Unione europea della salute: più prevenzione e cooperazione transfrontaliera

Unione europea della salute: più prevenzione e cooperazione transfrontaliera

I deputati del Parlamento Europeo sono pronti a negoziare con i governi UE la proposta sull’estensione del mandato dell’ECDC e quella sul rafforzamento della risposta dell’UE alle crisi sanitarie.
È quanto fuoriuscito dalla votazione di oggi, 16 settembre, sull’estensione del mandato del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), adottata con 598 voti favorevoli, 84 contrari e 13 astensioni. Secondo gli eurodeputati, i Paesi dell’UE dovrebbero mettere a punto piani nazionali di preparazione e risposta alle emergenze nazionali, e fornire dati tempestivi, comparabili e di qualità.


Il PE ha dunque spiegato, tramite questa votazione, che chiederà di sviluppare negoziati di sviluppare una task force sanitaria dell’UE permanente per sostenere la risposta locale dei Paesi UE. Infine, i deputati vogliono che l’ECDC copra, oltre le malattie trasmissibili, anche quelle non trasmissibili, come le malattie cardiovascolari e respiratorie, il cancro, il diabete o le malattie mentali.
Rafforzamento del meccanismo UE di risposta alle crisi sanitarie.


La posizione negoziale sul rafforzamento della capacità di prevenzione, preparazione e risposta dell’UE alle crisi in caso di future gravi minacce sanitarie transfrontaliere, è stata adottata con 594 voti favorevoli, 85 contrari e 16 astensioni. Secondo la proposta, l’UE sarebbe in grado di dichiarare una situazione di emergenza sanitaria per l’UE, che farebbe scattare un maggiore coordinamento e permetterebbe lo sviluppo, lo stoccaggio e l’approvvigionamento di prodotti necessari ad affrontare la crisi.


Il testo approvato propone misure per rafforzare il monitoraggio epidemiologico e chiede agli Stati membri di intensificare la comunicazione degli indicatori sui sistemi sanitari (come la disponibilità di letti ospedalieri, la capacità di cure intensive o il numero del personale medico formato).


Il testo chiede infine procedure chiare e maggiore trasparenza per le attività di aggiudicazione dell’UE e i relativi accordi di acquisto, oltre a un sistema di approvvigionamento comune per i dispositivi medici.


“Le nostre proposte miglioreranno la cooperazione, garantiranno uno scambio più efficace di informazioni, competenze e buone prassi tra gli Stati membri e la Commissione, il Comitato per la sicurezza sanitaria e lo stesso ECDC – ha dichiarato a margine della votazione la relatrice sulla prima proposta Joanna Kopcinska (ECR, PL) -.

Ciò comporterà una migliore preparazione e un maggiore coordinamento della risposta al momento di affrontare le sfide sanitarie. Abbiamo anche deciso di intensificare il lavoro di analisi e modellazione.

Raccogliendo ed elaborando più dati epidemiologici, l’UE può aiutare gli Stati membri a controllare i focolai senza compromettere i poteri delle autorità nazionali in materia di protezione della salute pubblica.”


“L’intero sistema di prevenzione e gestione delle crisi deve essere improntato all’approccio “One Health” in tutte le politiche europee. La crisi di COVID-19 mostra quanto un problema di salute pubblica possa incidere sul buon funzionamento di tutti i settori della società europea”, ha aggiunto la relatrice per la seconda proposta Véronique Trillet-Lenoir (Renew, FR).

“Sono pienamente favorevole all’istituzione di una procedura standard di approvvigionamento comune per i dispositivi medici. Nei negoziati con l’industria, l’Unione europea è più forte quando parla con una sola voce, a nome di tutti gli Stati membri”.aise

Redazione

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