Protezione delle donne afghane: il Parlamento Ue chiede un programma speciale di visti

Protezione delle donne afghane: il Parlamento Ue chiede un programma speciale di visti

Contro la “presa di potere violenta dell’Afghanistan”, servono “più aiuti umanitari e una risposta coordinata per proteggere i più vulnerabili”. È quanto sostiene il Parlamento Europeo che in una risoluzione adottata oggi con 536 voti favorevoli, 96 contrari e 50 astensioni, chiede all’UE e ai suoi Stati membri di collaborare per agevolare l’ulteriore evacuazione dei cittadini UE e degli afghani a rischio, in particolare ricorrendo ai corridoi sicuri a disposizione.


Nella risoluzione gli eurodeputati esprimono il loro “sconcerto per le violazioni segnalate di esecuzioni di civili e membri delle forze di sicurezza nazionale afghane, per il reclutamento di bambini soldato, la repressione delle proteste pacifiche e delle espressioni di dissenso e le restrizioni dei diritti umani imposte in particolare nei confronti di donne e ragazze”.


AIUTARE I PAESI VICINI DELL’AFGHANISTAN E COLORO CHE CERCANO PROTEZIONE DAL REGIME TALEBANO


I deputati sottolineano che la maggior parte dei rifugiati afghani cercheranno protezione nei paesi vicini. L’UE dovrebbe quindi sostenere questi paesi e agevolare la creazione di corridoi umanitari per la fornitura di aiuti alimentari, acqua, servizi igienico-sanitari e medicinali. Tuttavia, ciò non può costituire un’alternativa a una vera e propria politica europea in materia di asilo e migrazione, che dovrebbe concentrarsi sul reinsediamento delle persone più a rischio e più vulnerabili e includere un programma speciale di visti per le donne afghane che cercano protezione dal regime talebano.
Il Parlamento invita i Paesi UE a riesaminare le domande di asilo attuali e recenti, comprese quelle respinte, sottolineando che in nessun caso devono essere effettuati rimpatri forzati in Afghanistan. Inoltre, chiede alla Commissione di pubblicare una proposta legislativa per i visti umanitari e un’equa condivisione di responsabilità tra gli Stati membri.


IMPEGNO OPERATIVO CON I TALEBANI, NO A RICONOSCIMENTO UFFICIALE


I deputati riconoscono che l’impegno operativo con il governo dei Talebani è necessario per questioni logistiche e umanitarie, al fine di fornire assistenza umanitaria ai civili in difficoltà e un passaggio sicuro per i cittadini stranieri e afghani che vogliono lasciare il paese. Tuttavia, questi contatti dovrebbero rimanere strettamente limitati a questi scopi, in quanto non sono state soddisfatte le condizioni per il riconoscimento politico dei dirigenti di fatto talebani che hanno assunto il potere con mezzi militari e stanno attualmente distruggendo i risultati realizzati negli ultimi 20 anni.


CAMPANELLO D’ALLARME PER L’UE


Il ritiro delle forze statunitensi e internazionali dall’Afghanistan è un fallimento collettivo della politica e della strategia estera e di sicurezza dell’Occidente e bisogna trarre seri insegnamenti da questa esperienza per il futuro. Inoltre, questo fallimento potrebbe significare un vantaggio strategico per le potenze non occidentali e i paesi vicini, in particolare il Pakistan e la Cina e, in misura minore, la Russia.
Infine, i deputati sottolineano che l’UE ha bisogno di rafforzare significativamente la sua capacità di agire in modo autonomo e di rafforzare la sua cooperazione in materia di difesa, costruendo una vera e propria Unione Europea della difesa.aise

Redazione

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