Ai Musei San Domenico di Forlì il Mistero e l’Immagine della Maddalena nella storia dell’arte

Ai Musei San Domenico di Forlì il Mistero e l’Immagine della Maddalena nella storia dell’arte
 Manca oramai poco all’apertura dell’attesa mostra su “Maddalena. Il mistero e l’immagine” che mira ad indagare, attraverso alcune delle più preziose e affascinanti opere d’arte di ogni tempo, dal III secolo d.C. al Novecento, il mistero irrisolto, che ancora inquieta e affascina, della figura di Maria di Màgdala.

La mostra, che inaugurerà il 26 marzo ai Musei San Domenico di Forlì, è curata da Cristina Acidini, Paola Refice e Fernando Mazzocca e si avvale di un prestigioso comitato scientifico presieduto da Antonio Paolucci e della direzione generale di Gianfranco Brunelli. L’esposizione, che resterà aperta al pubblico sino al mese di giugno, presenterà un percorso grandioso di oltre 200 capolavori che andrà dai precedenti iconografici di epoca classica pre-cristiana, centrati sull’estetica del dolore e la teatralità delle emozioni, lungo il Medioevo il Rinascimento e il Barocco, fino alle rappresentazioni ottocentesche e novecentesche nelle quali la figura di Maddalena diviene emblema della protesta e del dramma di un’epoca.

Il progetto espositivo porterà in Italia capolavori provenienti dalle più importanti istituzioni nazionali e internazionali. Suddiviso in undici sezioni, il percorso includerà pittura, scultura, miniature, arazzi, argenti e opere grafiche e si snoderà attraverso i più grandi nomi di ogni epoca. Tra i grandi maestri presenti in mostra, affascinati dalla figura della Maddalena, ci saranno Masaccio, Crivelli, Van der Weiden, Bellini, Perugino, Barocci, Savoldo, Mazzoni, Tiziano, Veronese, Tintoretto, Domenichino, Lanfranco, Mengs, Canova, Hayez, Delacroix, Böcklin, Previati, Rouault, Chagall, De Chirico, Guttuso, Melotti, Sutherland e Bill Viola.

Il percorso espositivo, curato nel suo allestimento dagli studi Wilmotte et Associés di Parigi e Lucchi & Biserni di Forlì, si articolerà all’interno della Chiesa di San Giacomo e delle grandi sale che costituirono la biblioteca del Convento di San Domenico e sarà accompagnato da un catalogo edito da Silvana Editoriale.

A Maddalena l’arte, la letteratura, il cinema hanno dedicato centinaia di opere e di eventi. L’arte soprattutto, ponendola al centro della propria produzione e dando vita a capolavori che segnano, lungo la trama del tempo, l’arte stessa e i suoi sviluppi. E come in uno specchio, ogni epoca l’ha guardata, guardandosi; l’ha contemplata, cercando l’ideale di sé, della propria immagine; l’ha sorvegliata e spiata, scoprendo i propri vizi dentro le proprie virtù.

“Con lei”, osserva il direttore generale della mostra Gianfranco Brunelli, “l’arte si è confrontata trovando occasioni interpretative per ridefinire volta a volta sé stessa e rappresentare il sentimento del proprio tempo, fino a trasformarla in un mito”.

Redazione Radici

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