Le Camere di Commercio Italiane all’estero si incontrano a Perugia

Le Camere di Commercio Italiane all’estero si incontrano a Perugia
PERUGIA – L’export e la rete degli enti camerali all’estero per favorire il rilancio e la ripartenza dell’Italia. La tre giorni perugina delle camere di commercio italiane all’estero (8-10 ottobre) ha ribadito soprattutto un concetto: l’Italia è stata resiliente alla crisi pandemica, perché ha gestito bene il momento complicato e adesso può sfruttare tutto questo a proprio vantaggio.
Oltre 150 rappresentanti delle camere di commercio italiane da tutto il mondo si sono ritrovati nel capoluogo umbro, dapprima per il rinnovo delle cariche associative, che hanno portato alla presidenza di Assocamerestero il veneto Mario Pozza e poi per un evento finale, ospitato dalla Sala dei Notari dal titolo “Coniugare l’Umbria al futuro: coesione, innovazione e competenze per il futuro del made in Italy sui mercanti internazionali”, moderato dal volto del TG1 Laura Chimenti. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Perugia Andrea Romizi, sono intervenuti il rettore per l’Università per Stranieri, Valerio De Cesaris e la professoressa Stefania Stefanelli in rappresentanza di quello dell’Università di Perugia Maurizio Oliviero.
Proprio da questo ateneo, è stato spiegato, partirà un progetto che porterà 25 studenti ad effettuare uno stage formativo in altrettante Camere di commercio italiane all’estero: “Servirà – ha spiegato il presidente dell’ente camerale umbro Giorgio Mencaroni – per avere il polso del mercato e del territorio: nessuno meglio dei nostri presidenti lo conosce, perché sono imprenditori, non burocrati. Questo servirà ad aprire spazi alle nostre imprese per lavorare”. Sullo stesso filone si è mosso anche l’intervento di Andrea Prete, presidente di Unioncamere: “Siamo il Paese delle tante virtù ma di altrettanti vizi”, ha spiegato, sottolineando come sia stata l’ottima tenuta dello stato sociale italiano a dare forza alle imprese: “Sono stati applicati gli ammortizzatori e non è stato licenziato nessuno, questo vuol dire che le strategie di sostegno al lavoro sono state la risposta giusta al momento difficile”.
L’export ha avuto un peso importante sulla crescita economica del Paese che nel 2021, ha ricordato Pozza “è stata il doppio della Germania”. “Il nostro export è forte, rispetto a quello degli altri Paesi perché noi esportiamo qualità ed immagine: il made in Italy è riconoscibile nel mondo”, sottolinea Prete. “L’export deve restare un booster della nostra economia – spiega – e per questo motivo, come enti camerali dobbiamo portare anche le Piccole e Medie imprese ad essere competitive sul mercato internazionale: ce ne sono tante che fanno produzioni di eccellenza, ma non le capacità per proporsi all’estero. Per fare questo, bisogna recuperare anche il tempo perso in questi anni per non crearsi “problemi” ed investire nelle rinnovabili, semplificando le procedure che tengono bloccati tanti progetti”. Concetti che ha ribadito nel suo primo intervento da presidente di Assocamerestero anche Mario Pozza: “La rete dei nostri enti camerali all’estero – ha sottolineato – hanno dato un grande contributo ai numeri del nostro export che quest’anno sfiorerà i 600 miliardi”.
Sul rischio che la crisi energetica possa limitare o penalizzare gli scambi, secondo Pozza è necessario che “i nostri prodotti possano competere in condizioni alla pari con gli altri Paesi: ci auguriamo che il governo prenda provvedimenti e che l’Unione europea risponda”. Al nuovo esecutivo che sta per formarsi, il presidente di Assocamerestero chiede “attenzione al mondo della produzione, la crisi energetica è devastante per imprese e famiglie. Servono provvedimenti che vadano a rateizzare le bollette e ad abbassare i costi energetici; è necessario dare impulso all’internazionalizzazione, alle esportazioni”.

Redazione

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