Teheran: l’Ambasciatore Perrone inaugura scoperta archeologica

Teheran: l’Ambasciatore Perrone inaugura scoperta archeologica

 L’Ambasciatore italiano a Teheran, Giuseppe Perrone, ha compiuto una missione ufficiale, dall’8 al 10 dicembre, nella Provincia del Fars, il più importante centro culturale ed archeologico dell’Iran, culla delle civilizzazioni achemenide e sassanide.
Scopo principale della visita, riporta l’Ambasciata, è stata l’inaugurazione dei lavori di musealizzazione della porta di Tol-e Ajori, nei pressi della terrazza di Persepoli, ad opera di una missione archeologica italo-iraniana co-guidata dal Professor Pierfrancesco Callieri dell’Università di Bologna e dal Professor Alireza Askari Chaverdi dell’Università di Shiraz.
Nel monumento portato alla luce, dopo dieci impegnative campagne di scavo stratigrafico, gli archeologi hanno riconosciuto una copia di epoca proto-achemenide della Porta di Ishtar di Babilonia.


La Porta di Tol-e Ajori, costruita dopo la conquista di Babilonia da parte di Ciro il Grande nel 539 a.C., presenta una pianta simile a quella della porta babilonese ma di dimensioni maggiori (40 per 30 metri), un vero e proprio “paradiso reale”. Particolarmente significativo l’apparato decorativo della porta raffigurante gli animali babilonesi, il toro e il drago-serpente mushkhushshu.
Dopo l’inaugurazione ufficiale del sito ed alcuni interventi di conservazione per la musealizzazione dell’area, la porta di Tol-e Ajori diventerà la prima tappa per i visitatori che si recheranno a Persepoli. Sarà una preziosissima testimonianza della partecipazione italiana alla ricerca e alla conservazione del più importante sito archeologico in Iran.


Nel corso della visita, Perrone ha anche visitato i restauri effettuati nel sito di Persepoli dalla sezione italiana dei Restauratori Senza Frontiere, nonché l’area archeologica di Firuzabad, importantissimo sito della dinastia sassanide, dove sono operative due missioni di studio e ricerca italiane dell’Università di Bologna e dell‘Università La Sapienza. Proprio grazie all’impegno del Prof. Callieri dell’Università di Bologna, i monumenti di Firuzabad sono stati iscritti nel 2018 tra i siti del patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Alla missione hanno fatto da corollario una visita presso l’Università industriale di Shiraz nonché gli incontri con il sindaco di Shiraz e con il Governatore della provincia di Fars.

Redazione Radici

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