Una guerra neanche tanto fredda

Una guerra neanche tanto fredda
di Sergio Incerrano

COMUNICARE OGGI le ECONOMIE MONDIALI

Senza troppo rumore, siamo nel bel mezzo della nuova guerra mondiale economica. Anche se gli effetti veri e propri non si sono ancora attuati, tuttavia si fa spazio sempre piu incisiva negli animi e nei cuori, la consapevolezza di ciò che ci attende. Einstein pensava alla quarta guerra mondiale, con le clave e le pietre, ma non avrebbe mai immaginato che le guerre economiche possono essere molto più devastanti di una guerra nucleare e creare un numero devastante di vittime sul pianeta terra. Si stanno delineando scenari inquietanti.

Con internet siamo diventati tutti dei reporter delle notizie che da ogni angolo del pianeta, in meno di un nanosecondo, finiscono per diventare di dominio pubblico.  La propaganda ha i secondi contati e così le fake news. In effetti tutti sanno tutto in tempi assai brevi. Prendiamo ad esempio la gestione del la pandemia, gli effetti avversi delle vaccinazioni, o la copertura vaccinale, o ancora la guerra tra Ukraina e Russia:

Le notizie che i media mainstream si affannano a promulgare, spesso vengono smentite dallo stesso uomo della strada che, con l’aiuto di un telefonino, diffonde la verità sul primo social  che mette spesso all’angolo, la mendace notizia. Pertanto mentre una volta si sentiva dire spesso : “ LO HA DETTO LA TELEVISIONE” , facendo assurgere la televisione al rango di una semi divinità, oggi la cosa spesso non si regge più in piedi. E fu così che Putin si trovò sul campo di battaglia,  insieme alle prove degli aiuti che la nato, sta entrando attivamente in scena, nel conflitto Ukraina Russia.  E fu così che l’occidente viene a sapere che l’America che impone alla Europa di attuare le sanzioni alla Russia, essa stessa aumenta gli acquisti di gas Russo, del 30% inspiegabilmente.

Oggi la gente è in grado di giudicare ogni decisione governativa, buona o cattiva che sia. Oggi c’è chi si chiede come faremo a sopravvivere embargando il gas  Russo che ad oggi copre più del 36%del fabisogno medio europeo.  Ancora più arduo diventa spiegare come mai ci si pone in condizione di dover coprare il gas liquido con un aumento di prezzo de 50 % circa in più di quello che avevamo con la Russia. Come spiegare della decisione di comprare armi per il 2% del PIL, con un debito così alto, e con tanta gente in serissima difficoltà e con decine di migliaia di aziende che si apprestano a chiudere persempre . Tutta questa internettualità gioca contro i bugiardi e i papponi che avranno vita assai breve da ora in poi. Oggi la gente valuta grazie ad un acculturamento indiretto, creato dalla RETE INFORMATICA.  La bugia diviene ogni giorno più ingombrante e meno celata.

Siamo convinti che molto presto cambierà il modo di fare notizia, il mondo politico, e persino la giustizia e la medicina. La informatizzazione interferisce sulle coscienze popolari, mantiene viva la memoria storica, i pensieri e le parole dette, anche se proferite anni prima, che tuttavia rimangono congelate nello spazio tempo, che su internet perdono significato e non si deteriorano.  “Niente fare che tutto si sape” Recita un antico proverbio siciliano, più che mai attuale, ciò che fai o dici oggi, ti tornerà indietro come un boomerang domani.

Bisogna oggi più che mai, essere sinceri e coerenti col proprio passato, con le proprie genuine convinzioni. Sisa che il bugiardo, deve possedere una memoria formidabile oggi più che mai. La rete scopre gli altarini di molti oggi, quegli stessi che si fanno le leggi ad oc, quegli stessi che decidono, e che certe situazioni, li costringono ad ostentare l’illecito comportamento poiché sono stati scoperti con le mani nella marmellata. La propaganda ha vita breve e quei pochi, stentati tentativi, vengono sventati sul nascere. Oggi ci vuol poco a tenersi informati e mettere alla berlina personaggi insospettabili fino a ieri.

Che futuro ci attende?  Un futuro di verità o di rivoluzioni senza quartiere.

Sarà stato giusto, sara stato saggio? Citando il Poeta: “ AI POSTERI L’ARDUA SENTENZA”.

Redazione Radici

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