La cultura per ripartire: nasce il Museo virtuale sulle Rinascenze

La cultura per ripartire: nasce il Museo virtuale sulle Rinascenze

 È nato il primo Museo virtuale in 4d sui luoghi simbolo del patrimonio culturale italiano. Promosso dal Ministero degli Esteri e sostenuto dal ministero della Cultura, il prototipo di “Viaggio virtuale sul Rinascimento e le Rinascenze del Museo Italia”, è stato presentato ieri, 14 dicembre, all’Università La Sapienza di Roma, nell’ambito del Seminario Internazionale di alto livello “Cultural Heritage: from the midst of war to the brink of peace”, in programma fino a domani e organizzato dall’Ateneo capitolino in collaborazione con McGill University in Montréal.
Il museo virtuale – direzione artistica di Sergio Iovino – nasce con l’obiettivo di rendere consapevoli della necessità di ripartire dalla Storia e dalle comuni radici culturali per affrontare le complesse sfide del presente. Un messaggio che, proprio alla luce del crollo di ogni certezza provocato dalla pandemia, ma anche pensando agli scenari di guerra dove la distruzione del patrimonio diventa il mezzo per annientare l’identità culturale, diventa ancora più forte. L’idea degli organizzatori è quella di mettere a disposizione il prototipo del museo per istituzioni culturali e università italiane e non.


L’esposizione prevede quattro “stanze” percorribili a 360 gradi con occhiali VR attraverso cui raggiungere e visitare Castel Del Monte in Puglia, la Biblioteca Medicea Laurenziana e le Cappelle Medicee a Firenze, il Centro Storico di Roma con l’Ara Pacis e il Mausoleo di Augusto e Venezia con la sua Laguna e Canal Grande, il Palazzo Mocenigo, la Basilica del Redentore e la Basilica di Santa Maria della Salute: luoghi straordinari non solo per la bellezza ma anche per la capacità di rappresentare e veicolare valori di civiltà a cui tutta l’umanità è intimamente legata.
Nel Museo virtuale è possibile anche vivere un’esperienza di realtà aumentata: dopo aver assistito al bombardamento e alla distruzione della fortezza di Castel del Monte, il fruitore, invece di restare inerme, può prendere un mattone con le proprie mani e partecipare direttamente alla ricostruzione ammirando la rinascita della storica architettura.
“Abbiamo scelto di partire dall’Italia perché sul suo territorio ci sono 57 siti Unesco e perché Roma, Firenze, Venezia e Castel del Monte sono simboli di rinascenza – ha affermato Giulia Parenti, curatrice del progetto – Vogliamo far comprendere che il patrimonio culturale non è solo qualcosa di bello, ma contiene tutti i riferimenti imprescindibili da cui si sviluppa la nostra identità. Speriamo davvero che questo progetto pilota possa avere futuri sviluppi ed essere replicato non solo nel nostro Paese ma anche all’estero”. 

Redazione Radici

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