Il Turismo delle Radici nel PNRR

Il Turismo delle Radici nel PNRR

 Un’ampia e qualificata partecipazione, siapur da remoto, ha caratterizzato stamani la video-conferenza organzizzata dalla Direzione Generale per gli Italiani all’Estero del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, sul tema del Turismo delle Radici, che è entrato far parte degli interventi previsti dal cosiddetto PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia.

Dopo un video di saluto e di benvenuto da parte del Direttore Generale Luigi Maria Vignali, impossibilato a partecipare alla riunione, è stato il consigliere d’Ambasciata Giovanni De Vita, Coordinatore per il Turismo delle Radici, le iniziative culturali pluriennali e la comunicazione della DGIT, ad illustrare la traccia di un articolato progetto, che potrà avvalersi appunto dei fondi stanziati dal PNRR. Il progetto rappresenterà l’occasione e lo strumento di confronto sulle modalità di coinvolgimento dei territori nella promozione dell’arrivo di coloro che, proprio per le origini italiane, desiderano visitare l’Italia almeno una volta nella vita.

Le idee su cui sta lavorando il Tavolo Tecnico guidato da De Vita vanno dalla sensibilizzazione dei due fronti, quello dei potenziali visitatori presumibilmente mossi oltre che dalla spinta turistica da forti motivazioni sentimentali, e quello delle località di attrazione, sparse sul territorio con le loro strutture di accoglienza. Per muoversi in questo senso sono allo studio una serie di eventi e di iniziative che vanno dal promuovere tra i giovani la formazione di nuove figure professionali ad hoc, specializzate nel turismo delle radici, al favorire la creazione di Associazioni Temporanee di Scopo, che rappresentebbero i bracci operativi e lo stadio intermedio nel coinvolgimento del tessuto socio-istituzionale ed economico locale e della stessa rete delle strutture formative di livello universitario.

Iniziative, queste, che saranno supportate da una campagna di comunicazione che prevede l’ideazione di un “brand unico di progetto” e un piano strategico di comunicazione omogeneo. Al suo interno la creazione di un sitoweb, di pagine social dedicate, oltre a eventi comunicativi e di sensibilizzazione da realizzare all’estero. Sullo sfondo, infine, la proclamazione di un “Anno delle Radici Italiane”, che potrebbe essere il 2024.

 Tra i partecipanti i rappresentanti delle Regioni, delle associzioni operanti nel settore , di Comites e Cgie, di cui è intervenuto il Segretario Generale, Michele Schiavone. 

Redazione Radici

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