Università Palermo, primo bilancio di genere e un Centro di studi avanzati

Università Palermo, primo bilancio di genere e un Centro di studi avanzati

PALERMO (ITALPRESS) – L’Università degli Studi di Palermo presenta il primo bilancio di genere, il Piano di Uguaglianza di Genere a esso collegato e un nuovo Centro di Studi avanzati. Presso la sede di Palazzo Steri, alla presenza del rettore Massimo Midiri e dei docenti responsabili dei progetti, in una conferenza stampa si è scesi quest’oggi nei dettagli di due iniziative sulle quali l’Ateneo punta in modo concreto, allo scopo di migliorare la sua vivibilità tramite la riduzione del render gap e spingere sull’internazionalizzazione attirando ricercatori e docenti stranieri. “Sono due progetti su cui abbiamo tanto investito. Il bilancio di genere e il Gender Equality Plan da una parte, il Centro di studi avanzati di Unipa dall’altra – ha spiegato il rettore Midiri – Due progetti che hanno punti in comune, perchè il tema generale che sta alla base si chiama cultura. La cultura di genere si deve tradurre in cambiamento di pensiero, eliminando quel gap che è ancora presente soprattutto nell’ambito scientifico. Inoltre, abbiamo creato un centro di studi avanzati in cui intendiamo sviluppare l’internazionalizzazione. Palermo è al centro del Mediterraneo, fa da connettore di tante istanze culturali. Solo un centro appositamente creato può funzionare a tal scopo”. “Da oggi – ha concluso – comincia una nuova fase nella logica di trasformare il nostro ateneo in una struttura più smart e internazionale. Vogliamo in questi sei anni far diventare Unipa apprezzata, con buoni servizi e tanti studenti anche stranieri”.
Unipa si è dotata a partire da quest’anno, così come richiesto dall’Unione Europea, di un primo Bilancio di genere che fotografa la situazione riguardo il gender gap e le pari opportunità all’interno dell’ateneo. Un documento pubblico consultabile sul sito ufficiale ed elaborato nel rispetto delle linee guida predisposte dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. Da una parte, si tratta di un’operazione di informazione e monitoraggio dei dati legati alle condizioni di lavoro di chi vive all’interno dell’Università, dall’altra ha anche una funzione di formazione in materia di parità di genere per la comunità accademica. Il bilancio di genere di Unipa è uno strumento essenziale per realizzare le politiche di genere all’interno dell’Ateneo, nonchè requisito per la valutazione di ammissibilità del Gender Equality Plan, altro strumento obbligatorio, inserito dall’UE all’interno delle azioni positive, sul quale si basa peraltro l’accesso a fondi di ricerca e a qualsiasi tipo di finanziamento europeo per cui l’ateneo fa domanda. Entrambi i documenti sono stati redatti da un gruppo di lavoro coordinato da Beatrice Pasciuta, prorettrice all’Inclusione, Pari opportunità e politiche di genere, che ne ha illustrato i dettagli.
“Due strumenti fondamentali, il primo misura il divario di genere all’interno della nostra università, l’altro propone misure concrete per provare a intervenire per colmare questo divario. E’ un passo fondamentale, è il primo bilancio di genere e siamo all’anno zero. Partiamo molto bene, la nuova governance ha voluto investire su questo – ha aggiunto – non è soltanto un adempimento burocratico e riguarda l’ateneo nel suo complesso, non soltanto le donne”. Per il Gender Equality Plan sono previsti investimenti pari a 400.000 euro, di cui 180.000 già stanziati. Il 2022 è il primo anno per questo strumento strategico e operativo per l’eliminazione degli squilibri di genere e nel 2024 si potrà tracciare un primo bilancio su come e quanto le 40 misure predisposte saranno riuscite a colmare il divario di genere e a raggiungere gli obiettivi preposti. Il piano si articola in cinque aree di intervento: la prima riguarda la conciliazione tra vita lavorativa e familiare, la seconda riguarda il riequilibrio di genere nei ruoli apicali e decisionali, la terza mira a colmare il gap nella progressione di carriera. La quarta area si riferisce alla valorizzazione della dimensione di genere nella ricerca e nella didattica, infine la quinta propone misure di contrasto a molestie e comportamenti discriminatori.
Secondo quanto è emerso, all’interno di Unipa, soltanto le nomine dei prorettori attualmente seguono la logica della parità di genere, mentre nelle altre forme di governance dell’ateneo si registra attualmente un divario che vede un maggior numero di cariche apicali ad appannaggio degli uomini rispetto alle donne. Successivamente, è stato presentato anche il nuovo Centro di Studi Avanzati, che ha la finalità di promuovere lo scambio delle conoscenze mediante la circolazione internazionale delle idee di studiosi di diversi paesi. La missione è quella di creare un centro in grado di favorire la condivisione di studi tra rinomati accademici, in modo tale da valorizzare la ricerca e il potenziale scientifico dell’Università di Palermo, rafforzare la visibilità internazionale dei ricercatori e studiosi dell’Ateneo, sviluppare attività di partenariato internazionale, promuovere studi e ricerche interdisciplinari, anche mediante l’organizzazione di Seasonal School all’interno della città. Il tutto nel solco dell’internazionalizzazione di Unipa, come ha spiegato il referente Antonello Miranda: “Con questo centro vorremmo non solo stabilizzare una linea di tendenza che c’è già, ma anche accogliere a Palermo colleghi di alta levatura che provengono da diversi centri internazionali di ricerca e che possano proseguire i propri studi a Palermo in un centro che li accolga da un punto di vista logistico. Vogliamo creare – ha aggiunto – un confronto coi colleghi, a favore non solo dei nostri dottorandi ma anche degli stessi docenti”.

Paola Cecchini

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