A colloquio con Daniela D’Orlandi, ambasciatrice d’Italia in Ghana e Togo

A colloquio con Daniela D’Orlandi, ambasciatrice d’Italia in Ghana e Togo
di Ricky Filosa

“I connazionali in Ghana e Togo iscritti all’AIRE sono circa 900. Si tratta di una comunità molto dinamica e ben radicata sul territorio. Molti di loro sono imprenditori, alcuni presenti da diversi decenni con le loro famiglie, soprattutto nel campo dell’edilizia e delle infrastrutture. Alcuni nostri connazionali svolgono anche encomiabili attività a favore delle popolazioni locali tramite numerosi progetti di cooperazione realizzati da organizzazioni non governative, associazioni e missionari”.

È quanto ha affermato l’ambasciatrice d’Italia in Ghana e Togo, Daniela d’Orlandi, intervistata da Ricky Filosa per il giornale on line da lui diretto “ItaliachiamaItalia”. Di seguito il testo dell’intervista.

D. Come vivono gli italiani in Ghana? A che livello è la qualità della vita?

R. Il Ghana è un Paese pacifico e democratico ed un modello di stabilità in Africa occidentale, una regione colpita lo scorso anno da “un’epidemia di colpi di Stato” per citare il Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterres. La sua popolazione, all’80% cristiana, è molto ospitale. “Akwaaba”, una delle prime parole che ci si sente rivolgere, significa per l’appunto “Benvenuto”. I Ghanesi sono persone cordiali, generose e aperte agli altri. Il Paese è ricco di tradizioni culturali che caratterizzano ciascuna delle sue 16 regioni e di luoghi d’interesse storico e naturalistico, tra i quali i forti usati per la tratta degli schiavi, diventati patrimonio mondiale dell’UNESCO e le riserve naturali molto famose per il “birdwatching”. Il Paese è ben collegato all’Europa con voli quotidiani, sebbene non ci sia più un collegamento diretto verso l’Italia. Vi è una buona offerta di prodotti alimentari presso i supermercati locali, ivi inclusi alcuni dei principali prodotti italiani, sebbene ad un costo molto più elevato. Non mancano tuttavia aspetti critici, come ad esempio il traffico molto intenso nella capitale e nei principali centri urbani, l’inquinamento atmosferico e le carenze delle strutture medico-ospedaliere.

D. Più in generale, qual è la fotografia della comunità italiana ivi residente?

R. La nostra comunità è dinamica, bene integrata e ben voluta. Il fatto che l’Italia ospiti una delle comunità ghanesi più importanti d’Europa ha inoltre contribuito a creare forti legami di amicizia tra i nostri due popoli. Raggrupperei i nostri connazionali in due volet principali, quello imprenditoriale e quello del volontariato. Sul primo, gli Italiani hanno fornito sin dagli anni 50 un contributo fondamentale per la modernizzazione e lo sviluppo del Ghana, grazie soprattutto alla costruzione di infrastrutture molto importanti quali la diga di Akosombo, da parte della Impregilo, che ha dato origine al più vasto lago artificiale al mondo, il lago Volta e la prima ed unica raffineria del Paese, a Tema, nonché alla scoperta del giacimento offshore di petrolio e gas a Cape Three Points da ENI, che ha realizzato il singolo più grande investimento privato di tutta l’Africa occidentale, portando l’Italia tra i primi investitori del Paese. ggi questo dinamismo è ancora molto presente, come anche testimoniato dalla presenza di un’associazione che riunisce alcuni dei principali imprenditori italiani in Ghana, la “Italian Business Association of Ghana” (IBAG).
Con riguardo al secondo volet, vi sono diverse associazioni di connazionali che si dedicano al volontariato e in ambiti delicati quali la protezione dei bambini e delle persone con disabilità. Anche in questo caso, esiste un’associazione che riunisce numerose donne italiane nel Paese, la “Ghana Italian Women Association” (GIWA), che svolge attività importanti a favore delle comunità locali e, in particolare, per la promozione dei diritti di donne e bambini, con progetti volti soprattutto all’istruzione, alla formazione professionale e alla salute. Sono infine presenti funzionari italiani presso le locali delegazioni dell’Unione Europea di Accra e Lomé, nonché presso alcune delle Agenzie delle Nazioni Unite che operano in loco.

D. È presente il Made in Italy? Si trovano prodotti italiani?

R. Assolutamente sì ed è anche molto apprezzato. In Ghana vi sono ad esempio diversi importatori di vino italiano, tant’è che negli anni, questa Ambasciata insieme all’Agenzia ICE ha organizzato diversi eventi, in particolare in occasione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, volti proprio a promuovere le nostre eccellenze del settore. Vi sono anche alcuni ristoranti italiani, gestiti da connazionali e non, che utilizzano prodotti italiani per realizzare i loro menù. Ma oltre al noto settore eno-gastronomico, il Made in Italy è presente anche in quello dell’arredo e del design e dell’edilizia: vi sono numerosi progetti realizzati o in via di realizzazione in Ghana con materiali italiani, come ad esempio, ma non solo, nella costruzione di centri per l’istruzione e la formazione tecnica e professionale. I prodotti italiani sono qui sempre percepiti come prodotti di alta qualità.

D. A che livello sono le relazioni bilaterali tra Italia e Ghana? Quali sono gli interessi italiani in quel Paese?

R. I due Paesi mantengono eccellenti relazioni bilaterali, consolidate da numerose missioni politiche ai massimi livelli, da ultimo, prima della pandemia, quella dell’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel 2019. Con il Ghana condividiamo una visione delle relazioni internazionali basata sulla democrazia e lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti umani, la promozione della pace e del multilateralismo e la lotta contro il terrorismo e la tratta degli esseri umani. Abbiamo molteplici interessi comuni: nel settore della difesa, è stato firmato un accordo bilaterale di cooperazione, vengono regolarmente offerti corsi di formazione alle forze armate ghanesi e condividiamo le stesse priorità per quanto riguarda la stabilizzazione della cintura del Sahel ed il contrasto alla pirateria marittima ed ai traffici illeciti. A tale riguardo, merita rilevare il regolare dispiegamento di fregate italiane nel Golfo di Guinea per prendere parte ad esercitazioni con le Marine dei nostri partner e degli Stati costieri.
Anche in campo economico-commerciale vi sono opportunità interessantissime, in particolare nel settore agro-alimentare: grazie alla tecnologia, all’esperienza e al know-how delle nostre aziende, l’Italia, quale secondo paese manifatturiero dell’Unione Europea, può offrire un contributo sostanziale nella trasformazione delle risorse naturali ghanesi per creare valore aggiunto e sviluppare le industrie locali. Altri settori promettenti sono gli idrocarburi, le energie rinnovabili, l’edilizia e le infrastrutture, le telecomunicazioni, i trasporti, il turismo, le attrezzature industriali.
Un ulteriore importante settore è senz’altro quello della cooperazione bilaterale allo sviluppo: il Ghana ha beneficiato negli anni di prestiti agevolati per un valore complessivo di 30 milioni di euro per il sostegno alle Piccole e Medie Imprese attraverso la Ghana Private Sector Development Facility, accompagnati da un programma di assistenza tecnica. Tali prestiti hanno consentito alle imprese beneficiarie di acquistare materiali, macchinari e beni dall’Italia. La terza fase di questa iniziativa verrà avviata una volta completata la valutazione delle fasi iniziali. L’apertura ad Accra, lo scorso dicembre, all’interno della sede dell’Ambasciata d’Italia, di un’antenna dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo creerà senz’altro ulteriori opportunità di cooperazione.
Il nostro Paese è inoltre molto impegnato nella formazione tecnico e professionale a favore dei giovani ghanesi. È stata lanciata lo scorso autunno la settima edizione del master per giovani imprenditori co-organizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, la Fondazione italiana E4Impact in collaborazione con l’Università degli Studi Professionali di Accra che ha sinora sostenuto circa 120 imprenditori in Ghana, alcuni dei quali sono diventati fermi punti di riferimento per la società locale. In Ghana sono anche in via di costruzione diversi atenei e centri di eccellenza per la formazione professionale da parte di imprese italiane.

D. A che punto è la pandemia da quelle parti? C’è turismo italiano e internazionale?

R. La pandemia è in forte calo, secondo le ultime stime ufficiali il numero dei casi attivi sarebbe inferiore a 50 ed i nuovi casi giornalieri una decina. Il Governo ghanese ha messo in atto sin dall’inizio della pandemia una efficace strategia di prevenzione e di contenimento della stessa ed il Ghana è stato il primo Paese al mondo a ricevere una donazione di vaccini nel quadro dell’iniziativa COVAX, di cui l’Italia è tra i principali contributori. La chiusura delle frontiere terrestri, riaperte soltanto dal 28 marzo scorso, e le restrizioni ai viaggi hanno chiaramente avuto un impatto negativo molto importante sul turismo in Ghana. I flussi turistici dovrebbero progressivamente riprendere e merita rilevare che, ai viaggiatori completamente vaccinati, non è più richiesto il tampone molecolare prima della partenza per il Ghana né il test antigenico all’arrivo nel Paese. Il Governo ghanese vuole incentivare i membri della diaspora a visitare la madrepatria e ha lanciato un ambizioso programma di restauro dei principali monumenti, musei e forti del Paese. Il turismo in generale e quello italiano in particolare verso il Ghana non sono ancora molto sviluppati e per questo invito i nostri connazionali a scoprire un Paese ancora genuino e fuori dal turismo di massa.

D. È semplice rinnovare un passaporto per un italiano in Ghana? Visto il basso numero di residenti, non dovrebbe essere così difficile, è così? In alcune parti del mondo ci vogliono mesi se non anni…

R. Negli anni e in particolare con la pandemia globale si è assistito ad una fortissima crescita della domanda dei servizi consolari che cerchiamo di soddisfare con il massimo impegno. In Ghana emettiamo circa un centinaio passaporti all’anno e i tempi di attesa per ottenere un appuntamento sono normalmente molto brevi.

D. Consiglierebbe a un italiano di investire in Ghana?

R. Il Ghana è un Paese stabile e ricco di materie prime e risorse naturali, che aspira a diventare il crocevia degli investimenti e degli scambi commerciali in Africa occidentale ed ospita inoltre la Sede del Segretariato dell’Area continentale di libero scambio africana AfCFTA. La situazione macroeconomica e finanziaria attuale non è tuttavia rosea: all’impatto economico e sociale molto pesante della pandemia, si sono ora aggiunte le ripercussioni della crisi ucraina sui prezzi dei beni di prima necessità e dell’energia. Negli ultimi mesi, si è assistito ad una crescita del debito pubblico e dell’inflazione e al parallelo deprezzamento della moneta locale. Il Governo ghanese ha tempestivamente adottato tutta una serie di misure per uscire dalla crisi e rilanciare l’economia ma gli effetti di tali misure richiederanno tempo. Nonostante questo contesto delicato, permane elevato l’interesse da parte da parte delle nostre imprese a reperire opportunità commerciali e di investimento. Desidero sottolineare che l’Ufficio commerciale dell’Ambasciata è a disposizione dei nostri connazionali per fornire informazioni così come l’Ufficio ICE di Accra per la promozione e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, che svolge attività di consulenza, assistenza, promozione e formazione alle nostre PMI e promuove contatti e partenariati con le ditte locali nei settori di comune interesse.
Da ultimo, vorrei mettere in guardia i nostri connazionali contro i tentativi di truffe commerciali nelle forniture e nelle gare di appalto che emergono con frequenza online, raccomandando di non effettuare alcun pagamento anticipato a soggetti che non si conoscono e di rivolgersi all’Ambasciata per richieste di chiarimento o di assistenza”.

Redazione Radici

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