I russi hanno aperto un nuovo fronte nel Donetsk orientale

A Mariupol ore decisive per l’assalto all’acciaieria. Nuovo ultimatum di Mosca: gli ucraini nell’impianto di Azovstal dovranno arrendersi entro le 14 (le 13 italiane). Zelensky: “Situazione brutale, i soldati russi barbari e disumani”
Gli attacchi russi alle città ucraine mostrano l’intenzione delle truppe di Mosca di cercare di interrompere il movimento dei rinforzi e delle armi ucraine nelle regioni orientali. I russi hanno lanciato un nuovo ultimatum ai combattenti asserragliati a Mariupol, dove oggi, secondo quando annunciato da Kiev, dovrebbe essere aperto un corridoio umanitario per evacuare circa seimila civili, soprattutto anziani, donne e bambini.
Durante la riunione del consiglio di sicurezza Onu, l’ambasciatore ucraino all’Onu, Sergiy Kyslytsya, ha accusato la Russia di impedire l’evacuazione e ha definito “falsa e non sincera” la proposta russa di aprire domani un territorio umanitario.
Le forze russe hanno dato ai combattenti ucraini che resistono nell’acciaieria di Azovstal a Mariupol un’altra scadenza per la resa. Se le truppe ucraine smetteranno di combattere alle 14 di oggi (le 13 in Italia), secondo quanto riferisce il Washington Post citando media russi, saranno “garantite la vita, la sicurezza e le cure mediche”. Così il colonnello generale Mikhail Mizintsev, capo del Centro di controllo della difesa nazionale russo, aggiungendo che “la fine dei soldati ucraini sara’ amara in caso di rifiuto”.