Cambiare?

E’ da parecchio che ci diamo da fare per focalizzare le mancanze degli organismi politici che dovrebbero tutelare anche i diritti dei Connazionali all’estero. I raffronti sono stati pochi. C’è da appurare cosa si potrebbe fare per recuperare l’attendibilità politica anche oltre confine. Quelle che, da qualche tempo, abbiamo segnalato resteranno le basi del nostro modo di valutare il ruolo degli italiani nel mondo. Se le Istituzioni, le Associazioni, i Partiti non sono stati in grado di coordinare i bisogni dei Connazionali all’estero, si dovrebbe iniziare a prendere in esame l’aspetto nodale del problema: gli Organismi che rappresentano gli italiani nel mondo sono sempre all’altezza delle loro funzioni? Se all’interrogativo si risponde, realisticamente, ”No”, allora non basta più ridimensionare certi aspetti contraddittori; bisognerebbe, invece, favorire il nuovo.
Ragionevolmente, l’istituto della rappresentatività per milioni di Connazionali “altrove” dovrebbe essere rivisitato; con interventi e proposte anche svincolate da quelle attuali. Noi abbiamo proposto un Dipartimento per gli Italiani all’Estero (DIE). C’è da rinforzare, infatti, una loro reale rappresentatività anche in Patria. Di parole ne sono state dette molte; ora ci sono da realizzare i fatti. Per cambiare c’è il tempo e il modo. Basta volerlo veramente. Noi, per quanto possiamo, restiamo disponibili. Attendiamo le proposte dei politici e non solo quelli che fanno parte della maggioranza di Governo.
Giorgio Brignola