti di un alimento le quali portano a una risposta immunitaria immediata. Inoltre, esistono alimenti che possono aumentare lo stato infiammatorio nel corpo e a lungo andare contribuiscono allo sviluppo di varie condizioni di salute negative come malattie croniche, disturbi autoimmuni, problemi cardiovascolari e disturbi metabolici.
Alcuni dei principali alimenti e bevande che possono avere un effetto infiammatorio sono:
- Zuccheri e Dolcificanti:
– Zucchero raffinato: Il consumo eccessivo di zucchero può provocare un aumento dei livelli di insulina e infiammazione.
– Dolcificanti artificiali: Alcuni studi suggeriscono che i dolcificanti artificiali possono alterare il microbioma intestinale e favorire l’infiammazione.
- Carboidrati raffinati:
– Pane bianco, pasta, riso bianco: Questi alimenti possono causare picchi glicemici nel sangue e aumentare l’infiammazione. Inoltre, alcune persone sono sensibili al glutine, una proteina presente in alcuni cereali come il grano, l’orzo e la segale. Questa sensibilità, oltre ad aumentare lo stato infiammatorio, a lungo andare provoca la celiachia.
- Cibi processati:
– Snack confezionati, fast food: Contengono spesso grassi trans, zuccheri aggiunti e additivi chimici che possono causare infiammazione.
- Grassi trans:
– Margarina, prodotti da forno commerciali, cibi fritti: I grassi trans sono fortemente legati all’infiammazione.
- Grassi saturi:
– Carne rossa, burro, formaggi grassi: L’eccesso di grassi saturi può aumentare i marker infiammatori nel corpo.
- Oli vegetali raffinati:
– Olio di mais, olio di soia: Ricchi di acidi grassi omega-6, che, se consumati in eccesso, possono promuovere l’infiammazione.
- Alcol:
– Birra, vino, liquori: Il consumo eccessivo di alcol può provocare un aumento dei livelli di infiammazione nel corpo.
- Carni raffinate:
– Salsicce, hot dog, salumi: Contengono conservanti e additivi che possono causare infiammazione.
- Latticini
– Latte intero, formaggi grassi: Alcune persone possono avere una risposta infiammatoria ai latticini, specialmente se intolleranti al lattosio o alle proteine del latte.
- Alcuni legumi:
– Soia, arachidi: Possono essere problematiche per alcune persone contribuendo ad aumentare lo stato infiammatorio.
- Additivi Alimentari:
– Glutammato, nitriti, coloranti alimentari: Alcuni additivi possono promuovere l’infiammazione in alcune persone.
Quali sono i principali sintomi di una infiammazione alimentare?
- Problemi digestivi: Gonfiore, gas, diarrea, costipazione.
- Mal di testa: Emicranie o mal di testa cronici.
- Dolori articolari e muscolari: Dolore senza causa apparente.
- Affaticamento: Sensazione di stanchezza cronica.
- Problemi della pelle: Eruzioni cutanee, acne, eczema.
- Disturbi del sonno: Difficoltà a dormire o sonno non ristoratore.
Strategie per gestire l’infiammazione alimentare
- Dieta di eliminazione: Identificare e rimuovere gli alimenti sospetti dalla dieta per un periodo, poi reintrodurli uno alla volta per osservare le reazioni.
- Alimenti anti-infiammatori: Consumare cibi ricchi di antiossidanti e nutrienti anti-infiammatori come frutta, verdura, noci, semi, pesce grasso e oli salutari come l’olio extravergine d’oliva (olio EVO). Inoltre, è importante mantenere un equilibrio tra gli acidi grassi omega-3 e omega-6, preferendo fonti alimentari naturali e non processate.
- Probiotici e prebiotici: Promuovere una flora intestinale sana con l’uso di probiotici e prebiotici.
- Evitare cibi processati: Optare per alimenti integrali e minimamente processati.
- Idratazione: Mantenere un’adeguata idratazione per supportare le funzioni corporee.
- Adottare uno stile di vita sano: Oltre alla dieta, l’esercizio fisico regolare, una buona gestione dello stress e un adeguato riposo notturno possono ulteriormente contribuire a ridurre i livelli di infiammazione nel corpo.
Quando consultare uno specialista:
Se sospetti che i tuoi sintomi siano legati all’infiammazione alimentare, è importante consultare un nutrizionista o un dietologo.
Un professionista della salute può aiutarti a sviluppare un piano di gestione personalizzato e assicurarsi che la tua dieta rimanga equilibrata e nutriente.
Andrea Severino
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