Il silenzio grande (la somma di tanti piccoli silenzi)

Il silenzio grande (la somma di tanti piccoli silenzi)

Il silenzio grande è il titolo di un film del 2021 realizzato su un romanzo omonimo dello scrittore napoletano Maurizio de Giovanni, autore di numerosi libri diventati note serie televisive: da I bastardi di Pizzofalcone a Il Commissario Ricciardi e Mina Settembre.

E’ stato girato nella Villa Kernot, dimora storica di Napoli situata sulla collina di Posillipo, con Massimiliano Gallo, Margherita Buy, Marina Gonfalone:la regia è stata curata da Alessandro Gassmann che ha in seguito firmato (con l’assistenza di Emanuele Maria Basso) anche quella inerente lo spettacolo teatrale, coadiuvato da Gianluca Amodio (scenografia), Mariano Tufano (costumi), Marco Palmieri (luci),Paolo Cillerai (suono), mentre le musiche originali sono firmate da Pivio & Aldo De Scalzi.

Lo spettacolo -già rappresentato in diversi teatri italiani -è approdato martedì 19 (repliche fino a domenica 24) allo Sperimentale di Pesaro nell’ambito della stagione promossa dal Comune e dall’Amat –Platea delle Marche.
Questa bella commedia in due atti, prodotta dal Teatro Diana di Napoli, vede sul palco Massimiliano Gallo, Stefania Rocca, Paola Senatore, Pina Giarmanà, Jacopo Sorbini.

Benché Gassmann abbia impresso una certa uniformità di stile interpretativo a tutto il cast dando vita ad un lavoro che ricorda molto lo stile dei De Filippo, spiccano tra loro la Giarmanà (nel ruolo della governante Bettina, capace di colorare il personaggio di naturalezza e vera umanità (ci ha ricordato Pupella Maggio) – e soprattutto Gallo nel ruolo dello scrittore famoso, che ha costruito il personaggio di momento in momento, coinvolgendo il pubblico in una immaginaria creazione del ruolo.

Credo che siano questi gli elementi che hanno fatto de Il silenzio grande uno ottimo spettacolo che il pubblico pesarese (ma non solo ha apprezzato ed a lungo applaudito.

La commedia racconta una storia come tante: una famiglia agiata- che si sostenta sui proventi dei diritti d’autore dei libri di Valerio, scrittore celebrato- in realtà è infelice.

La moglie Rose è impegnata a far quadrare i conti familiari; il figlio Massimiliano soffre di un profondo complesso di inferiorità verso il padre, al punto da aver percorso studi e nutrito interessi che ripugna solo per cercarne l’approvazione e la figlia Adele -cinica e senza pudore- ha relazioni con uomini più anziani di lei solo perché le ricordano il padre così ammirato.

Tutta la commedia si svolge nello studio di Valerio, rifugio dove l’uomo vive, lavora e cerca di proteggersi da ogni contatto negativo con l’esterno. Pur coltivando il desiderio di rimanere distaccato dal mondo e dalla sua influenza, Valerio non può restarne immune: la dura realtà lo insegue e, prima o dopo, lo raggiungerà…

L’unica che cerca di riportarlo ad una giusta visione della vita è Bettina che nutre per Valerio un sincero affetto (vice con la famiglia da 40 anni) e al quale rimprovera che aver taciuto con tutti, in alcune situazioni delicate e su eventi importanti: questo ha causato un generale clima di incomprensione su cui, ormai, più nulla si può fare.
Sul finale il colpo di scena…

Paola Cecchini

Paola Cecchini

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