Sui quotidiani stranieri l’adesione alla Nato

Sui quotidiani stranieri l’adesione alla Nato
© FREDERICK FLORIN / AFP

Sui quotidiani stranieri anche il no di Erdogan e le mosse di Biden al vertice Asean

La Svezia che si associa alla Finlandia nella richiesta di aderire alla Nato e la strage consumata a Buffalo da un diciottenne suprematista bianco sono i fatti che si dividono le prime pagine internazionali, con la stampa americana che dà titoli di maggiore rilievo al massacro nel supermercato e quella europea più orientata sull’allargamento dell’alleanza atlantica.

Si distinguono El Pais e Frankfurter Allgemeine Zeitung, che riservano lo spazio di apertura a fatti interni: l’inchiesta sui fondi neri del Partito Popolare e le elezioni statali nel Nord Reno-Westfalia, con la vittoria della Cdu e la sconfitta dei socialdemocratici del cancelliere Scholz.

Washington Post

La Svezia segue la Finlandia nell’abbandono di decenni di neutralità per fare richiesta di adesione alla Nato e “per Putin, lo spostamento dei due Paesi rappresenta un contraccolpo significativo della sua invasione” dell’Ucraina, sottolinea il Washington Post, che mette la notizia nel colonnino di apertura: “Tra le richieste della Russia prima dell’invasione c’era il ritiro della politica della ‘porta aperta’ della Nato, in base alla quale paesi un tempo parte dell’Unione Sovietica hanno aderito all’alleanza.

Invece di un ritorno indietro, l’invasione russa sembra produrre un’ulteriore espansione, proprio sul confine di circa 800 miglia della Russia con la Finlandia”, afferma il giornale.

Accanto a questo titolo, quello di assai più grande risalto per la strage di Buffalo, con tre servizi pieni di nuovi dettagli sul pluriomicida, il diciottenne suprematista bianco Payton Gendron: emerge che un anno fa era stato indagato per minacce pronunciate contro la sua scuola e che era un seguace delle teorie secondo è in corso un complotto per sostituire in tutto il mondo i bianchi con popolazione di colore.

Spazio anche alla politica interna con un approfondimento su tre candidati repubblicani di osservanza trumpiana: l’aspirante governatore della Pennsylvania Doug Mastriano, il suo vice Teddy Daniels e la candidata al Senato Kathy Barnette. Tutti hanno partecipato alla manifestazione che il 6 gennaio 2021 a Washington sfociò nell’assalto contro il Campidoglio, cui sostengono di non aver preso parte.

New York Times

E’ la strage nel supermarket di Buffalo la notizia in maggiore evidenza sulla prima pagina del New York Times, che titola “Rabbia e lutto a Buffalo dopo il massacro prodotto dal razzismo” e approfondisce in vari articoli sia il profilo del diciottenne assassino Payton Gendron sia quelli delle sue vittime, a cominciare dall’addetto alla sicurezza che ha tentato di fermarlo.

Il Nyt denuncia con chiarezza che “agli estremi della vita americana, la teoria della sostituzione – l’idea che le élite occidentali, a volte manipolate dagli ebrei, vogliano ‘sostituire’ e privare di potere i bianchi americani – è diventata un motore del terrore razzista, contribuendo a ispirare un’ondata di sparatorie di massa negli ultimi anni e alimentando la manifestazione di destra del 2017 a Charlottesville, in Virginia, che è finita nella violenza”.

Nella fascia alta della prima pagina, titoli di minori dimensioni sono dedicati alla richiesta di Finlandia e Svezia di aderire alla Nato e ai sistemi con cui negli Usa i candidati aggirano le regole sul divieto di contatti diretti con i Pac (political action committee), che raccolgono i fondi elettorali. La mossa dei due Paesi scandinavi indica che “in Europa l’idea di neutralità sta svanendo” e sta nascendo “una nuova Europa in cui non c’è più spazio intermedio. I paesi o sono protetti dalla NATO o sono da soli contro una Russia governata da un uomo determinato ad affermare il posto della Russia sulla scena mondiale con la forza”.

Guardando alle prossime elezioni americane di metà mandato, il giornale segnala che “dall’Oregon al Texas, dalla Carolina del Nord alla Pennsylvania, i candidati democratici a livello nazionale” ricorrono a link occultati nei loro siti web per “sollecitare e orientare denaro da super Pac amichevoli finanziati da multimilionari, miliardari e particolari gruppi di interessi”.

Wall street journal

Il diciottenne che ha ucciso 10 persone e ne ha ferite altre tre in un supermarket di Buffalo, motivato da teorie razziste e complottiste, nel giugno del 2021 era stato condotto dalla polizia in ospedale per essere sottoposto a una valutazione psichiatrica dopo aver espresso il desiderio di fare una strage.

E’ la notizia principale sulla prima pagina del Wall Street, che valorizza anche in fascia alta i profitti record di Aramco, la compagnia petrolifera nazionale dell’Arabia Saudita, il cui utile netto nel primo trimestre è cresciuto dell’80% a 39,5 miliardi di dollari, “un’impennata che mostra come alcuni dei maggiori produttori di energia statali del mondo stiano beneficiando di un boom dei prezzi accelerato dall’invasione russa dell’Ucraina”.

Un’analisi si sofferma sull’attendismo degli investitori, che restano fermi, disorientati dall’ondata di vendite che travolge tutto: “L’S&P 500 è in calo del 16%, il peggior inizio di un anno dal 1970, secondo Dow Jones Market Data.

Ma stanno cadendo anche asset di ogni tipo. L’oro, generalmente considerato un paradiso, è passato al rosso. Le obbligazioni sono in genere un altro rifugio, ma quest’anno stanno cadendo insieme alle azioni, un tandem insolito che riflette l’incertezza degli investitori. Anche il mercato delle criptovalute risk-on, lanciato da anni come contrappeso alle azioni tradizionali, sta implodendo, con il bitcoin che ha perso più di un terzo del suo valore nel 2022”, riassume il Wsj, e sottolinea: “Si suppone che anche i mercati peggiori abbiano dei rifugi. Gli investitori sempre più nervosi cominciano a chiedersi se questo no”.

Dall’Ucraina un reportage racconta uno dei casi di crimini di guerra su cu sono in corso indagini: è la storia di tre fratelli ucraini, catturati dai russi, legati col nastro adesivo, gettati in una fossa e qui colpiti a fucilate. Due sono morti, uno è sopravvissuto e ora è un testimone ascoltato dai procuratori ucraini.

Financial times

Le richieste di adesione alla Nato di Finlandia e Svezia “annunciano una nuova era in Europa”, titola il Financial Times, secondo cui la loro entrata “sarebbe una delle conseguenze più importanti e di più vasta portata della guerra su vasta scala scatenata dalla Russia contro l’Ucraina”.

L’ingresso dei due Paesi scandinavi, sottolinea Ft, “trasformerebbe l’architettura di sicurezza nel Nord Europa e renderebbe più facile per la Nato difendere i Paesi baltici” e “più che raddoppierebbe la lunghezze dei confini della Nato con la Russia”. Condizionali d’obbligo, dato che il processo è appena iniziato e perché si perfezioni ci vorranno tempo e consenso di tutti i membri dell’alleanza.

La Turchia ha già manifestato il proprio dissenso, ma, secondo il segretario generale della Nato, “ha reso chiaro che non intende bloccare” l’inclusione di Finlandia e Svezia. Un passaggio “epocale”, per il quotidiano. Trovano posto sulla prima pagina anche due titoli finanziari: in alto, i crescenti rischi di default dello Sri Lanka, in basso la fuga dei maggiori hedge fund dall’azionario americano dopo le forti perdite di questi giorni.

The Times

“La polizia non è quella che si credeva”: parola di Andy Cooke, nuovo capo dell’ispettorato, organismo di vigilanza, che in un’intervista al Times, pubblicata in apertura, critica severamente l’efficienza delle forze dell’ordine britanniche. Cooke invita a concentrarsi di più sul “crimine reale”, visto che gli indagati sono ai minimi degli ultimi 30 anni mentre si sono moltiplicate le indagini su denunce di crimini d’odio poi non risultati effettivamente perseguibili come reato: 25.000 i casi nell’ultimo anno, secondo Cooke.

Di spalla l’Ucraina, con l’accento sul rapporto dei servizi segreti militari britannici secondo cui la Russia ha perso sul campo un terzo delle truppe usate per l’invasione. Secondo l’ultima valutazione del ministero della Difesa di Londra, la campagna russa nella regione del Donbass ha “perso slancio” ed è ora “significativamente in ritardo”, mentre “le forze russe sono sempre più frenate da degradata capacità di azione, morale basso e ridotta efficacia di combattimento”.

Una grande fotografia dà, poi, notizia che la regina Elisabetta ha partecipato al Royal Windsor Horse Show, uno dei primi eventi delle celebrazioni per il suo Giubileo di platino.

Le Monde

Titolo di apertura sulla eccezionale siccità in Francia per l’edizione di domenica e lunedì di Le Monde, che punta su un tema non di strettissima attualità su una prima pagina priva, ovviamente, di aggiornamenti freschi sulle notizie del giorno.

L’editoriale è dedicato all’allargamento della Nato a Finlandia e Svezia (benché il giornale non possa dare la richiesta formalizzata ieri da Stoccolma, la mossa era scontata): “Che i due paesi scandinavi abbiano deciso di fare il grande passo nel 2022 dopo essersi rifiutati di farlo durante la Guerra Fredda la dice lunga sull’idea che la loro opinione pubblica, da tempo riluttante ad aderire all’Alleanza Atlantica, ha sul sistema di potere russo e sulla sua concentrazione nelle mani di un solo uomo, a differenza dell’epoca sovietica”, nota il quotidiano, e sottolinea: “Lanciando le sue truppe all’attacco dell’Ucraina, Vladimir Putin ha innescato un riallineamento che va contro i suoi obiettivi.

È oggi il miglior agente dell’alleanza occidentale che intendeva indebolire e stringe lui stesso la morsa dello stallo in cui si è cacciato, dissipando la speranza che le armi, finalmente, possano essere messe a tacere”.

Le Figaro

“Contro Putin, Finlandia e Svezia si uniscono alla Nato”, titola in apertura Le Figaro, che nell’editoriale riflette sulla mossa dei due Paesi scandinavi e sottolinea che sancisce la debacle politica di Mosca dopo quella militare nelle battaglie in Ucraina: “Vladimir Putin vola di sconfitta in sconfitta dall’inizio della sua guerra in Ucraina. In ottanta giorni di conflitto, non ha raggiunto nessuno dei suoi obiettivi bellici: far cadere il regime di Kiev, neutralizzare il suo esercito (‘denazificare l’Ucraina’, sic).

Invece, il padrone del Cremlino ha sabotato la propria capacità deterrente svelando un esercito russo in rovina di fronte alla feroce resistenza delle forze ucraine e alla superiorità degli standard Nato da loro adottati”, e adesso “ha subito una sconfitta strategica con l’annunciato allargamento della Nato”, sottolinea il giornale, ricordando che “Putin è entrato in guerra per lavare le ‘umiliazioni’ che l’Occidente gli avrebbe inflitto ed evitare di trovarsi la Nato in Ucraina, ovvero alle sue porte. Il rovescio è cocente!”. Ma, avverte Le Figaro, “l’orso russo” non si lascerà mettere all’angolo senza lottare: “Armato del suo arsenale nucleare, è ancora pericoloso. E più imprevedibile che mai”.

El Pais

Un caso che agita la politica spagnola, quello della cassa riservata del Partito Popolare, da tempo oggetto di un’inchiesta giudiziaria, torna in primissimo piano con gli audio di conversazioni tra dirigenti del partito impegnati nel tentativo di ostacolare le indagini.

Tema che per El Pais vale l’apertura a tutta pagina, anche perché il quotidiano pubblica in esclusiva le carte di Luis Barcenas, esponente popolare, riguardanti una contabilità separata tenuta per venti anni, e con entrate pari complessivamente a quasi otto milioni di euro. Carte che nel 2013 l’allora segretaria del partito, Dolores de Cospedal, avrebbe voluto far sparire.

Lei stessa dice che “questa cosa di Barcenas sarebbe meglio bloccarla”, parlando con il commissario di polizia Josè Manuel Villarejo, che registrò i loro colloqui, adesso rivelati. Per la richiesta di Finlandia e Svezia di entrare nella Nato c’è spazio solo nella parte basse della prima pagina, condivisa con la notizia di un colloquio tra il re Felipe  e suo padre Juan Carlos, primo timido disgelo nei rapporti molto freddi.

Frankfurter Allgemeine Zeitung

La vittoria della Cdu nelle elezioni in Nord Reno Westfalia, gravida di conseguenze sulla politica nazionale, è l’apertura della Frankfurter Allgemeine Zeitung. “Cdu significativamente più forte dell’Spd”, dice il titolo che guarda alle ricadute su Berlino del voto nel Land più popoloso della Germania.

Il giornale ragiona non sui risultati definitivi ma su proiezioni comunque già avanzate, che danno la Cdu al 36% con un distacco di dieci punti sull’Spd al 26%, mentre i Verdi raggiungono il 18% e triplicano i loro consensi rispetto al 2017. Batosta per i liberali della Fdp, che si fermano al 5%, stessa percentuale dell’estrema destra di Afd.

Il cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz, che già la scorsa settimana aveva perso le altre elezioni locali nello Schleswig-Holstein, esce dalle urne doppiamente indebolito, sia per la sconfitta del suo partito, sia perché l’arretramento dei liberali, partner nella coalizione ‘semaforo’, indebolisce la maggioranza di governo.

E non a caso, riferisce la Faz, il leader cristiano democratico del Nord Reno Westfalia, Hendrik Wuest, ha subito affermato che “gli elettori ci hanno rafforzato e questo ci dà il compito di formare e guidare un futuro governo”. Ma, sottolinea il quotidiano nel suo editoriale, “è audace interpretare la vittoria come un mandato per il governo, non solo considerando iel drammatico calo nell’affluenza alle urne”, ma anche perché Cdu e Fpd, che governavano insieme il Land, non hanno più la maggioranza a Duesseldorf, e perché bisognerà tenere conto dei Verdi, riccamente premiati dalle urne. A centro pagina, il massacro di Buffalo e la richiesta di Finlandia e Svezia di aderire alla Nato, con sottolineatura nel titolo delle condizioni poste dalla Turchia.

China Daily

Vista dal China Daily, nella richiesta di adesione di Finlandia e Svezia alla Nato la notizia è la freddezza della Turchia, che ha chiesto “garanzie sulle sicurezza”. Il titolo, difatti, è centrato sulla disponibilità a colloqui con Ankara offerta da Helsinki e Stoccolma, secondo le dichiarazioni del ministro turco degli Esteri, Mevlut Cavusoglu.

In rilievo anche il lancio effettuato con successo dagli scienziati cinesi dell’ultimo modello dell’aerostato Jimu 1, un gigantesco dirigibile per la raccolta di dati meteorologici, e che ha raggiunto l’altitudine record mondiale di 9.032 metri sull’altopiano del Qinghai-Tibet, mai toccata prima da un aerostato delle sue dimensioni.

Quotidiano del Popolo

Il vertice appena concluso dell’Asean è in evidenza sul People’s Daily, edizione in inglese dell’organo del Partito comunista cinese, secondo cui gli Usa non sono riusciti nel tentativo di attrarre l’Associazione dei Paesi del Sud Est Asiatico nella loro sfera di influenza. Il giornale nota la “sospetta” tempistica del summit, tenutosi “mentre infuria la guerra in Ucraina, a dimostrazione che gli Usa non hanno perso la loro attenzione verso l’Indo-Pacifico” per “posizionarsi meglio nel contesto di una più ampia competizione geopolitica con la Cina”. Scrive il quotidiano: “Quando Biden ha affermato al vertice che la sua amministrazione sta ‘perseguendo il futuro che tutti vogliamo vedere’, l’uditorio ha subito capito il significato nascosto: ‘perseguendo il futuro che solo Washington vuole vedere’”.

Il giornale ricorda che “la maggior parte dei 10 membri del gruppo si è astenuta dal votare a favore di una risoluzione per sospendere l’adesione della Russia al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite il mese scorso” e che “anche Malesia e Indonesia hanno espresso preoccupazione per la partnership trilaterale per la sicurezza Aukus che coinvolge Australia, Gran Bretagna e Usa.

Perciò, conclude l’editoriale, “è improbabile che il tentativo di Washington di ottenere il sostegno dei Paesi dell’Asean nel perseguimento dei suoi interessi geopolitici abbia successo. È giunto il momento che gli Stati Uniti adottino un approccio più costruttivo e inclusivo alla cooperazione nell’Asia-Pacifico”.

AGI

Redazione Radici

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.