Uni Pisa per l’accoglienza e l’integrazione: la costituzione italiana tradotta in lingua ucraina

Uni Pisa per l’accoglienza e l’integrazione: la costituzione italiana tradotta in lingua ucraina
La Costituzione italiana tradotta in lingua ucraina e messa a disposizione, con testo in open access liberamente scaricabile, degli studenti e della popolazione in fuga dalla guerra. L’iniziativa, corredata dall’introduzione della ministra Maria Cristina Messa, è dell’Università di Pisa e ha l’obiettivo, come ricorda il rettore Paolo Maria Mancarella, “di dare un concreto segnale di attenzione e vicinanza, per facilitare il dialogo tra le culture e per concorrere all’integrazione delle ucraine e degli ucraini che si stanno rifugiando nel nostro Paese”.

Edita dalla casa editrice dell’Ateneo, la Pisa University Press, la pubblicazione, che sarà proposta per un possibile inserimento sulla piattaforma del Senato dove non risultano traduzioni in ucraino, è a cura dei professori Saulle Panizza e Roberto Romboli, con traduzione in ucraino di Oleksandra Rekut, ricercatrice madrelingua con specifiche competenze linguistiche.
“Già a inizio marzo”, spiega Saulle Panizza, “il Ministero dell’Istruzione ha suggerito, tra le prime indicazioni per l’accoglienza degli studenti ucraini in arrivo nel nostro Paese, l’utilizzo di materiale didattico bilingue.

È allora parso giusto offrire a quelle ragazze e a quei ragazzi il testo della nostra Costituzione con la traduzione nella loro lingua, anche quale strumento di prima integrazione, messo a disposizione delle scuole e degli insegnanti chiamati a far fronte al disagio e al dramma di questa situazione. Un intervento di natura culturale, come si conviene in particolare a un Ateneo e al suo Centro per la diffusione della cultura, che con l’aiuto degli uffici scolastici e delle scuole può già ora tradursi in uno strumento di reciproca conoscenza e condivisione”.

Un gesto dall’alto valore simbolico di accoglienza, coinvolgimento e integrazione, dunque, che ha trovato nell’Ateneo pisano la sua sede naturale.

“Lo scorso anno”, precisa il rettore Paolo Mancarella, “inaugurando la Rete delle Università per la Pace, l’Università di Pisa, che assieme a quella di Brescia ne è stata la promotrice, ha preso un impegno destinato a lasciare un segno indelebile nella storia del sistema universitario italiano: quello di promuovere lo sviluppo di una cultura della pace che permetta un approccio non violento alla risoluzione dei conflitti”.

Anche da questa impostazione è derivata nelle ultime settimane la volontà di attivarsi come Ateneo con azioni concrete di supporto psicologico, di sostegno accademico e di benefici economici a favore delle studentesse e degli studenti, delle docenti e dei docenti vittime della guerra. (aise)

Redazione Radici

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.