Sfogliamondo: Nancy Pelosi a Kiev e l’attesa per l’embargo contro il petrolio russo

Sfogliamondo: Nancy Pelosi a Kiev e l’attesa per l’embargo contro il petrolio russo
Nancy Pelosi

Oltre a questi due temi che popolano le principali prime pagine internazionali, da segnalare, sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, un’intervista al ministro ucraino degli Esteri, Kuleba, e su Le Figaro un servizio sul corridoio tra Rostov e la Crimea che i russi sono riusciti ad aprire

L’impegno americano a sostenere l’Ucraina fino alla sua vittoria militare sugli invasori russi, ribadito da Nancy Pelosi nella sua visita a Kiev, impronta molti titoli sulle prime pagine internazionali, assieme all’imminente decisione dell’Ue, attesa in settimana, sull’embargo contro il petrolio russo, cui adesso è pronta anche la Germania. Da segnalare, sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, un’intervista al ministro ucraino degli Esteri, Kuleba, che preme per l’ingresso nell’Ue, e su Le Figaro un servizio sul corridoio tra Rostov e la Crimea che i russi sono riusciti ad aprire.

Washington Post

Si profila un consenso parlamentare bipartisan per gli aiuti militari ed economici all’Ucraina proposti da Biden: lo lasciano intendere le dichiarazioni di esponenti repubblicani dopo la visita della presidente della Camera dei rappresentati, Nancy Pelosi, a Kiev e in Polonia, su cui il Washington Post titola in prima pagina: “Pelosi fa promesse a Kiev”.

Dalla capitale ucraina, Pelosi ha invitato il Congresso ad approvare il pacchetto da ulteriori 33 miliardi di dollari per la fornitura di armi e di sostegni umanitari. Dal fronte repubblicano ha indirettamente replicato Michael McCaul, capo delegazione Gop nella commissione Esteri della Camera, con una dichiarazione riportata dal Washington.

Premesso che l’Aula non è in sessione questa settimana, McCaul ha affermato: “Non credo che abbiamo molto tempo da perdere al Congresso. Ogni giorno in cui non inviamo più armi è un giorno in cui più persone verranno uccise e un giorno in cui potrebbero perdere questa guerra. Penso che possano vincerla. Ma dobbiamo dare loro gli strumenti per farlo”. Un altro servizio riferisce di un’ondata di cyberattacchi che “sta creando il caso in Russia”, ribaltando le previsioni su su una possibile campagna di hacker russi contro l’Occidente dopo l’invasione dell’Ucraina. Interessante, infine, un’analisi del quotidiano, che è di proprietà di Jeff Bezos, sui media.

Prendendo spunto dall’operazione con cui Elon Musk ha acquisito Twitter, il Post riflette su come la ‘piazza virtuale’ del dibattito pubblico sia ormai dominata dai supermiliardari. Una situazione efficacemente descritta così: “L’uomo più ricco del mondo, Elon Musk, ha attaccato il mese scorso una pubblicazione di proprietà del terzo uomo più ricco del mondo, Jeff Bezos, per aver ristampato un commento pubblicato dal tredicesimo uomo più ricco del mondo, Mike Bloomberg. L’articolo di opinione di Bloomberg, ripreso dal Washington Post, chiedeva se il recente investimento di Musk in Twitter metta in pericolo la libertà di parola”.

New York Times

Con la visita a Kiev, Nancy Pelosi rilancia la promessa americana di vittoria: così il New York Times legge nel suo titolo di apertura la visita della presidente della Camera dei rappresentanti nella capitale ucraina e in Polonia. “Con ogni visita – i segretari di Stato e alla Difesa si sono recati a Kiev nel fine settimana precedente – la promessa dell’impegno americano per una vittoria ucraina sembra crescere, anche se cosa gli Stati Uniti intendano per vittoria resta incerto”, osserva il Nyt.

Pelosi, la più alta figura istituzionale americana recatasi in Ucraina dopo l’invasione russa, è stata accompagnata da una delegazione bipartisan di parlamentari, ma ciò nonostante la sua missione “ha suscitato qualche polemica perché è sembrata spostare l’obiettivo della guerra dalla difesa dell’indipendenza e della sovranità territoriale dell’Ucraina all’indebolimento della Russia”.

Parlando di “sostegno all’Ucraina finché la guerra sarà vinta”, rileva il giornale, Pelosi si è posta sulla stessa linea del capo del Pentagono Lloyd Austin, che dopo la visita a Kiev aveva detto di volere una Russia più debole e non in grado di ripetere una simile aggressione. In grande evidenza sulla prima pagina, un ritratto di Tucker Carlson, il commentatore che su Fox News si è fatto paladino del conservatorismo nazionalista e che secondo il Nyt è ormai diventato il vero erede politico di Donald Trump.

In evidenza anche i lockdown anti Covid in Cina, dove la capitale finanziaria Shanghai è bloccata da mesi mentre sono ormai quasi 50 le città che hanno seguito la stessa sorte, nel silenzio di Xi Jinping: “Nessuno dei suoi molti discorsi in aprile si è concentrato sull’esplosione dei contagi”, né “si è mai rivolto ai 25 milioni di abitanti di Shanghai a cui da settimane viene ordinato di restare in casa malgrado le loro proteste per la penuria di cibo e gli ospedali saturi”.

Wall Street Journal

Nancy Pelosi a Kiev “promette aiuti americani fino alla vittoria”, titola il Wall Street Journal, che, al pari degli altri maggiori quotidiani statunitensi, vede come effetto della visita della presidente della Camera dei rappresentanti un’accelerazione sul percorso parlamentare degli aiuti militari ed economici da 33 miliardi di dollari proposti da Biden.

La missione di Pelosi è stata infatti seguita da dichiarazioni di esponenti tanto democratici quanto repubblicani che hanno espresso la volontà di approvare rapidamente le misure. Il senatore dem Tim Kaine ha affermato che il Congresso comincerà a lavorarci questa settimana e che il consenso in Parlamento è ampio, mentre il deputato repubblicano Michael McCaul ha detto che le misure potrebbero aiutare gli ucraini a passare all’offensiva e spingere le forze russe fuori dalle province orientali dell’Ucraina, il che potrebbe essere decisivo. In rilievo sulla prima pagina due analisi finanziarie.

La prima è sulla fiammata dell’inflazione: i manager di alcuni dei più grandi rivenditori al dettaglio, del manifatturiero e della produzione per il consumo del mondo affermano di vedere segnali che le persone stanno diventando meno disposte ad assorbire gli aumenti dei prezzi, segnala il Wsj che parla di “affaticamento dei consumatori”.

La seconda è sulla Cina: l’economia frena e anche se la crescita rimarrà quest’anno più robusta rispetto a Usa e Europa, gli esperti affermano che “le condizioni complessive, peggiorate dai blocchi anti Covid a Shanghai e altrove, stanno iniziando a sembrare più simili a quelle di una recessione, qualcosa che la Cina non sperimentava da decenni”.

Financial Times

L’Ue che “accelera l’azione sulle sanzioni petrolifere” contro la Russia è in primo piano sul Financial Times, che mette in risalto il mutato atteggiamento tedesco, la disponibilità ora manifestata da Berlino per misure nel settore dei combustibili. Secondo quanto riferito dai diplomatici, nelle consultazioni tra gli Stati membri e la Commissione c’è stato un sostegno esplicito in tal senso anche della Germania, il cui rappresentante permanente presso l’Ue, Michael Clauss, in una riunione degli ambasciatori ha auspicato “un’ambiziosa espansione delle sanzioni“, riferendosi all’embargo petrolifero.

Il diplomatico ha segnalato che eliminare la dipendenza tedesca dal greggio russo potrebbe essere una questione di settimane anziché di mesi. Il quotidiano dedica anche un approfondimento alla “fine delle vecchia amicizia tra Roma e Mosca” sull’onda della “repulsione” suscitata dall’invasione dell’Ucraina.

The Times

Ucraina assente dalla prima pagina del Times, interamente occupata da notizie nazionali. Nella fascia alta, un’esclusiva del quotidiano sul divieto di costruire imposto da decine di autorità locali a seguito di indicazioni di Natural England, l’agenzia governativa per la tutela dell’ambiente. Sono a rischio, secondo il Times, 100.000 nuovi alloggi soprattutto nelle regioni di Norfolk, Devon, Hampshire e Nord Est, e questo mette a rischio di fallimento piano casa di Boris Johnson, che aveva promesso 300.000 nuovi appartamenti quest’anno.

Sotto, titolone sulla ripresa delle attività di cure e prevenzione dei tumori che il Servizio sanitario nazionale britannico (Nhs) aveva rallentato a causa del Covid: il numero delle persone convocate per uno screening è stato dai 2,4 milioni pre pandemia a 2,7 milioni.

Una maxi foto della principessa Charlotte che ha compiuto 7 anni, e un pruriginoso servizio su quale particolare erotismo interessasse il deputato Tory Nei Parish, sorpreso a navigare in siti porno durante i lavori parlamentari e ora dimissionario. Lui si è difeso sostenendo che cercava su internet un trattore chiamato “Dominator” ed stato così indirizzato contro la sua volontà su video pornografici sadomaso con donne dominatrici.

Le Monde

Titolo sul “massiccio impegno” degli Stati Uniti in Ucraina in apertura su Le Monde, nell’edizione di domenica/lunedì che a questo tema dedica anche l’editoriale. Il nuovo pacchetto di aiuti militari ed economici promesso da Biden, scrive il quotidiano, “è di spettacolare imponenza, dopo una prima risposta incentrata sulle sanzioni contro la Russia, che mostrano i propri limiti”.

Per questo, “la prospettiva di stabilizzare il conflitto, di un cessate il fuoco, o anche di un armistizio, diventa allora illusoria”, secondo Le Monde, perché “da parte ucraina, il prezzo esorbitante già pagato da militari e civili significa che non è più tempo di concessioni per evitare il peggio, ma di una vittoria del tutto impensabile di poche settimane prima, per la quale sono indispensabili le armi pesanti occidentali”.

Tuttavia, nota il giornale, “gli occidentali non parlano sempre con la stessa voce. Laddove gli americani adottano una retorica e obiettivi senza sfumature, compreso quello di una ‘Russia indebolita’ dichiarato dal segretario alla Difesa, Lloyd Austin, gli europei restano più cauti”, sicché “la diplomazia, per ora, si riduce al proseguimento della guerra con altri mezzi”, conclude Le Monde, rovesciano i termini della nota massima di von Clausewitz secondo cui “la guerra è il proseguimento della politica con altri mezzi”.

Le Figaro

Un reportage da Donbass devastato, al seguito delle forze filorusse lungo il corridoio che collega il Sud della Russia alla Crimea, è l’apertura di Le Figaro. “Questo era uno degli obiettivi principali della ‘operazione militare speciale’ lanciata il 24 febbraio: creare una continuità terrestre per collegare le aree separatiste dell’Ucraina orientale e della penisola di Crimea, annesse nel 2014. L’esercito russo è riuscito a creare questo simbolico e altamente strategico corridoio”, scrive il giornale, il cui inviato ha percorso i circa seicento chilometri di strada da Rostov, nel sud della Russia, a Simferopoli, in Crimea.

Un viaggio guidato che “in inquadra molto in ‘Novorossia’ (nuova Russia), il progetto espansionista di Vladimir Putin a cui la guerra in Ucraina ha dato nuova vita”, scrive Le Figaro. Sempre in evidenza la politica interna, con i partiti che si preparano alle elezioni legislative di giugno: secondo il giornale, nella sinistra “c’è un accordo in vista”, tra il partito La France Insoumise di Jean-Luc Melenchon, i socialisti, i comunisti e gli ecologisti.

El Pais

L’adeguamento dei salari al carovita è stato il tema del primo maggio in Spagno, che El Pais mette in apertura: “I sindacati avvertono di un aumento della tensione se i salari non aumentano in linea con l’inflazione”, dice il titolo, sulla richiesta delle organizzazioni dei lavoratori di sbloccare la contrattazione collettiva per far fronte all’impennata dei prezzi, e la minaccia di uno scontro sociale se le organizzazioni imprenditoriali continueranno a rifiutarsi.

Un’apertura è venuta dalla ministra del Lavoro, Yolanda Diaz, presente alla manifestazione nazionale dei sindacati a Madrid, dove ha assicurato che nei “prossimi giorni” sarà costituita una commissione di esperti per varare una “grande riforma del diritto del lavoro” e che nel giro di “poche settimane” si discuterà le parti sociali una “legge di partecipazione istituzionale” con l’obiettivo di “continuare a migliorare la vita delle persone”.

Di spalla l’Ucraina con due titoli, sulla Germania disponibile a un embargo contro il petrolio e sulla Transnistria, enlcave russofona in Moldavia, che guarda alla Crimea come modello per raggiungere una integrazione con la Russia.

Frankfurter Allgemeine Zeitung

“Kuleba chiede a Berlino di essere più decisa”, titola la Frankfurter Allgemeine Zeitung che apre con una sua intervista al ministro ucraino degli Esteri. Kuleba torna a lamentare che la Germania è “uno dei Paesi più esitanti nell’Ue” su questioni decisive per l’Ucraina, e spiega come, nella visione di Kiev, “la Germania potrebbe fare la storia”: “In primo luogo, rimuovere ogni ostacolo alla consegna di tutte le armi di cui l’Ucraina ha bisogno.

In secondo luogo, sulle sanzioni contro la Russia. Terzo, nel concedere all’Ucraina lo status di candidato per l’adesione all’Ue”, l’integrazione europea dell’Ucraina è “oggi una questione di guerra e di pace nel nostro continente”. Il ministro non vede spazi per colloqui Russia-Ucraina, definiti “una manovra” con cui Mosca vuole distogliere l’attenzione dalla sua offensiva nel Donbass e nell’Ucraina meridionale.

Ucraina e politica interna in altri due titoli di rilievo in prima pagina: la Cdu chiede di mettere mano a “una nuova architettura di sicurezza” della Germania, con priorità “alla pianificazione strategica e alla difesa operativa”, e la disponibilità della Germania a sostenere un embargo Ue contro il petrolio russo.

China Daily

Auspici di una distensione tra Usa e Cina tornano in evidenza sul China Daily, che di recente ha alimentato questo filone con vari servizi e analisi. Oggi lo fa pubblicando ampi stralci di un articolo che l’ambasciatore cinese a Washington, Qin Gang, ha scritto per The Des Moines Register, un quotidiano dell’Iowa, dopo aver visitato questo Stato americano in un tour con tappe anche in Illinois e Minnesota.

“Lascio il centro del Paese con il cuore pieno di amicizia e cooperazione e, cosa più importante, pieno di fiducia nel futuro delle relazioni Cina-Usa”, afferma il diplomatico, che è stato accolto in numerose aziende agricole e ne ha ricavato l’idea che “la Cina e gli Stati Uniti sono partner naturali per il commercio agricolo. Con il mercato cinese spalancato, le due parti hanno ampi spazi per un’ulteriore cooperazione agricola, e questo è un invito all’azione per creare le condizioni per il normale commercio agricolo bidirezionale e rimuovere le tariffe aggiuntive e altri ostacoli”. La cooperazione nel settore, secondo Qin, “non dovrebbe essere limitata a vendere e comprare, ma estesa anche alla tecnologia agricola, al cambiamento climatico e allo sviluppo sostenibile”.

Quotidiano del Popolo

Un’acrimoniosa replica agli articoli del New York Times sul lockdown anti Covid di Shanghai si legge sul People’s Daily, edizione in inglese dell’organo del Partito comunista cinese, secondo cui il quotidiano americano “fa un’informazione di parte” che “riflette la sua ignoranza sulla Cina”.

Il Nyt, sostiene il giornale cinese, “è giunto alla conclusione che la legittimità del Partito comunista cinese è stata messa alla prova, perché i residenti di Shanghai si stanno offrendo volontari per aiutarsi a vicenda durante il blocco nelle ultime settimane”. Un argomento “tanto ridicolo quanto dannoso” perché in realtà si tratta solo “dell’amore e dalla cura che i cinesi esprimono l’uno verso l’altro nelle loro ore di difficoltà”, che il Nyt non ha considerato “forse a causa dell’abitudine dura a morire dei media statunitensi di diffamare la Cina in ogni modo possibile”.

AGI

Redazione Radici

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