Henry Karl Bukowski, lo scrittore maledetto del XX secolo
La vita, l’alcol, le donne, la disperazione
Henry “Hank” Bukowski nasce a Andernach, nella piccola cittadina tedesca nei pressi di Colonia il 16 agosto del 1920 da padre statunitense e da madre tedesca.
I suoi si conobbero in Germania, ma dopo la fine della prima guerra mondiale, l’economia tedesca era al collasso e così, a soli tre anni Henry si ritrovò a Baltimora e nel 1930 i genitori si trasferirono definitivamente a Los Angeles, dove Charles inizierà a fare le prime esperienze, negli angoli più bui e più sporchi della città, fatti di alcol e fragilità, protagonisti dei suoi centinaia di racconti, poesie e romanzi.
“Se succede qualcosa di brutto / si beve per dimenticare;
se succede qualcosa di bello / si beve per festeggiare;
e se non succede niente / si beve per far succedere qualcosa. “
(Women, C.Bukowski)
All’età di tredici anni bevve per la prima volta, insieme all’amico di infanzia William Mullinax, Eli Lacrosse nei libri.
“Questo mi aiuterà per molto tempo”, scrisse in seguito, manifestando così tutto l’amore per l’alcol che lo accompagnò per tutta la vita, insieme alla macchina da scrivere e ai gatti, che Charles tanto amava.
I genitori furono per molto tempo disoccupati, come racconta in Panino al prosciutto, uno dei romanzi autobiografici con sfumature di immaginazione e invenzione. In Panino al prosciutto, Henry Chinaski – suo alter ego – , vive gli anni della Grande Depressione e fa i conti, per la prima volta, con la realtà cruda e ruvida, fatta di rabbia, tristezza e frustrazioni. Chinaski si consuma nella disillusione e nel grande buco nero della vita. In questo viaggio giovanile Henry troverà presto rifugio nel vino e nei romanzi e poi, inevitabilmente, nella scrittura mediante la quale racconterà il suo rifiuto alla vita, l’amore per il sesso, l’alcol e le corse dei cavalli, con uno stile pungente e penetrante, ma anche disperato.
“Tutto il giorno alle corse dei cavalli e tutta la notte alla macchina da scrivere”
All’età di vent’anni abbandonerà la casa paterna, inizierà così a vagabondare negli angoli dimenticati di Los Angeles e di altre città, come New Orleans e San Francisco, facendo lavori saltuari e alloggiando in pensioni/bordello economiche dalle pareti scrostate e annerite.
“Ero in una stanza al secondo piano difronte a un bar. (…)
Dalla mia stanza vedevo le porte aperte e l’interno del locale. C’erano facce dure in quel bar, facce interessanti. Di notte restavo nella mia stanza a bere vino e a guardare le facce nel bar, mentre i soldi se ne andavano.
Di giorno facevo lunghe passeggiate, senza fretta. Sedevo per ore a guardare i piccioni. Mangiavo solo una volta al giorno per far durare di più i soldi. Trovai una tavola calda sporca con un padrone sporco, ma si faceva colazione abbondante.”
(Factotum, C. Bukowski)
In questi anni scrisse i primi racconti che, poco dopo, trovarono spazio in riviste underground, come Story. Tuttavia, non riuscì a sfondare come scrittore e smise di scrivere per circa un decennio “una sbronza di dieci anni”, così Henry si riferiva a quegli anni alcolici e interminabili.
Negli anni ‘50 trovò lavoro presso un ufficio postale di Los Angeles, un lavoro noioso e logorante, secondo lo scrittore.
Schiacciato dalla monotonia, continuò a scrivere e iniziò una collaborazione con il settimanale Open City.
I racconti più pungenti e velenosi, vennero racconti in “Taccuino di un vecchio sporcaccione”, grazie a questo libro Bukowski riceverà enorme consenso da parte del mondo della protesta giovanile, nella Beat Generation, per via della sua scrittura anticonformista, sfacciata e sporca.
All’età di cinquant’anni lascia il lavoro d’ufficio e scriverà a tempo pieno, con la speranza di trovare fortuna. Sarà John Martin, a favorire il successo dello scrittore. Cento dollari al mese e Charles non doveva far altro che scrivere.
“Avevo solo due alternative – restare all’ufficio postale e impazzire… o andarmene e giocare a fare lo scrittore e morire di fame. Decisi di morire di fame “.
Martin, editore della Black Sparrow, concretizzò il sogno di Charles.
Pubblicò così Post Office, il romanzo che lo rese celebre. Arrivata la fama, Bukowski continuò a bere vino mentre si dedicava alle avventure di una notte. Linda King, poetessa, Liza, Tanya e altre, tutte protagoniste dei suoi folli racconti.
Nel ‘76 conosce Linda Lee, che proverà negli anni ad attenuare la vena autodistruttiva del poeta. Più volte Linda venne lasciata e poi ripresa, a piacimento di Bukowski dedito all’avventura.
Charles morì il 9 marzo del 1994, a 73 anni, stroncato dalla leucemia.
Moltissimi registi si sono ispirati alle sue opere, tracciate da una scrittura quasi velenosa, in grado di riflettere gli angoli più disperati dell’anima umana.