Caccia  al  settennato

Caccia  al  settennato

di Romina G. Bottino

Dalle modalità di questa  elezione del tredicesimo presidente della Repubblica  emerge un quadro desolante in cui i partiti politici ed in particolare il PD e il Movimento 5 stelle  hanno dimostrato, come sempre, la loro lontananza dal paese reale  e il loro unico interesse ad affermare le proprie logiche di potere.

Il futuro del Paese a detta di alcuni è ora in “mani sicure” come se gli altri illustri nomi  in corsa per la presidenza della Repubblica fossero  espressione di corruttela o incapacità.

Ancora una volta, in Italia, purtroppo si concretizza la mediocre realtà di una certa classe politica e si palesa la completa mancanza di obiettività del proprio gregge!

Il terrorismo mediatico, di chi vorrebbe gestire in tutto e per tutto la cosa pubblica, viene promosso dall’esasperazione dei toni di alcuni fabbricanti di  parole privi di etica e moderazione  e si realizza attraverso la pratica sordida e strumentale di monopolizzare il vero per trarne visibilità ai danni del Paese stesso.

Se gli organi preposti realmente funzionassero dovrebbero tenere  nella giusta considerazione le affermazioni denigratorie di chi  da una parte  vorrebbe penalizzare la Nazione con leggi  prevaricatrici di ogni diritto di opinione  e dall’altra infangare deliberatamente  qualsivoglia figura non appartenente o utile al proprio schieramento, in spregio al civile confronto democratico.

Ora si dovrebbero forse invocare le dimissioni della seconda carica dello Stato  in quanto ritenuta figura non sicura?

Si dovrebbe  indagare Nordio al fine di accertare eventuali scheletri nel suo armadio tali da renderlo persona non fidata?

Penso sia arrivato il momento di umanizzare il sistema politico relegando nella giusta dimensione penale la  macchina del fango che sporca inesorabilmente la Nazione ed i suoi cittadini.

Ma il vero umiliato e sconfitto di questa elezione è  il popolo italiano che in questi ultimi due anni è stato privato di diritti fondamentali sanciti dalla Carta Costituzionale  grazie all’azione  di questi governi e all’avvallo del presidente Mattarella tanto decantato dai gruppi di sinistra di appartenenza e da alcuni centristi.

Il popolo italiano è il grande ingannato e sconfitto perché mentre in vari paesi d’Europa si andava a votare, nonostante una situazione pandemica  più grave della nostra, in Italia il Presidente della Repubblica vietava le libere elezioni politiche per la strumentale emergenza sanitaria  ed affidava il delicato momento alle mani di Draghi, svuotando di colpo il Parlamento di ogni qualsivoglia figura politica eletta  capace di reggere un governo.

In altri termini ancora una volta la volontà elettorale del paese è rimasta succube del potere di un’Europa prevaricatrice  che non gradisce  in termini finanziari  i nostri politici democraticamente eletti.

Ma lo stesso Mattarella, nonostante la pandemia, contestualmente  consentiva le elezioni amministrative!

Il Presidente fu tutt’altro che super partes quando durante la formazione del  primo governo Lega-Movimento 5 Stelle bocciò la figura dell’accademico  Paolo Savona, quale ministro dell’economia, nome poco gradito all’Europa, perché forse con le sue competenze e i suoi orientamenti avrebbe tutelato esclusivamente gli  interessi degli italiani.

In quella ed in altre occasioni Mattarella non  sembrò per nulla il Presidente di una Repubblica parlamentare!

Avvallò il secondo governo Conte con il preciso compito di varare una nuova legge elettorale, che di fatto non fu neppure abbozzata.

In questo periodo di pandemia si è assistito al progressivo svuotamento delle funzioni democratiche  del nostro parlamento e al proliferare infinito di decreti legge che hanno di fatto limitato e colpito i diritti e le libertà fondamentali dei  cittadini italiani .

Purtroppo non solo è stato colpito ed indebolito il ruolo del  Parlamento, ma quegli stessi organi che avrebbero dovuto tutelare e difendere i principi fondamentali della nostra Costituzione, vedi Corte Costituzionale, Presidente della Repubblica, Consiglio Superiore della Magistratura, hanno permesso con il loro colpevole ed assordante silenzio che la Legge Fondamentale dello Stato Italiano venisse calpestata e vilipesa ai danni dei diritti dei cittadini italiani.

Non hanno  fatto rispettare neppure il principio fondamentale  secondo cui tutte le leggi si devono conformare ai dettami della Carta Costituzionale e qualora queste vi fossero in contrasto devono essere annullate o riformulate.

Bisogna ricordare quanti articoli della nostra Costituzione sono stati violati in questo ultimo periodo con l’avvallo implicito di chi doveva garantirne il rispetto e l’applicazione.

Innanzitutto è stato violato il primo articolo della nostra Costituzione  che recita:  ”l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo”.

Ma se la nostra democrazia si fonda sul lavoro, i cittadini non possono vedersi negato il loro lavoro  quotidiano dietro il ricatto di una vaccinazione sperimentale, ed è evidente che la sovranità di fatto non appartiene più al popolo cui è stato tolto il diritto acquisito al lavoro e quindi alla dignità.  E’ stato violato l’articolo 2 che garantisce i diritti inviolabili dell’uomo e l’articolo 3 che afferma l’uguaglianza  di tutti i cittadini davanti alla legge perché di fatto solo chi ha il green pass può lavorare e muoversi, ma sempre con libertà condizionata perché  concessa da un lascia passare come in quel regime fascista, ormai strumentalmente rispolverato per strategie pseudo –ideologiche  elettorali e per celebrare  ipocritamente una giornata della memoria che, ormai purtroppo per molti, è solo vuota retorica.

L’aver escluso le vittime delle foibe dalle celebrazioni della giornata della memoria destinandole ad un giorno del ricordo,  poco celebrato,  evidenzia in sé  la logica confusa di chi cinicamente  si serve del massacro nazista per propri scopi e soprattutto per incutere terrore verso  ideologie di destra assolutamente lontane da un fascismo ormai inesistente da oltre settanta anni.

Un po’ come voler tuttora incutere paura con la Santa Inquisizione, oppure come se oggi i tedeschi  dovessero ancora temere il nazismo !

Anche l’articolo 4 che garantisce il diritto al lavoro  e la sua promozione  per renderlo effettivo è stato di fatto violato dai decreti legge del governo Draghi.

Questi folli decreti prevedono per alcuni cittadini tamponi a pagamento ogni 48 ore e per poter lavorare al “calmierato” prezzo di 15 euro cadauno, il tutto in un mese si traduce in  200 euro, cifra notevole per chi si regge su un modesto stipendio!

Cosa ancor più grave per alcune categorie vi è addirittura la sospensione dal lavoro e dello stipendio fino a quando non si faranno iniettare il siero sperimentale, in barba alle libertà fondamentali e volutamente ignorando che lo Stato non è padrone del corpo dei suoi cittadini, che siamo uomini liberi, e che la schiavitù è bandita dalla nostra civiltà.

Sono stati violati i diritti di prima generazione cioè i diritti civili che mirano a difendere la sfera di autonomia del cittadino dall’ingerenza dei pubblici poteri, detti anche “libertà dallo Stato” e che sono racchiusi nel titolo I della nostra Costituzione, dove si afferma anche che i cittadini sono liberi di muoversi sul territorio dello Stato, di riunirsi e manifestare il loro pensiero.

Purtroppo con il super lasciapassare verde approvato il 30 dicembre ed entrato in vigore il 10 Gennaio il Governo non solo ha violato la continuità territoriale, ma ha di fatto sequestrato ed  impedito il diritto alle cure fuori regione nei tempi previsti, a moltissimi cittadini siciliani e sardi, anche vaccinati, ed a nulla sono valse le proteste del sindaco di Messina.

Quei cittadini che si sono permessi a Trieste di manifestare pacificamente il proprio pensiero sono stati attaccati con gli idranti, nonostante in quelle manifestazioni ci fossero persone di tutte le età.   I decreti legge del governo Draghi di fatto hanno tolto a tutti gli italiani la libertà di autodeterminarsi, devono pagare per poter lavorare, e per non morire di fame devono sottoporsi ad una sperimentazione, di cui non si conoscono gli esiti a medio e  lungo termine, resa obbligatoria subdolamente attraverso un vile ricatto e in nome del bene comune.

Ma nonostante i fatti hanno dimostrato che i vaccini proteggono per poco tempo e ci si infetta ugualmente l’obbligo permane.

Se la salute dei cittadini interessasse realmente a chi ci governa  avrebbero dovuto disporre la prescrizione preventiva  degli esami specifici, mirati  a prevenire eventuali controindicazioni, per poi pianificare, dopo la vaccinazione, i controlli periodici necessari a monitorare tutti quegli  effetti avversi e collaterali troppo spesso frettolosamente definiti non correlati.

Operazione troppo costosa a carico del sistema sanitario che per qualcuno potrebbe configurare  addirittura  forse un danno all’erario?

In effetti tutto lascerebbe pensare che gli italiani non sarebbero stati cosi vessati psicologicamente e materialmente, dopo due anni di paura, ansia e limitazioni, se tutta questa macchina organizzativa non fosse stata mossa anche da interessi diversi.

È stato violato il Titolo III nel quale si precisa che il lavoro è tutelato in tutte le sue forme, ma anche il Titolo IV dove si afferma che il voto è un diritto.

Anche il diritto alle cure è stato messo in discussione per  quei “disobbedienti” che pure pagano le tasse.

Ma l’aspetto più grave di tutta questa terribile situazione è l’istigazione all’odio tra i cittadini vaccinati e quelli non vaccinati, fomentato ad hoc da questa tirannica oligarchia attraverso i suoi giornalisti, mass media e burocrati; basta ricordare le odiose parole del ministro Brunetta, pagato da tutti gli italiani, che invitava gli operatori sanitari  a ficcare molto in profondità i tamponi per far adeguatamente soffrire chi, a tutela della propria vita, temeva il siero sperimentale.

Purtroppo gli italiani non posseggono  lo spirito ed il senso critico dei francesi , non hanno il  loro valore della libertà e allora chi è causa del proprio mal pianga se stesso!

Redazione Radici

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