Giorno della Memoria/ UNHCR: l’Europa accolga e ponga fine ai respingimenti ai suoi confini

Giorno della Memoria/ UNHCR: l’Europa accolga e ponga fine ai respingimenti ai suoi confini

In occasione del Giorno della Memoria che ricorre domani, 27 gennaio, l’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, ha voluto ricordare e onorare i milioni di cittadini ebrei, rom, omosessuali e appartenenti ad altre minoranze vittime dell’Olocausto.
“Dagli orrori dell’Olocausto e dalle atrocità della seconda guerra mondiale sono nate le Nazioni Unite e, nel 1951, la Convenzione sui Rifugiati, trattato internazionale ancora oggi fondamentale per garantire la protezione dei rifugiati”, si legge in una nota dell’Alto Commissariato Onu. “Nel mondo, milioni di persone continuano a soffrire a causa di discriminazioni e violenze, inclusi coloro che fuggono da guerre e persecuzioni. Con l’86% dei rifugiati ospitati in paesi a basso e medio reddito, è fondamentale che l’Europa e i suoi Stati membri si mostrino solidali sia verso coloro che chiedono protezione nell’UE, sia verso i paesi che accolgono la gran parte dei rifugiati e degli sfollati.

Oggi i respingimenti e le narrative politiche xenofobe, insieme a barriere fisiche e legislative, stanno limitando il diritto ad accedere al territorio europeo allo scopo di chiedere asilo, mettendo in pericolo vite e compromettendo i diritti di chi è in fuga da guerre, conflitti e persecuzioni”.

Il Giorno della Memoria “ci ricorda quanto si è lottato per ottenere la pace e le conseguenze che hanno subito tutti coloro che hanno vissuto in prima persona persecuzioni, violenze e discriminazioni”, ha osservato Chiara Cardoletti, rappresentante UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “Il mandato di protezione dell’UNHCR nei confronti dei rifugiati nasce proprio dalla necessità di proteggere tutti coloro che non godono più della protezione dei propri governi. Abbiamo il dovere di ricordare sempre il passato e di garantire sostegno e protezione a tutti coloro che anche oggi ne hanno bisogno”, ha concluso Cardoletti.

Redazione Radici

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