Leggende slave

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VOLKH VSESLAVEVICH, SCIAMANO E STREGONE

Di Chiara Fiaschetti

Il Mito


La figura di Volkh Vseslavevich compare all’interno delle byliny, racconti epici di tradizione slava. La sua figura potrebbe essere ispirata a quella del principe Vseslav di Polotosk, storicamente esistita.

Era una delle notti più buie quando Volkh venne al mondo. Le stelle erano di un rosso intenso, quasi infuocate e gli alberi, le acque e i villaggi, furono scossi. La terra iniziò a tremare e gli animali, terrorizzati, stridevano.
Marfa Vseslavevna, la madre del piccolo, ripensò al modo in cui il piccolo Volkh era stato concepito.Catturata e poi imprigionata da un grosso drago, aveva tentato invano di liberarsi. Il terribile rettile si era infatti avvolto intorno al corpo della donna, costretta ad arrendersi.
Una volta liberata dall’eroe Dobrynya Nikitich, era tornata al villaggio e lì si accorse che aspettava un bambino.Marfa sapeva già che suo figlio sarebbe stato un predestinato.
Pochi istanti dopo la sua nascita, il piccolo si rivolse alla madre – “ Madre, non avvolgermi in un morbido panno, ma fammi indossare una scintillante armatura. Lascia che io impugni una mazza, o una lancia, degna di un eroe.” – . Marfa fu terrorizzata, – “ Che strano essere sei tu, che ancora neonato riesci già a parlare? Diventerai forse uno stregone? Spargerai il sangue della gente?” – , Singhiozzò la donna, senza ricevere risposta.


Il tempo passò, e Marfa imparò ad amarlo e a prendersene cura. Volkh, all’età di sette anni, venne affidato a un maestro, così che potesse insegnargli a leggere e a scrivere.
L’anno successivo, era in grado di comprendere e parlare svariate lingue e all’età di dieci anni era già in grado di compiere incantesimi.
Volkh riusciva a tramutarsi in un falco, volando nei cieli che sormontavano i villaggi delle genti, poteva, inoltre tramutarsi in un lupo dalla folta pelliccia grigia, in grado di attraversare velocissimo le foreste, superando qualsiasi ostacolo. In fine, si tramutava in un luccio, potendosi inabissare nelle acque più profonde.

Il racconto epico della battaglia
All’età di dodici anni iniziò a radunare un esercito. I soldati gli giurarono fin da subito fedeltà, perché dotato di grande carisma, nonostante la giovane età.
A quindici anni era già sul campo di battaglia.
Il Sultano di Turchia era intenzionato ad invadere la Russia e alla notizia, Volkh organizzò immediatamente la spedizione allo scopo di prendere il nemico.I suoi uomini si misero presto in marcia e dopo qualche giorno decisero di accamparsi. Stanchi e affamati, tentarono di cacciare ma senza successo.Una notte, mentre tutti dormivano, Volkh si tramutò in un lupo e attraversò veloce le foreste intorno all’accampamento. Riuscì a cacciare molte prede e la mattina seguente, gli uomini dell’esercito banchettarono felici.
Passò qualche giorno e i soldati erano ormai stanchi della carne rossa e tentarono così di procurarsi un po’ di selvaggina. Dopo svariati tentativi tornarono all’accampamento a mani vuote. Volkh intervenne anche questa volta, ma in forma di falco. Volò altissimo e procurò ai suoi uomini da mangiare. Così fece una terza volta in forma di luccio, sprofondando nelle fredde acque riuscì a prendere molti pesci.
Grazie a Volkh, nessuno dei soldati soffrì la fame.


Dopo aver banchettato Volkh e il suo esercito arrivarono nel regno nemico, sorvegliato dalle guardie del Sultano. Era impossibile oltrepassare quelle terre e così, tramutatosi in falco, Volkh sorvolò l’esercito e arrivò al palazzo. Una volta dentro prese la forma di un ermellino e sgattaiolò veloce tra le sale alla ricerca dell’armeria, ma prima di arrivarci ascoltò per caso la conversazione tra il Sultano e sua moglie – “ Un potente nemico è arrivato. Ho fatto un sogno: un piccolo uccello bianco combatteva con un grosso corvo, e alla fine riusciva a vincerlo. Le sue enormi piume cadevano al suolo. Quel corvo eri tu, mio signore” – .
Volkh capì che non avrebbe avuto ancora molto tempo, prima che il Sultano mobilitasse il suo esercito.Veloce entrò nell’armeria, dove rosicchiò le corde degli archi, nascondendo in fine le armi più piccole. Dopo aver finito, cercò le stalle e poi vi entrò. In forma di lupo uccise e mise in fuga i cavalli. Soddisfatto si tramutò di nuovo in un falco e volò verso i compagni che lo aspettavano.I soldati non potevano ancora oltrepassare la terra nemica, sorvegliata dalle sentinelle. Così, Volkh trasformò i suoi uomini in formiche che in questo modo furono invisibili agli occhi dei nemici.


Una volta superate le mura del palazzo, ripresero il loro aspetto umano. Avvenne, quindi il massacro. I corpi delle guardie e dei soldati del Sultano giacevano in pozze di sangue.
Il nemico fu sconfitto e Volkh ne prese i tesori che suddivise con i compagni.La moglie del Sultano si innamorò perdutamente del giovane eroe. Dopo la battaglia Volkh decise di portarla con sé e i due si unirono in matrimonio.

Chiara Fiaschetti

Redazione Radici

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