Dominika Zamara voce mistica e universale

Dominika Zamara voce mistica e universale

Recensione del critico d’arte Melinda Miceli

Lungi dal voler stilare un normale foglio biografico, Dominika Zamara, ne ha tantissimi, l’intento dell’ordito qui in sviluppo vuole essere un’indagine attorno vocalità del Soprano, nata a Wrocław in Polonia, dopo le dovute caratterizzazioni sulla sua brillante carriera. La sua fama è internazionale pertanto è anche Ambasciatrice della Cultura Polacca e Italiana dalla Presidentessa Elzbieta Renzetti dell’Associazione Polonia-Italia. Ricopre anche la carica di Vice Presidente Onorario dell’Associazione Acceptus Mundi Onlus. Cresciuta artisticamente in Italia durante la sua carriera si è esibita in gran parte d’Europa, USA, Messico e Cina ed in Corea del Sud, in Teatri Sale da Concerto, Festival. E’ stata insignita di numerosi premi e menzioni tra cui il premio ZLOTE SOWA, oscar europeo nella categoria musica classica. Degne di menzione le esibizioni alla Mostra del Cinema e La Biennale di Venezia, al Teatro Olimpico di Vicenza nel ruolo di Dori nell’Opera “Un Tramonto” di G. Coronaro in prima mondiale assoluta, presso il Teatro Verdi di Padova nell’opera La Serva di Padova, in Messico ha cantato nella più importante sala da concerti dell’America Latina, la “Manuel M. Ponce Hall” e a Roma nella Sala Accademica del Pontificio Istituto di Musica Sacra. Nel 2015 ha cantato presso l’Ambasciata Polacca di Roma alla presenza del Presidente della Repubblica Polacca Andrzej Duda. Il 2016 vede Il suo debutto debutto con un tour in Spagna, a Cracovia si è esibita durante la Giornata Mondiale della Gioventù con la presenza del Papa, al Teatro Filarmonico di Lublino.

Dopo questa necessaria digressione biografica torniamo al tema di questa disamina.Il soprano Dominika Zamara, è tra le voci più interessanti del suo genere e della sua generazione per la maturità artistica rivelata dalla purezza di stile del suo canto,ma anche dalla polimorfa e duttile vocalità nella quale compendia la luminosità di suoni e accensioni di toccante vibrazione, a tratti vigorosa, a tratti trasparente, con contrasti ampi, dove la sua voce scura sembra illuminarsi all’improvviso, come se la slancio della passione ravvivasse in lei un fuoco mistico. La straordinaria estensione vocale, le permette di affrontare con disinvoltura ruoli da soprano, con note alte quasi generate da un violino, fino a spicchi da soprano drammatico, con una fascia grave da “mezzo” o addirittura da contralto.

La sicurezza dell’intonazione, il nitido fraseggio di una voce lirica, capace di fervidi trasporti, inglobano un segreto fremito poetico, del quale la brillantezza del timbro si risolve in momenti elegiaci, nei quali la sua voce domina senza forzare. La giovane cantante possiede toni delicati di cospicua classe e nobile stile, dai filati cristallini come trine celestiali con un vibrato stretto e mai stimbrato, dall’equilibrio di passaggi: dal registro grave, al centrale a quello acuto, espressione di intima spiritualità e di intenso rilievo lirico.

Il colore blu di questa voce scura richiamando una triste spezia pregiata, mi induce a definirla “voce di soprano mistica e universale”, la quale sembra di aver sempre udito risuonare accanto ad organi di antiche cattedrali.

Il suo registro vocale è l’apologia della musica nella quale, colui che ne è avvinto, trova una sorta di voluttà, tale da abbandonarvisi senza alcun freno. Non a caso se una poesia è composta bene, è stata destinata dalla voce del Poeta per un preciso interprete in una profonda corrispondenza, connessa con le emozioni espresse dalla voce, “organo dell’anima”. I musicologi avvertono la sentimentalità della Zamara, magnificamente assecondata, che ci solleva nel vasto firmamento, dando accesso alla casa dello Spirito. L’ispirazione divina del suo canto, la coscienza, l’alta spiritualità del soprano sospinge la sua voce nel cielo, ed essa si fa per noi delicato strumento di sinfonie magistrali, misteriose e sublimi come il canto gotico.

A contribuire alla fama della Soprano la sua presenza scenica, la perfezione dei lineamenti nordici, illeggiadrita da intensi occhi azzurri. Dominika Zamara canta in 9 lingue: italiano, francese, inglese, polacco, tedesco, russo, ceco, slovacco e latino, un repertorio che comprende opere complete, lieder, brani di musica sacra, da camera, operetta e musica contemporanea. Si esibisce sui più prestigiosi palcoscenici e auditorium in Europa, ma anche in America, al Lincoln Center di New York, il Metropolitan Opera con un’ orchestra di 130 elementi, concerto presentato da Kewin Spaicey, in Asia, Corea del Sud. Dominika Zamara è una primadonna della lirica del nostro secolo che attraversa con la sua voce la sostanza unica, infinita ed eterna, la res extensa del mondo sensibile, come misura e creazione di Dio stesso.

Redazione

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