Le ultime a teatro

Le ultime a teatro
CIRCUS DARK QUEEN A TOR BELLA MONACA

La compagnia Colori Proibiti, dopo lo straordinario successo riscosso al Teatro Vascello dal 27 al 29 maggio con lo spettacolo Vanity Dark Queen, sarà in scena al Teatro Tor Bella Monaca di Roma  il 7 e 8 giugno con Circus Dark Queen ricordando Antonio e Cleopatra da W. Shakespeare, per la regia di Stefano Napoli. Protagonisti: Francesca Borromeo, Alessandro Bravo, Giacomo Galfo, Simona Palmiero, Luigi Paolo Patano. Uno spettacolo – che ha debuttato con grandissimo successo nel 2010 – ispirato a uno dei miti intramontabili della storia e della letteratura: Cleopatra.

Lo spettacolo andrà in scena all’interno della rassegna Libero Teatro – Teatro Libero.

Il regista ripercorre la vicenda di amore e morte, di potere e passione, di cui la regina d’Egitto è protagonista per brevi flash, creando un corto circuito di citazioni colte e materiali popolari, di musica raffinata e canzonette, di luci sapienti che illuminano una scena di arredi essenziali e i corpi degli attori, quei corpi ai quali la narrazione è affidata quasi integralmente.

La Dark Queen è Cleopatra e va in scena con la sua leggenda nera e il suo amore per Antonio. Ma Hollywood è lontana. Siamo piuttosto dalle parti del circo, un circo alla buona, come se ne vedevano una volta nei piccoli paesi. Però non potevano mancare le belve feroci e neanche il domatore, i lustrini e la fatica, insomma un impasto di crudeltà e sentimentalismo. Innumerevoli sono le opere letterarie, pittoriche, filmiche e musicali ispirate a Cleopatra ma per lo spettacolo si ringraziano soprattutto William Shakespeare per il suo struggente poema della fine, Cecil B. DeMille e Claudette Colbert per la sfacciata ironia, il pittore Guido Cagnacci per la superba teatralità che ha impresso alla morte di Cleopatra e infine una ignota marca di saponette rinvenuta per caso in un supermercato di Parigi che commercializza il suo prodotto con il nome Cleopatra e naturalmente una lucida carta dorata, perché l’oro, vero o falso che sia, sembra avvolgere tutto il mito di Cleopatra. Tutto è smisurato in lei: lusso, avidità, brama di potere, passione, ferocia, dignità nella morte. Forse avrà vissuto come su un palcoscenico, consapevole di essere guardata e attenta all’effetto che produceva e, come avviene a teatro, forse le splendide sete erano solo stracci ben illuminati. “Nello spettacolo – spiega il regista ho pensato a lei come alla protagonista di Scarpette rosse: una creatura giovane e bella, nella pienezza della vita, che entra in un ruolo e non può più disfarsene e balla e balla fino allo sfinimento e alla morte”.

La compagnia Colori Proibiti diretta da Stefano Napoli ha portato in scena una trilogia dedicata a tre grandi regine: Beauty dark queen – Lo strano caso di Elena di Troia, VANITY DARK QUEEN – Niobe Regina di Tebe e appunto CIRCUS DARK QUEEN ricordando Antonio e Cleopatra, tutte con la regia di Stefano Napoli.

Le cifre stilistiche del teatro di Stefano Napoli sono tutte presenti e vivide in queste opere: esiliata la parola ai confini del significante, il linguaggio è interamente assegnato al gesto, agli attori, alle luci e alla musica. Questi elementi, troppo spesso scelti secondo un criterio sciatto di casualità, sono qui la pulsazione vitale dello spettacolo. I personaggi (gli attori stessi si spogliano a tal punto della loro identità umana da essere percepiti, nella loro integrità, come personaggi) interagiscono tra loro, intrecciano le corporeità costruendo di scena in scena delle vere e proprie tele, dando prova di un’abilità fisica e artistica straordinaria. Un drappo, una benda, una sedia, oggetti minimali e solitari, bastano a far da scenografia interattiva, continuamente maneggiati, indossati, spostati a creare un paradossale dinamismo.

L’estetica di Stefano Napoli e il lavoro di Colori Proibiti sono il frutto di una ricerca vera e franca di un nuovo linguaggio, che mescoli il figurato, l’astratto e il sonoro in un unico grande fotogramma in movimento.

Da oltre trent’anni Stefano Napoli, con la compagnia Colori proibiti da lui fondata, sonda le pieghe più cupe dell’animo umano e dell’esistenza dando ad esse forme visibili, implacabilmente suggestive. Spesso la mitologia è stata sua fonte di ispirazione (si pensi a Ifigenia, o a Icaro, solo per citarne alcuni), secondo uno schema creativo che dalla leggenda conduce alla realtà, invertendo il percorso antropologico che si sviluppa in senso propriamente opposto.

Regista colto e originale, Stefano Napoli, insieme alla sua compagnia Colori Proibiti, da anni porta avanti un rigoroso percorso di sperimentazione, fondato sul linguaggio del corpo. Un teatro che cerca la parentela con l’arte figurativa, nel quale i corpi degli attori, quasi sempre muti, si esprimono in quadri plastici di forte emozione che, accompagnati da un impianto sonoro variamente evocativo, sollecitano la memoria visiva dello spettatore.

 

 

A GENOVA LE “NAVIGAZIONI” CON GLI STUDENTI DEI CPIA

Lavoratori, minori non accompagnati, pensionati, suore, mamme, per la maggior parte stranieri, in molti casi già naturalizzati italiani. L’età varia dai 16 ai 65 anni. Sono i fruitori di “NavigAzioni tra teatro e museo – Per conoscere, narrare, partecipare”, una parte dei quali martedì 7 giugno, ore 15, alla Claque del Teatro della Tosse restituiranno in forma scenica il lavoro svolto con i laboratori teatrali in aula, presentando al pubblico non solo il contenuto ma anche le emozioni di quanto hanno sperimentato. Il progetto è ideato da Suq Genova Festival e Teatro, finanziato da Regione Liguria – Assessorato alla Formazione con il Bando Abilità al Plurale 2 (a valere su Fondo per lo Sviluppo e la Coesione – Percorso integrato dedicato alla promozione dell’inclusione sociale delle persone svantaggiate attraverso l’accesso alla cultura, alla creazione artistica e allo Sport – Linea 2).  Le attività, che si estendono fino al prossimo dicembre, sono iniziate a ottobre 2021 e sono destinate in particolare agli studenti che frequentano i CPIA – Centri Provinciali di Istruzione per Adulti. L’obiettivo è sviluppare l’autonomia della persona attraverso la cultura e per ottenere una migliore possibilità di occupazione e un inserimento sociale soddisfacente. Nonostante i limiti della scorsa ondata pandemica, finora circa 250 persone di 21 classi dei CPIA di Genova Centro Levante e Genova Centro Ponente hanno partecipato a conferenze spettacolo di presentazione del progetto, percorsi partecipati nei musei, spettacoli teatrali, laboratori di espressività ed educazione alla cittadinanza attiva di NavigAzioni. “Partendo dall’esperienza interculturale e formativa della Compagnia del Suq e contando sul qualificato partenariato di Teatro Nazionale di Genova, Associazione Promotori Musei del Mare, Pharos Heritage Srls, – dichiara Carla Peirolero, direttrice della Compagnia del Suq  – NavigAzioni offre la possibilità di verificare sul campo il valore dei linguaggi espressivi e artistici nella costruzione di una società più inclusiva e coesa. Un obiettivo che ci siamo sempre posti, cercando di coinvolgere le fasce di popolazione con minori opportunità e maggiori bisogni”. Il progetto, che riprenderà a settembre con nuovi partecipanti, prevede conferenze spettacolo, percorsi partecipativi in museo, attività laboratoriali in aula e in museo, visite “dietro le quinte” presso i teatri, spettacoli e incontri con le Compagnie in cartellone, laboratori espressivi per lo sviluppo di competenze di cittadinanza attiva, eventi conviviali di restituzione dei laboratori aperti alle famiglie dei destinatari.  NavigAzioni vede la stretta collaborazione del personale museale e teatrale e il coordinamento di Alberto Lasso con la collaborazione di Laura Parodi. I laboratori -che hanno coinvolto classi di Ponte X, Principe e Centro storico- sono stati condotti da Susanna Gozzetti e Raffaele Casagrande. Gli studenti del CPIA sono in gran parte persone con background migratorio, ad alto rischio di emarginazione o che per ragioni economiche e sociali accedono con più difficoltà ai luoghi della cultura. Grazie a NavigAzioni, per esempio, hanno assistito a spettacoli nelle sale del Teatro Nazionale e del Teatro della Tosse, visitato il Galata Museo del Mare e il Complesso Monumentale della Lanterna. Occasioni che hanno un valore formativo in sé, ma che vengono anche rielaborate per sviluppare competenze come il lavoro di gruppo, l’espressione dei propri bisogni, il riconoscimento e la comunicazione corretta delle emozioni, le modalità per presentarsi agli estranei dichiarando identità, provenienza, obiettivi, per esempio durante un colloquio di lavoro ma anche per partecipare con più sicurezza a ogni incontro – culturale, sportivo, ludico – che sia aperto al pubblico. Un modello innovativo di integrazione socio lavorativa destinato a fasce della popolazione considerate tradizionalmente deboli. Per conoscere, narrare, partecipare.

 

 

 

“PICCOLA PATRIA” AL QUARTICCIOLO DI ROMA

Al Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma, in scena il 4 giugno ore 21 e il 5 giugno ore 17 “Piccola Patria”, uno spettacolo di Lucia Franchi e Luca Ricci che investiga un tema di strettissima attualità: la distanza fra la classe politica e le reali esigenze dei cittadini attraverso una “storia esemplare” che ben racconta la frammentazione della società di fronte alle scelte comunitarie. Ambientata nel nostro presente, in una cittadina di provincia non specificata, dove si sta per svolgere un referendum che decreterà l’eventuale autonomia dall’Italia, la vicenda si sviluppa su tre giorni: il giorno antecedente, il giorno stesso e quello successivo al voto. Il vorticoso climax di tensione innescato dall’imminente scelta politica fa emergere le contraddizioni individuali, familiari e sociali, che si palesano nella relazione tra i tre protagonisti (interpretati da Simone Faloppa, Gabriele Paolocà, Gioia Salvatori). Quando si rompe qualcosa, altre lacerazioni si vengono a creare incidentalmente, e ogni frattura ne porta altre, sia nei rapporti tra le persone, sia interni alle persone stesse. Uno spettacolo teso che riflette su uno dei fenomeni del nostro tempo: la frammentazione in piccole patrie e l’incapacità della politica di dare risposte alle reali necessità dei cittadini. Nella stesura drammaturgica gli autori si sono ispirati alla vicenda storica della Repubblica di Cospaia, situata tra la Toscana e l’Umbria: un lembo di terra lungo 2 km e largo 500 metri che fu Repubblica indipendente dal 1440 al 1826, a causa di un errore di tracciamento dei confini da parte dei geografi della Repubblica di Firenze e dello Stato Pontificio. Per anni quella striscia di terra, che non doveva pagare tasse a nessuno, senza esercito, né carceri, ha conservato uno spirito indipendentista pieno di diffidenze verso l’esterno.

 

 

AL CARCERE DI GORGONA (LI) I DETENUTI DIVENTANO ATTORI

Sabato 18, domenica 19 e lunedì 20 giugno, la Casa di Reclusione dell’Isola di Gorgona (Livorno) torna ad aprire le porte al pubblico per “Metamorfosi”, il nuovo spettacolo teatrale che vede protagonisti i detenuti/ attori della Casa di Reclusione e che segue il successo di “Ulisse o colori della mente”, vincitore del premio “ANCT 2020 Catarsi – Teatri della Diversità”. “Metamorfosi” è il secondo episodio della trilogia “Il teatro del mare” ideata da Gianfranco Pedullà e realizzata artisticamente in collaborazione con Francesco Giorgi e Chiara Migliorini; si tratta di un invito a riappropriarsi della dimensione simbolica della vita, ad uscire tutti dalle piccole prigioni del nostro quotidiano.

 

 

 

 

 

 

 

 

TOUR IN SARDEGNA PER JACOPO CULLIN CON “E’ INUTILE A DIRE!”

Dopo il grande successo delle date invernali tra Cagliari Sassari e Nuoro, Jacopo Cullin torna in scena dal 9 luglio al 2 settembre con il tour estivo di”È inutile a dire!”, lo spettacolo capace di registrare il tutto esaurito a poche ore dalla messa in vendita di ogni suo appuntamento.

 

L’attore e regista cagliaritano inaugurerà gli spettacoli di luglio al Teatro Mario Ceroli di Porto Rotondo (sabato 9), per poi continuare ad Alghero (piazzale Lo Quarter, domenica 17), Fonni (al Santuario della Madonna dei Martiri, mercoledì 20), all’Anfiteatro di Tharros (venerdì 22) e al Parco dei Suoni di Marina di Cardedu (sabato 30). Il mese di agosto lo vedrà alle Miniere di Montevecchio (sabato 6) e a Monserrato (negli spazi del Comparto 8, sabato 27). Venerdì 2 settembre Cullin sarà in scena alle Miniere di Monteponi a Iglesias. Altre date sono attualmente in fase di definizione e verranno presto comunicate.

 

“Sono felicissimo di tornare a esibirmi nelle arene estive dopo tanti anni”, spiega Jacopo Cullin. “Ho deciso di portare lo spettacolo in ogni angolo dell’isola, cercando di accontentare quante più persone possibili, a seguito delle tante richieste ricevute. Sarà un tour celebrativo, da poco ho compiuto quarant’anni e voglio festeggiare insieme al pubblico. Ringrazio di cuore tutti i Comuni che hanno deciso di ospitarci e accoglierci con tanto entusiasmo e affetto. Mi sarebbe piaciuto esibirmi e festeggiare anche nella mia città, ma purtroppo a Cagliari non è attualmente disponibile nessuno spazio per gli spettacoli all’aperto.”

 

“È inutile a dire!” nasce dalla penna di Cullin nel 2019 con l’obiettivo esplorare e riflettere con sottile ironia e delicata comicità sulle dinamiche relazionali che caratterizzano il nostro tempo: società liquida, fragilità delle relazioni e la costante crisi esistenziale che pervade l’essere umano. In scena Cullin, incalzato da Gabriele Cossu, interpreta tre dei suoi storici personaggi (Signor Tonino, Salvatore Pilloni e Angioletto Biddi ‘e Proccu), scelti appositamente per far sorridere e riflettere di fronte alle paure e nevrosi del nostro tempo. Accompagnano gli attori in scena i musicisti Matteo Gallus al violino, Riccardo Sanna alla fisarmonica e Andrea Lai al contrabbasso.

 

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito ufficiale dell’artista (www.jacopocullin.com) e i canali del Circuito Boxoffice Sardegna.

 

L’ARTISTA – Jacopo Cullin è un attore e regista cinematografico italiano. Nel 1998 frequenta degli stage di recitazione in Sardegna. Nel 2004 diventa famoso al pubblico isolano grazie alle sue apparizioni nel programma comico dal titolo Come il calcio sui maccheroni, trasmesso in prima serata da Videolina. Tra il 2005 e il 2006 si esibisce nei più importanti teatri e anfiteatri della Sardegna con lo spettacolo dal titolo 6 in me!, chiudendo il tour all’Anfiteatro Romano di Cagliari. Nel 2006 si trasferisce a Roma e frequenta importanti seminari di recitazione, entrando a far parte dell’Actor’s Center Rome. Nel 2007 torna all’Anfiteatro Romano di Cagliari con lo spettacolo dal titolo Non ricordo nulla! e nello stesso anno nella Capitale è protagonista della commedia Qualcosa di rosso scritta e diretta da Benedetta Buccellato. Nel 2008 partecipa al film TV Le ali in onda su Rai1 ed è coprotagonista della prima sitcom per i telefoni cellulari e internet Room4U Ospite Perfetto. Nel 2009 partecipa al film televisivo Al di là del lago, diretto da Stefano Reali. Nello stesso anno gira a Porto Rico Good Friends, il suo primo cortometraggio da regista. Nel 2010 è coprotagonista della serie TV Al di là del lago diretta da Raffaele Mertes e organizza e dirige lo spettacolo di beneficenza CentuConcas Una Berrita (il cui ricavato è devoluto all’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica Sardegna). Nel 2011 è coprotagonista della mini serie Angeli e diamanti diretta da Raffaele Mertes. Nel 2012 scrive, dirige e interpreta il cortometraggio Buio. Nel 2013 è protagonista del film L’arbitro, selezionato nella sezione Giornate degli autori della Mostra del cinema di Venezia. Nello stesso anno dirige il cortometraggio Special Olympics e Gigi Riva per l’apertura dei giochi estivi Special Olympics. Nel 2014 gira il suo terzo cortometraggio dal titolo Grazie a te!. È tra i protagonisti del film CrushedLives – Il sesso dopo i figli, diretto da Alessandro Colizzi, e partecipa al film La buca, di Daniele Ciprì. Nel 2015 il regista Gianfranco Cabiddu lo chiama per il suo film La stoffa dei sogni, presentato alle preaperture del Festival internazionale del film di Roma. Sempre nel 2015 dirige il cortometraggio Non aver paura, per la sensibilizzazione alla donazione del sangue. Nel 2019 è protagonista al cinema con L’uomo che comprò la Luna di Paolo Zucca, campione d’incassi al botteghino a livello nazionale in termini di mediacopia al boxoffice. Dall’aprile dello stesso anno, inoltre, ritorna a teatro con il suo nuovo spettacolo “È inutile a dire!”. Nel 2019 riceve numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali il Premio Navicella Sardegna e il Premio Letterario Francesco Alziator. Nel febbraio 2021 interpreta Raffaele “Lello” Esposito nella serie televisiva “Le indagini di Lolita Lobosco”, con Luisa Ranieri, diretta da Luca Miniero e scritta da massimo Gaudioso, Daniela Gambaro e Massimo Reale, andata in onda su Rai1.

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Redazione

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