I tre diversi modi di intendere la Pasqua di Francesco, Putin e Zelensky

I tre diversi modi di intendere la Pasqua di Francesco, Putin e Zelensky

Il Papa chiede a Dio di donare la pace, “oltraggiata dalla barbarie della guerra”; il presidente russo ringrazia il patriarca Kirill per l’appoggio dato allo Stato e il leader ucraino prega per la sconfitta dell’esercito delle tenebre

© Alexander NEMENOV / AFP

– Vladimir Putin

Due mesi esatti dopo l’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, il mondo ortodosso celebra la Pasqua e tre leader chiamati a giocare un ruolo chiave la ricordano ognuno a modo loro: Papa Francesco chiedendo a Dio di donare la pace “oltraggiata dalla barbarie della guerra”; Putin lodando il ruolo del patriarcato di Mosca nel mantenere solido il sostegno intorno al Cremlino e Zelensky pregando per la sconfitta delle tenebre russe.

Francesco, dopo la recita del Regina Caeli, ha fatto gli auguri agli ortodossi e ha chiesto al Cristo risorto di “colmare di speranza le buone attese dei cuori”. “Sia lui a donare la pace, oltraggiata dalla barbarie della guerra” che “anziché fermarsi si è inasprita”. “È triste che in questi giorni che sono i più santi e solenni per tutti i cristiani si senta più il fragore mortale delle armi anziché il suono delle campane che annunciano la Resurrezione” ha aggiunto rinnovando l’appello per una tregua pasquale, ed è triste che le armi siano sempre più prendendo il posto della parola. Rinnovo l’appello a una tregua pasquale, segno minimo e tangibile di una volontà di pace. Si arresti l’attacco per venire incontro alle sofferenze della popolazione stremata. Ci si fermi obbedendo alle parole del Risorto: pace a voi” “A tutti voi chiedo di accrescere la preghiera per la pace e avere il coraggio di dire, di manifestare che la pace è possibile. I leader politici per favore ascoltino la voce della gente che vuole la pace e non una escalation del conflitto”.

Varie Chiese orientali cattoliche e ortodosse e anche diverse comunità latine celebrano la Pasqua secondo il calendario giuliano, mentre i cattolici l’hanno celebrata secondo il calendario gregoriano.

Il presidente russo Vladimir Putin, da parte sua, ha ringraziato espressamente Kirill, patriarca di Mosca e di tutta la Russia per il lavoro volto “a preservare le più ricche tradizioni storiche, culturali e spirituali” russe e a “rafforzare l’istituzione della famiglia ed educare le giovani generazioni” ma soprattutto “per la proficua interazione con lo Stato“.

“È gratificante rendersi conto che sotto la tua guida – si legge nel passaggio riferito a Kirill – la Chiesa sta sviluppando una fruttuosa interazione con lo Stato, dando un enorme contributo alla promozione dei tradizionali valori spirituali, morali e familiari nella società, all’educazione delle giovani generazioni”. Nella notte Putin ha partecipato al servizio pasquale nella Cattedrale di Cristo Salvatore, la Messa celebrata dal Patriarca Kirill, accompagnato dal sindaco di Mosca.

Da Kiev il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha promesso che nessuna “malvagità” distruggerà il Paese. In un discorso video da uno dei monumenti più famosi del Paese, la millenaria cattedrale di Santa Sofia nel cuore della capitale, Zelensky ha assicurato che l’Ucraina supererà l’oscurità che l’invasione russa ha fatto calare. “La grande festa di oggi ci dà grande speranza e fede incrollabile che la luce vincerà le tenebre, il bene vincerà il male, la vita vincerà la morte, e quindi l’Ucraina vincerà sicuramente”. “Oggi crediamo ancora nella nuova vittoria dell’Ucraina e siamo tutti convinti che non saremo distrutti da nessun orrore o malvagità”. agi

Redazione Radici

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