Il British Medical Journal ci aveva avvertiti: la fine della pandemia, intesa come fenomeno sociologico, non verrà annunciata in tv ma sarà graduale e naturale, e si annuncerà da sola con la ripresa delle normali attività. Il momento sembra arrivato, se è vero che domani, nella piana di Trento, è in agenda il primo concerto live di Vasco Rossi. E oggi ha aperto le porte a migliaia di visitatori il Salone del libro di Torino. Due grandi appuntamenti popolari che il biennio del coronavirus aveva cancellato o ridimensionato.

A Torino, il villaggio del Salone – visitabile fino a lunedì – non è mai stato così grande: 110mila metri quadrati, 893 case editrici, 1.500 appuntamenti. Per l’editoria italiana un’occasione di riscatto o perlomeno di riduzione del danno, dopo i 2 miliardi di euro e i 13mila posti di lavoro persi nel 2021 non della pandemia ma della pirateria. Secondo le stime dell’Ipsos, l’anno scorso hanno fotocopiato illegalmente almeno un libro o un contenuto digitale l’81% degli studenti universitari e il 56% dei professionisti, soprattutto avvocati, notai, commercialisti e ingegneri. Torino è l’occasione per restituire un po’ del maltolto.

E’ già in corso, con le prove generali, l’altro grande appuntamento, quello con Vasco Rossi, che domani sera a Trento apre la stagione dei concerti live. I biglietti venduti sono 120mila. Sono state prese imponenti misure di sicurezza. La gestione dei flussi di pubblico sarà affidata a un sistema predittivo basato sui segnali dei telefonini. Un applicazione pacifica del meccanismo con cui – come abbiamo letto – gli ucraini tengono sotto controllo gli spostamenti delle truppe russe, e viceversa.

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