A poter dare affidamento sul Comites è  una platea potenziale di circa 40 mila persone, di cui 15 mila solamente a Vienna. “La comunità, pur non essendo tra le più grandi, è molto eterogenea. Ci sono italiani emigrati qui  che lavorano negli uffici, nei ristoranti di cucina italiana, personale delle università o membri delle organizzazioni internazionali. Non esiste un tipo di emigrazione specifica”. Molti degli italiani, specialmente quelli che abitano nelle zone più periferiche della nazione, lamentano però un uguale problematica di carattere “geografico”: “L’Ambasciata ed il Consolato sono solamente a Vienna e quindi diverse persone che hanno necessità di avere un documento devono viaggiare fino alla capitale. Stiamo cercando di capire come intervenire su questo” e accorciare così le distanze. A impedire il lavoro dei consiglieri, continua Manganiello, è il fatto che “molti italiani non conoscono il Comites: non essendoci stato un comitato in Austria negli ultimi quattro anni, – spiega Manganiello –  siamo dovuti ripartire da zero, con pochi contatti e nessuna struttura; per questo stiamo lavorando molto anche sulla comunicazione. È un lavoro che ci sta impegnando, ma che ha già dato i suoi frutti. Il nostro obiettivo è quello di diventare un punto di riferimento per la comunità italiana in Austria. Non mancheranno iniziative per aiutare i nuovi arrivati ad ambientarsi nel Paese”. BIG ITALY/ Par – 9Colonne