Pechino: scienza e tecnologia del mare nel seminario congiunto italo-cinese organizzato dall’ambasciata

Pechino: scienza e tecnologia del mare nel seminario congiunto italo-cinese organizzato dall’ambasciata
L’Ambasciata d’Italia a Pechino ha organizzato oggi un seminario di alto profilo sulla ricerca scientifico-tecnologica e sulla formazione superiore applicata alle scienze del mare, in coordinamento con il prestigioso Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), l’Università di Pisa, la Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli e la Zhejiang Ocean University (ZOU). All’evento, tenutosi online, e inaugurato dall’Ambasciatore Luca Ferrari, hanno preso parte i principali esponenti italiani e cinesi del mondo accademico e della ricerca sulle scienze del mare.

Il seminario – sottolinea l’Ambasciata – ha costituito un ulteriore, importante tassello nella cooperazione scientifica tra Italia e Cina nell’ambito delle scienze del mare, favorito altresì dalla costituzione di reti tra università e centri di ricerca. Nel corso del workshop sono stati proposti progetti innovativi di formazione superiore nell’ambito della Marine Joint School, istituita dall’Università di Pisa e dalla Zhejiang Ocean University, tramite la quale vengono condivise ricerche su questioni emergenti e strategiche relative alle scienze marine.
L’evento è stato anche l’occasione per il rinnovo del Memorandum d’Intesa tra l’ISPRA e la Zhejiang Ocean University per il periodo 2022-2025 e per introdurre un nuovo laboratorio congiunto sulle scienze marine tra ZOU, ISPRA e Università di Pisa.

Nel suo discorso introduttivo, l’Ambasciatore Ferrari ha sottolineato l’importanza di “rafforzare la cooperazione tra Italia e Cina nell’ambito della ricerca scientifica e tecnologica nel campo delle scienze del mare, anche attraverso la mobilità internazionale di studenti e ricercatori. Il mare è il più grande ecosistema del nostro Pianeta nonché prezioso alleato nella lotta ai cambiamenti climatici. Come sottolinea l’Agenda 2030 dell’ONU – ha aggiunto l’Ambasciatore -, dobbiamo tutelare questo patrimonio insostituibile, senza il quale uno sviluppo sostenibile non è possibile. L’impegno congiunto dei ricercatori italiani e cinesi rappresenta un esempio fondamentale di come, solo insieme, potremo affrontare le più grandi sfide del nostro tempo, in particolare quella del cambiamento climatico”. (aise) 

Redazione Radici

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