Viaggio alla scoperta di Pier Luigi Nervi e dell’Ambasciata d’Italia a Brasilia

Viaggio alla scoperta di Pier Luigi Nervi e dell’Ambasciata d’Italia a Brasilia

L’Ambasciata d’Italia a Brasilia e il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma celebrano il genio di Pier Luigi Nervi con un evento che unisce idealmente due continenti. Da oggi, martedì 30 novembre, è online il sito nerviabrasilia.maxxi.art che racconta la nascita, la realizzazione e l’immagine attuale di uno degli edifici più ammirati della capitale brasiliana: l’Ambasciata d’Italia a Brasilia, ultima opera direttamente seguita dall’ingegner Pier Luigi Nervi, sintesi di tutta la sua sperimentazione.


nerviabrasilia.maxxi.art è un percorso multimediale, a cura di Tullia Iori, strutturato in sezioni tematiche contenenti disegni, fotografie, documenti, scambi epistolari ed elaborati grafici conservati negli archivi del MAXXI Architettura, con alcuni disegni dagli archivi dello CSAC di Parma, a partire dalla lettera del 1969 in cui Pietro Nenni, allora Ministro degli Affari Esteri, invitava Nervi a progettare la sede dell’Ambasciata, alla trascrizione delle telefonate intercontinentali con l’ingegnere Andrea Toscano che seguiva i lavori a Brasilia, all’amicizia con Pietro Maria Bardi e Lina Bo Bardi, con il sogno di aprire uno studio a San Paolo.


Il percorso del visitatore è scandito da video inediti che collocano l’opera nel contesto storico e urbanistico della nascita di Brasilia, “città del futuro”, ma anche dell’Italia degli anni Settanta, ed è corredato da video testimoniaze di ricercatori, studiosi, accademici di tutto il mondo, tra cui quella di Margherita Guccione, direttore del MAXXI Architettura, che conserva l’intero archivio di Pier Luigi Nervi; Maristella Casciato, senior curator of Architectural Collections al Getty Research Institute di Los Angeles; Tullia Iori, storica dell’ingegneria strutturale e curatrice di questo progetto; Paolo Mieli, storico e scrittore; Bartolomeo Pietromarchi, direttore del MAXXI Arte; Francesca Zanella del comitato scientifico dello CSAC-Centro studi e archivio della comunicazione dell’Università di Parma e molti altri.


“Questo splendido progetto, che abbiamo voluto co-sponsorizzare, contribuirà a far conoscere al più vasto pubblico un gioiello dell’architettura italiana all’estero, anche perché sarà visibile a tutti, in rete”, ha commentato l’ambasciatore d’Italia a Brasilia, Francesco Azzarello. “Esso si inserisce peraltro alla perfezione nel contesto di altre due iniziative, tutte volutamente in contemporanea, il lancio di un libro in tre lingue sull’Ambasciata, che offriremo on-line come e-book, con una preziosa raccolta di importanti contributi inediti familiari, architettonici, artistici e ambientali, e l’inaugurazione di una statua a grandezza naturale dello stesso Nervi, realizzata da una nota scultrice brasiliana”.


“Sono particolarmente lieta di questo progetto e della preziosa collaborazione con l’Ambasciata d’Italia a Brasilia”, ha aggiunto Margherita Guccione, direttore del MAXXI Architettura, che ha ringraziato “l’ambasciatore Francesco Azzarello e tutto il team dell’Ambasciata, con cui condividiamo la missione di conservare, valorizzare e diffondere la conoscenza di uno dei più importanti maestri del Novecento, che, come nel caso dell’opera realizzata a Brasilia, ha saputo dare un contributo di rilievo all’architettura del XX secolo. Un’eccellenza italiana riconosciuta in tutto il mondo”.


Il viaggio virtuale all’Ambasciata d’Italia a Brasilia include anche una sezione dedicata ai bellissimi giardini progettati dall’architetto paesaggista brasiliano Ney Dutra Ururahy e una sulla prima mostra dedicata a Nervi alla XIII Biennale d’Arte di San Paolo, nel 1975. Ulteriori approfondimenti raccontano la dimensione di progettista internazionale dell’Ingegnere, in quella che viene definita la “terza vita”, attraverso l’attività svolta negli Stati Uniti, in Africa e in Australia.
Attraverso questo percorso online, inoltre, possiamo scoprire la ricchezza e il fascino dei materiali d’archivio, addentrandoci nei depositi sotterranei del MAXXI che custodiscono i fondi del museo: luoghi “segreti” normalmente inaccessibili al pubblico.

Redazione Radici

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