Benoît Schneckenburger: «Il populismo è l’altro nome della speranza democratica.»

Benoît Schneckenburger: «Il populismo è l’altro nome della speranza democratica.»

(Le populisme est l’autre nom de l’espoir démocratique)

                               Di Apostolos Apostolou

Il filosofo francese Benoît Schneckenburger, è professore di liceo Turgot, e professore di Università Paris VIII, insegna filosofia, ma anche maestro di Karate, capo del servizio di sicurezza (Garde du corps) del leader della sinistra Mélenchon, ha scritto un libro per il populismo,titolo: “Populisme: Le fantasme des élites”. Chi è Mélenchon? Mélenchon è il leader della sinistra radicale francese. È nato politicamente nel Partito Socialista, aderendo sin da subito alla corrente più di sinistra. Dopo essere stato ministro dell’istruzione tra il 2002 e 2004 durante il governo di Lionel Jospin, ha rappresentato la minoranza di sinistra sino alla decisione di abbandonare il partito nel 2008 per fondare il Front de Gauche, unione delle varie anime che compongono la galassia alla sinistra del Partito Socialista.

Numerosi quotidiani riportano, da fonti diverse, l’appartenenza di Jean-Luc Mélenchon alla Loggia “Roger Leray” di Parigi , del Grande Oriente di Francia L’interessato, pur avendo confermato che suo padre ne era membro rifiuta categoricamente di confermare la propria appartenenza. Considera infatti che le sue convinzioni filosofiche riguardano la sua sfera privata, e in qualità di rappresentante della nazione (senatore, poi eurodeputato), è tenuto a rappresentare tutti i suoi concittadini, qualunque sia il loro orientamento religioso o filosofico.

Mélenchon oggi esprime in Europa la Conferencia Plan B. La Conferenza Plan B per l’Europa, organizzata da Jean Luc Mélenchon, leader del fracese Front de Gauche, il tedesco padre della Linke, Oskar Lafontaine, e anche il DieM25 di Yannis Varoufakis .
Benoît Schneckenburger, ha scritto un libro importante per populismo Che cosa è il populismo? Un artificio politico? La regola della politica? L’illusione terrificante del dialogo? Secondo enciclopedia Treccani populismo è: «Movimento culturale e politico sviluppatosi in Russia tra l’ultimo quarto del sec. 19° e gli inizî del sec. 20°; si proponeva di raggiungere, attraverso l’attività di propaganda e proselitismo svolta dagli intellettuali presso il popolo e con una diretta azione rivoluzionaria (culminata nel 1881 con l’uccisione dello zar Alessandro II), un miglioramento delle condizioni di vita delle classi diseredate, spec. dei contadini e dei servi della gleba, e la realizzazione di una specie di socialismo rurale basato sulla comunità rurale russa, in antitesi alla società industriale occidentale.

2. Per estens., atteggiamento ideologico che, sulla base di principî e programmi genericamente ispirati al socialismo, esalta in modo demagogico e velleitario il popolo come depositario di valori totalmente positivi. Con sign, più recente, e con riferimento al mondo latino-americano, in partic. all’Argentina del tempo di J. D. Perón (v. peronismo), forma di prassi politica, tipica di paesi in via di rapido sviluppo dall’economia agricola a quella industriale, caratterizzata da un rapporto diretto tra un capo carismatico e le masse popolari, con il consenso dei ceti borghesi e capitalistici che possono così più agevolmente controllare e far progredire i processi di industrializzazione. In ambito artistico e letterario, rappresentazione idealizzata del popolo, considerato come modello etico e sociale: il p. nella letteratura italiana del secondo dopo guerra.» Secondo Benoît Schneckenburger, il concetto populismo non ha senso “dénué de concept”. Veramente che cosa è populismo? E’ un carattere dei circolanti, dei missionari dell’ordine nuovo.

Rousseau diceva che ciò che è necessario per una sana democrazia è la partecipazione attiva del popolo alla politica, e non l’eccellenza dei politici. Cosi anche Rousseau secondo missionari dell’ ordine nuovo è populista.
Per Benoît Schneckenburger, il populismo è l’altro nome della speranza democratica. «le populisme est l’autre nom de l’espoir démocratique». Dobbiamo cercare di capire il populismo e smettere di criticarlo.

Il populismo «è una vicenda complicata che riguarda la sociologia e la psicologia della comunicazione, i cui sviluppi attuali permettono la creazione di sfere comunicative indipendenti. Tuttavia, per quello che riguarda la politica, che è interesse comune, la comunicazione dei due mondi è pericolosa. Più s’insiste con il denigrare ogni idea non mainstream come populismo, senza mai affrontarla nel merito delle esigenze che esprime e delle soluzioni che propone e più il divario cresce e con esso risentimento e tensione sociale. Forse, sarebbe ora che i partiti tradizionali e la loro comunicazione abbandonassero lo schema “idee corrette vs. populisti” e cercassero di entrare nelle idee e nel mondo comunicativo di tutta quella fetta di popolo che non ha più fiducia in loro e che li rimprovera di non avere ideali riconoscibili al di là della ricerca del potere.» (Il figlio.it).

Il populismo è insieme una benedizione e una maledizione. Benedizione quando diventa un arte della vita, cioè quando diventa difesa della virtù e funziona con estetica e moralità, e maledizione quando diventa violenza e arbitrarietà.

Apostolos Apostolou Scrittore e professore di filosofia, corrispondente Progetto Radici Atene Grecia

Redazione Radici

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