Towards Milan and Glasgow, voices of South African Youths before COP26”: l’Ambasciata d’Italia a Pretoria con gli attivisti per il clima sudafricani

Towards Milan and Glasgow, voices of South African Youths before COP26”: l’Ambasciata d’Italia a Pretoria con gli attivisti per il clima sudafricani

Nel quadro del partenariato tra Italia e Regno Unito per l’organizzazione della COP26 (Glasgow, 1-12 novembre 2021), il 14 settembre si è svolto presso la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia a Pretoria, Paolo Cuculi, il seminario “Towards Milan and Glasgow, voices of South African Youths before COP26”, organizzato insieme all’Alto Commissariato britannico e al think tank “South African Institute of International Affairs”.


L’evento ha offerto l’opportunità di ascoltare e approfondire la visione di tre studenti universitari (Sandisile Mkhonza, Sibusiso Mazomba e Koaile Monaheng) che rappresenteranno Sud Africa e Lesotho alla conferenza “Youth4Climate”, in programma a Milano dal 28 al 30 settembre, al termine della quale 400 giovani attivisti potranno sottoporre proposte concrete per contrastare i cambiamenti climatici alle delegazioni ministeriali impegnate nella riunione preparatoria della COP26.


Nell’introdurre il dibattito, l’ambasciatore Cuculi ha evidenziato l’assoluto rilievo che l’Italia attribuisce alle giovani generazioni quali attori determinanti della diplomazia climatica, e l’approccio fortemente innovativo di “Youth4Climate”.

Alla luce del preoccupante scenario descritto dall’ultimo rapporto del Panel delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, ha proseguito Cuculi, occorre che la comunità internazionale assuma impegni ambiziosi per raggiungere “neutralità climatica” e azzerare le emissioni nette di anidride carbonica entro il 2050, valorizzando l’azione svolta a tal fine dal nostro Paese sul piano interno e in ambito multilaterale, come testimonia la priorità rivestita da ambiente, lotta ai cambiamenti climatici, transizione energetica e “finanza verde” per la nostra Presidenza G20.


Coinvolgere pienamente i giovani nei fori in cui si decidono le politiche sui cambiamenti climatici; definire una ”agenda africana” su clima ed energia che coniughi innovazione e tradizioni locali; attenzione per le comunità locali più vulnerabili ed esposte all’impatto di fenomeni estremi quali siccità, desertificazione e alluvioni; promuovere le energie rinnovabili superando i sistemi inefficienti e inquinanti tuttora incentrati sulle centrali a carbone; favorire un maggior ricorso a nuovi strumenti di finanza sostenibile quali i “green bonds”: questi alcuni degli spunti di maggior interesse emersi dalle presentazioni dei giovani attivisti e dall’animata discussione, conclusasi con l’unanime apprezzamento dei partecipanti per la scelta dell’Italia di porre le generazioni più giovani al centro del dibattito internazionale e del processo che condurrà alla COP26.aise

Redazione

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