Il sacro mondo della cultura

Il sacro mondo della cultura

Di Franco Luceri

Con molti manovali e pochi intellettuali l’Umanità si è fatta un viaggio di diecine di migliaia di anni e ha sempre lasciato alle generazioni successive una quantità di capolavori immortali che noi, pur con le nostre “grandiose” conquiste scientifiche e tecnologiche ancora ammiriamo a bocca aperta e sfruttiamo economicamente da parassiti.


Poi piano piano un secolo fa si è incominciato a capovolgere il rapporto numerico tra manovali e intellettuali. E ora persino i contadini, pastori, pescatori, boscaioli e lavaorinatori hanno quantomeno uno straccio di diploma, se non laurea e master. Ma del pianeta Terra generoso e a misura d’uomo di una volta non sono rimaste più nemmeno le impronte digitali.


“L’ecocidio” è stato ultimato chiavi in mano, a regola d’arte. E non è improbabile che le reazioni del pianeta possano prima o poi scatenare un colossale genocidio.


Voi che dite, è colpa dei muscoli flosci dei manovali sopravvissuti (come direbbe Mark Twain) “al massacro di cervelli” de l’Istruzione di massa, o dei cervelli annacquati degli intellettuali moltiplicati come cavallette?


Se mai dovessero essere le teste “pensanti” il tumore attuale dell’umanità, che fare? 


Continuiamo a lasciare gli intellettuali da devastatori del pianeta e potenziali assassini dell’umanità, o li consegniamo ai contadini, pastori, pescatori e boscaioli superstiti col cervello fino per un programma intensivo di riqualificazione cerebrale?


Se dopo i muscoli della mente gli si sono afflosciati anche quelli delle braccia e non sono più in grado di zappare, pascolare, pescare, potare, possono sempre correre dietro a cavalli, mucche e galline e raccogliendo i loro escrementi ,fertilizzanti per margherite.


Se il mondo non torna ad essere istruito dai prof. manovali, ma si proseguirà da suicidi a programmare centinaia di milioni di cervelli più luridi dei vasi da notte con l’attuale in-cultura, l’umanità potrebbe ritrovarsi al capolinea senza sapere perché.


Per rendere incontestabile la qualità delle sue scelte, la politica acefala si appoggia alla scienza. Ma entrambe dovrebbero essere incriminate per tentato genocidio.
Si fingono impegnate a difendere l’umanità da questo o quel problema grande al massimo quanto una capocchia di spillo, per impedirci di vedere che le loro minchiate a mitraglia hanno reso il pianeta assassino.


E mentre loro giocano compatti a livello planetario con un ridicolo microrganismo, il controllo della natura non lo ha più nessuno, non lo ha mai avuto nessuno e ora lo hanno affidato al più grande cervello del mondo: la Greta. 


Che Dio non voglia, ma dal collasso del pianeta, c’è rimasta solo la piccola Greta a dipendere l’Umanità.


I ghiacci si sciolgono, il livello del mare cresce, invade città, uccide popoli, distrugge raccolti, gli uragani scoperchiano case che hanno resistito millenni e millenni. Il caldo e il freddo uccidono entrambi con alluvioni e siccità. La carestia avanza, le pestilenze non sono da meno, perché forse il pianeta, impestato di monnezza culturale e fisica, è seriamente intenzionato a scrollarsi di dosso l’intera Umanità, della cui Scienza, tecnologia, potere e i soliti potenti ne è esautorata .


Franco Luceri

Redazione Radici

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