Della situazione apocalittica è responsabile chi coltiva carciofi o cervelli?
Se tutti i problemi del mondo fossero concentrati a Lampedusa sarebbe esagerato parlare di “situazione apocalittica“; invece è tremendamente riduttivo, posto che in ogni angolo del pianeta l’umanità è afflitta da problemi insostenibili e intollerabili.
Gli sconvolgimenti sociali, politici, economici, climatici o peggio bellici, diretti o indiretti, non mancano a nessun Popolo.
Gli sconvolgimenti sociali, politici, economici, climatici o peggio bellici, diretti o indiretti, non mancano a nessun Popolo.
Ci sono esseri umani sepolti sotto le macerie in Marocco o nella melma in Libia, che aspettano un “Salvatore“.
Scegliere un problemino su miliardi di problemi quanto pianeti che affliggono tutti i 200 popoli del mondo e puntare i riflettori su quello, è un modo per speculare sull’informazione parziale distorta e falsa. Ed è così che lo sfascio si conserva produttivo per gli addetti ai lavori da oltre mezzo secolo.
Ora però dovremmo domandarci (e con estrema sollecitudine) perché le condizioni dell’Umanità sono precipitate a questo livello e peggiorano a dispetto della crescita della cultura, della democrazia, della giustizia sociale, dello sviluppo economico, scientifico, tecnologico, della libertà di movimento, di parola e di intrapresa.
Che fine hanno fatto le due medicine miracolose: scienza e globalizzazione; e le milionate di apprendisti stregoni che promettevano pace e benessere crescente per tutti?
Dov’è la scelta sbagliata che sta spingendo verso il baratro in blocco tutti gli 8 miliardi di umani? È sbagliata la cultura, la politica, la finanza, il mercato o cosa?
A queste domande urge risposta comprensibile se si desidera davvero passare dalla informazione parziale e falsa ch’è diventata una toppa peggiore del buco; alla informazione vera e utile a capire la causa di tanto sfascio crescente e mettere riparo. Perché la stagione gattopardiana del “cambia tutto perché tutto resti com’è”, ahinoi, è drammaticamente superata.
A queste domande urge risposta comprensibile se si desidera davvero passare dalla informazione parziale e falsa ch’è diventata una toppa peggiore del buco; alla informazione vera e utile a capire la causa di tanto sfascio crescente e mettere riparo. Perché la stagione gattopardiana del “cambia tutto perché tutto resti com’è”, ahinoi, è drammaticamente superata.
Nel mondo, milioni di intellettuali arricchiscono perché dicono di conoscere scientificamente un problema. Ma sanno fare solo profitti crescenti conservandolo.
In Italia l’immigrazione è iniziata nel 1970. In 53 anni il problema è diventato “apocalittico”, ma è una gallina dalle uova d’oro per parassiti, truffatori e sfruttatori nazionali e internazionali che si guardano bene dal risolverlo.
La sola conoscenza di un problema non genera utilità, ma danno sociale, se per decenni si lucrano profitti senza sanare i guasti.
Il contadino non guadagna perché ci sa raccontare i problemi dell’Agricoltura, ma solo se coltiva, produce, raccoglie e consegna prodotti alimentari, chiede e ottiene il meritato guadagno.
Gli intellettuali invece guadagnano perché ci garantiscono di conoscere il problema, e hanno ragione da vendere, posto che quel problema se lo palleggiano e conservano per l’intera vita, continuando a lucrare profitti sulle disgrazie crescenti dei popoli.
E temo sia persino riduttivo definire “cannibalesco” questo barbaro livello di truffa del mondo della cultura, mutuato e moltiplicato in politica, col potere di fagocitarsi guadagni astronomici, conservando a norma di legge lo status quo tirannico di oltre 2/3 dell’umanità, sempre più sfruttata, povera, debole, indifesa.
Franco Luceri