La Slavia Latina. Gli Stati medievali slavi: assimilazione e integrazione

La Slavia Latina. Gli Stati medievali slavi: assimilazione e integrazione

di Chiara Fiaschetti

La Slavia latina e il mondo occidentale sono due realtà interconnesse. Fin dal medioevo, infatti, la Slavia latina ha contribuito alla formazione del mondo occidentale seguendone sia gli aspetti culturali sia politici.
La forza d’espansione da parte del mondo latino-germanico, a partire dalla suddivisione dell’Impero attuata da Carlo Magno, favorì sia l’integrazione tra mondo slavo e germanico sia la resistenza degli slavi, che iniziarono a maturare una propria identità.
Un ruolo primario in questi processi di acculturazione e integrazione è stato svolto dall’Impero Germanico e dal papato che dopo la lotta alle investiture – il conflitto tra autorità religiosa e civile svoltosi nell’XI secolo fino al 1122 – tentarono di accaparrarsi quante più alleanze possibili in base alle rispettive esigenze politiche.


L’influsso del cristianesimo e la successiva conversione in area slava dalla parte occidentale iniziò molto tempo prima a partire dall’incoronazione di Ottone primo nel X secolo.
L’ultima traccia di paganesimo venne cancellata in seguito alla crociata dei venedi – popolazione di slavi occidentali situati tra l’attuale Germania e Polonia – nel 1147 e dopo questo tragico evento ci fu una grande spinta espansionistica da parte del mondo germanico verso oriente, un’espansione culminata soprattutto in seguito alle devastazioni tatare del XIII secolo che causarono una frammentazione dell’attuale Polonia. Il fenomeno dell’Ostsiedlung, ovvero la colonizzazione da parte del mondo germanico, è estremamente connesso con l’espansione del Sacro Romano Impero Germanico, espansione caratterizzata dalla vasta opera di cristianizzazione attuata mediante le azioni dell’Ordine Teutonico che diedero vita nel XII e XIII secolo alle crociate del Nord.


I protagonisti di questi spostamenti furono principalmente contadini e minatori che portarono con sé usi, costumi e tradizioni estranee al mondo slavo.
In questo contesto presero vita i primi stati medievali slavi, come il regno di Boemia, erede della Grande Moravia, la prima organizzazione sotto l’autorità di un principe slavo sorta in funzione difensiva contro la forza espansionistica dell’Impero Carolingio.

Il regno di Boemia sotto la reggenza del principe Bretislav seguì una politica autonomista causando attriti con l’imperatore Enrico III. Vratislav, al contrario, decise di appoggiare l’Impero durante la lotta delle investiture ottenendo in questo modo il titolo regale da parte dell’imperatore Enrico IV in conflitto il papato di Gregorio VII.
Con Ottocaro I, la corona divenne ereditaria e la Boemia legò le proprie sorti a quelle del Sacro Romano Impero, subendo l’influsso della cultura germanica.


Diversamente dal regno di Boemia, Il regno di Polonia si oppose alla politica espansionistica dell’Impero, favorendo le azioni del papato.
Nelle principali città di questi primi Stati slavi medievali, come anche il Regno d’Ungheria, si affermarono mercanti e artigiani provenienti dall’area germanica e si adottò l’ordinamento fissato nel diritto di Magdeburgo, una raccolta di norme che regolava l’autonomia delle città tedesche. Magdeburgo, residenza imperiale sotto gli Ottoni e successiva sede arcivescovile nel 968 con il vescovo Adalberto, fratello di Ottone I, godette fin dall’inizio di una sempre più crescente autonomia politica e verso la fine del XIII riuscì ad acquisire i principali organi di autogoverno.
Per praticità il diritto di Magdeburgo venne adattato a tutte le altre principali città tedesche, polacche e lituane.

Gli spostamenti da parte del mondo germanico all’interno dei territori slavi favorì all’interno di quest’ultimi la cultura occidentale. Questi territori furono i protagonisti dell’Umanesimo che intrecciò cultura latina-germanica e slava, nonché la cultura classica della penisola italiana nel tardo medioevo.

Chiara Fiaschetti

Redazione Radici

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