L’Iran: “Mahsa Amini morta di malattia, non per le percosse”

L’Iran: “Mahsa Amini morta di malattia, non per le percosse”
© RINGO CHIU / AFP - Immagine di Mahsa Amini

Un referto medico esclude le responsablità della ‘polizia morale’ che aveva in custodia la ragazza. L’Autorità giudiziaria della Repubblica Islamica  ha parlato, inoltre, di suicidio per la morte di una sedicenne che aveva partecipato alle manifestazioni esplose in tutto  il Paese

 La morte della ventiduenne curda Mahsa Amini, deceduta dopo essere finita in coma mentre era sotto custodia della “polizia morale” iraniana, è legata a una malattia al cervello e non è stata causata da percosse. È quanto risulta da un referto medico diffuso dall’organizzazione forense iraniana.

Secondo il rapporto, esposto dalla televisione di Stato, “la morte di Mahsa Amini non è stata causata da colpi alla testa e agli organi vitali”, ma è stata correlata a “un intervento chirurgico per un tumore al cervello all’età di 8 anni”. La morte di Amini, che era stata arrestata perché non indossava correttamente il velo, ha causato in tutto l’Iran una forte ondata di proteste la cui repressione ha provocato decine di morti.

Ismailzadeh morta per suicidio non per percosse

Sarina Ismailzadeh, la sedicenne iraniana deceduta nella provincia di Alborz lo scorso 23 settembre, si  suicidata e non è morta per le percosse delle forze di sicurezza, come sostiene Amnesty International. Lo ha affermato il procuratore di Alborz, Hossein Fazeli Harikandi, citato da Mizan Online, il sito web dell’Autorità giudiziaria della Repubblica Islamica.

Il 30 settembre Amnesty International aveva affermato che “Sarina Ismailzadeh, una ragazza di 16 anni, è morta dopo essere stata duramente picchiata alla testa con manganelli” mentre partecipava a una manifestazione di protesta per la morte di Mahsa Amini, la ventiduenne curda perita dopo essere finita in coma mentre era sotto custodia della “polizia morale” iraniana, che la aveva arrestata perché non indossava il velo correttamente.

“I media ostili alla Repubblica islamica dell’Iran hanno affermato che Sarina Ismailzadeh, originaria di Karaj (capoluogo della provincia di Alborz), è stata uccisa dalle forze di sicurezza durante i raduni”, ha dichiarato Harikandi, secondo il quale “i primi elementi dell’indagine” hanno mostrato che l’adolescente si è “suicidata”. Ismailzadeh, secondo il magistrato, “è saltata 20 minuti dopo la mezzanotte del 24 settembre” da un “edificio non lontano dalla casa di sua nonna nel distretto di Azimieh”, ha detto.

“Secondo il rapporto forense, la morte è dovuta allo shock causato dall’impatto della caduta, oltre a lesioni multiple, fratture ed emorragie”, ha proseguito Harikandi, “non ci sono state rivolte nella zona in cui si è verificato questo incidente”. Mizan Online ha pubblicato un breve video nel quale la madre di Sarina Ismailzadeh assicura che sua figlia “non aveva nulla a che fare” con le manifestazioni.

Mercoledì la giustizia iraniana aveva inoltre negato qualsiasi legame tra la morte di un’altra ragazza di 16 anni, Nika Shakarami, e le proteste in Iran. In un video diffuso giovedì dai media di opposizione iraniani con sede all’estero, la madre di Nika aveva accusato le autorita’ di aver ucciso sua figlia.

AGI

 

Redazione Radici

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