Zelensky: “Pronto a compromessi senza tradire il mio Paese”

Zelensky: “Pronto a compromessi senza tradire il mio Paese”

A Mariupol, colpito l’ospedale pediatrico Il presidente ucraino ha accusato Mosca di “atrocità” sostenendo che ci sono “donne e bambini sotto le macerie”. Il Cremlino ha invece garantito che “nell’ospedale c’erano postazioni militari”. Sdegno mondiale per l’attacco. L’Onu: “Dall’inizio della guerra uccisi almeno 516 civili”

Le autorità ucraine hanno accusato i russi di aver bombardato un reparto di maternità e un reparto pediatrico nella città meridionale di Mariupol, durante il cessate-il-fuoco concordato per consentire ai civili di fuggire.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha accusato Mosca di “atrocità” sostenendo che ci sono “donne e bambini sotto le macerie”. Il Cremlino ha invece garantito che “le forze russe non sparano su obiettivi civili”. Secondo il governatore della regione di Donetsk, 17 persone sono rimaste ferite.

Fonti occidentali spiegano come le truppe russe si stanno raggruppando attorno a Kiev, forse in preparazione del possibile assalto (la gran parte delle truppe russe sarebbe concentrata a circa 60km dalla capitale); e le forze ucraine hanno denunciato pesanti combattimenti attorno la citta’ nelle ultime ore.

Sono 1.207 i civili morti durante l’assedio delle forze russe della citta’ portuale ucraina di Mariupol, che va avanti da nove giorni. E’ quanto hanno confermato le autorita’ della citta’ sud-orientale sul Mar d’Azov.

Gli Stati Uniti hanno intanto formalmente respinto la proposta polacca di mettere a disposizione i suoi jet da combattimento MiG-29 e trasportarli in Ucraina per aiutare Kiev a respingere l’invasione della Russia: lo ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby.

L’esercito americano considera la proposta “ad alto rischio” e che “non cambierebbe in modo significativo l’efficacia dell’aviazione ucraina rispetto alle capacità russe”. Il trasferimento potrebbe essere frainteso, considerato un’escalation e potrebbe comportare una significativa reazione russa.

Il vertice di Antalya

Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, è atterrato ieri ad Antalya, in Turchia. Nella giornata di giovedì incontrerà l’omologo ucraino, Dmytro Kuleba, in uno dei vertici più attesi delle ultime ore.

Kuleba, alla viglia dell’incontro, ha fatto sapere di avere “aspettative moderate” ma “senza dubbio faremo tutto il possibile”. “Siamo fiduciosi e faremo del nostro meglio per sostenere gli interessi dell’Ucraina e del suo popolo”, ha aggiunto.

“Quello che otterremo alla fine è un’altra questione, dipenderà tra le altre cose su quali istruzioni e direttive Lavrov ha ricevuto. Spero che perseguirà un approccio onesto, agendo non da un punto di vista propagandistico, ma con l’obiettivo di trovare soluzioni che fermino la guerra”, ha concluso il capo della diplomazia di Kiev.

Il summit di Versailles

Il luogo è di per sé scenico: la Reggia di Versailles. E le intenzioni sono all’altezza: disegnare la nuova potenza Europa. Forte, autonoma e unita. Emmanuel Macron, presidente della Francia e di turno dell’Ue, quando aveva fissato sul calendario il vertice informale, che si tiene giovedì e venerdì, pensava anche alla ‘Difesa europea’ ma mai avrebbe immaginato che il summit si sarebbe tenuto con una guerra in corso. I pilastri sono tre: rafforzare la capacità di difesa dell’Unione, ridurre le dipendenze energetiche e costruire una base economica più solida”.

Antonio Peragine

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