Draghi e Putin si sono parlati al telefono per un’ora. La guerra non si ferma, nuovi raid russi vicino a Kiev

Draghi e Putin si sono parlati al telefono per un’ora. La guerra non si ferma, nuovi raid russi vicino a Kiev
© NICOLAS ECONOMOU / NURPHOTO / NURPHOTO VIA AFP -

Bombardamenti aerei su tutto il Paese ma l’esercito russo allenta la morsa su Kiev, per Washington è solo un riposizionamento. Zelensky cauto sulle reali intenzioni del Cremlino: “Ci fideremo quando vedremo passi concreti”. Per l’intelligence britannica le truppe russe non possono sostenere più di un fronte

Un’ora circa. Tanto è durata la telefonata fra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidentwe russo Vladimir Putin. Il giorno dopo i primi progressi verso un possibile percorso di pace in Ucraina, arrivano le prime disillusioni, con i bombardamenti denunciati dagli amministratori locali sulle città di Kiev e Chernihiv, nonostante l’annuncio di Mosca di una “drastica riduzione” dell’attività attorno a quelle città.
Intanto, è allarme in Europa per le forniture di gas: la Germania ha già annunciato un piano di emergenza, mentre anche l’Unione europea si dice “preparata” a un eventuale stop dei flussi di gas proveniente dalla Russia. I profughi hanno superato il numero di 4 milioni e l’alto rappresentante Onu per i rifugiati si trova in Ucraina per affrontare la situazione. Il governo di Kiev ha chiesto che l’Onu mandi una missione speciale a Chernobyl per scongiurare i rischi di un incidente nella centrale dismessa, e il capo dell’AIEA Rafael Grossi è in missione in una centrale del Sud per approntare un piano d’emergenza in caso di incidenti.

AGI 

Redazione Radici

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