“Ho paura, bombardiamo le città, colpiamo i civili”

“Ho paura, bombardiamo le città, colpiamo i civili”

Ucraina. Sms di un soldato russo alla madre prima di morire. “Ho paura, bombardiamo le città, colpiamo i civili

Mamma, non mi alleno più in Crimea. Siamo in Ucraina, qui infuria una vera guerra. Ho paura. Stiamo bombardando tutte le città, stiamo anche prendendo di mira i civili. Ci avevano detto che ci avrebbero accolti felicemente invece si gettano sotto i carri per non farci passare, ci chiamano fascisti, mamma! È molto dura”.

Secondo l’ambasciatore ucraino i messaggi del soldato russo morto sono la prova che la Russia sta mentendo non solo alla popolazione russa, ma anche ai suoi stessi soldati, su quanto sta accadendo in Ucraina, e smentirebbe le dichiarazioni di Mosca secondo cui la popolazione civile non viene presa di mira dalle truppe russe. Kyslytsya, rivolgendosi infine all’Assemblea, ha dichiarato: “Se l’Ucraina non sopravvive, la pace internazionale non sopravvive.

Se l’Ucraina non sopravvive, l’Onu non sopravvive. Non fatevi illusioni, stiamo pagando il prezzo più alto per la libertà e la sicurezza mondiale”.

La conferma che la guerra è sempre atroce e che nessuna ragione può giustificarla. Ci siamo illusi che fosse definitivamente uscita di scena ma il presidente russo Putin ha riportato indietro le lancette della storia.

Redazione Radici

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