Rafforzare l’anima della nostra Unione

Rafforzare l’anima della nostra Unione

 “È stato Robert Schuman a dire: l’Europa ha bisogno di un’anima, di un ideale e della volontà politica per servire questo ideale. L’Europa ha dato vita a queste parole negli ultimi dodici mesi”. Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che oggi ha tenuto il tradizionale discorso sullo Stato dell’Unione di fronte al Parlamento europeo riunito a Strasburgo con un’ospite d’onore: Bebe Vio.


Dalle “vite in pausa” a causa del virus, all’emergenza non ancora finita, ma che ha visto l’Ue “camminare insieme” per trovare gli strumenti utili ad affrontarla, la presidente della Commissione ha sostenuto che il 2022 sarà un “ennesimo banco di prova”, che l’Ue “supererà”, anche grazie alla “ispirazione che possiamo trarre dai giovani europei” che “danno senso all’empatia e alla solidarietà”, che “credono che abbiamo una responsabilità nei confronti del pianeta”, che “sono in ansia per il futuro, ma anche determinati a renderlo migliore”.

Dunque “la nostra Unione sarà più forte se sarà più simile alla nostra prossima generazione: riflessiva, determinata e premurosa”.


Ai giovani, l’Ue dedicherà il 2022 – che sarà l’anno della gioventù europea – e un nuovo programma, Alma, per aiutare chi è rimasto indietro.


L’emergenza Covid
Più del 70% degli adulti nell’UE è completamente vaccinato, ha detto von der Leyen. L’Ue ha consegnato più di 700 milioni di dosi ai paesi Ue e altre 700 milioni di dosi al resto del mondo, in più di 130 paesi.


L’obiettivo ora è “accelerare la vaccinazione globale” soprattutto nei Paesi a basso reddito, cui entro la metà del prossimo anno verranno consegnate altre 200 milioni di dosi.


Quanto all’Ue, esistono “preoccupanti divergenze” nei tassi di vaccinazione. Ci sono 1,8 miliardi di dosi aggiuntive garantite, sufficienti per completare la campagna: “facciamo tutto il possibile per garantire che questa non si trasformi in una pandemia di non vaccinati”.


La “priorità finale” è “rafforzare la nostra preparazione alla pandemia” attraverso “un’Unione europea della sanità” che mette sul campo l’ente HERA. Questa “nuova missione di preparazione sanitaria e resilienza per l’intera UE dovrebbe essere supportata dall’investimento di Team Europe di 50 miliardi di euro entro il 2027”.


Quanto al Green pass europeo, ad oggi sono stati generati più di 400 milioni di certificati in tutta Europa. Sono collegati 42 paesi in 4 continenti.


Economia
Sure ha supportato più di 31 milioni di lavoratori e 2,5 milioni di aziende in tutta Europa.
“Abbiamo imparato le lezioni del passato, quando eravamo troppo divisi e troppo in ritardo”, ha sostenuto von der Leyen. “E la differenza è netta: l’ultima volta ci sono voluti 8 anni perché il PIL dell’Eurozona tornasse ai livelli pre-crisi. Questa volta prevediamo che 19 paesi saranno ai livelli pre-pandemia quest’anno, mentre gli altri lo saranno il prossimo. La crescita nell’area dell’euro ha superato sia gli Stati Uniti che la Cina nell’ultimo trimestre. Ma è solo l’inizio”.

Con NextGenerationEU “investiremo sia nella ripresa a breve termine che nella prosperità a lungo termine”.
Ora “dobbiamo riflettere anche su come la crisi ha influenzato la forma della nostra economia: dall’aumento del debito, all’impatto irregolare su diversi settori o ai nuovi modi di lavorare. Per fare ciò, la Commissione rilancerà la discussione sulla revisione della governance economica nelle prossime settimane. L’obiettivo è costruire un consenso sulla strategia da seguire in tempo utile per il 2023”.


30 anni dal Mercato Unico
“Presto festeggeremo i 30 anni del mercato unico. Per 30 anni è stato il grande motore di progresso e prosperità in Europa”, ha detto la presidente. “All’inizio della pandemia, l’abbiamo difeso dalle pressioni dell’erosione e della frammentazione. Per la nostra ripresa, il mercato unico è il motore di buoni posti di lavoro e competitività. Ciò è particolarmente importante nel mercato unico digitale”.
von der Leyen ha quindi ricordato le “proposte ambiziose” avanzate nell’ultimo anno “per contenere il potere di gatekeeper delle principali piattaforme e sostenere la loro responsabilità democratica; promuovere l’innovazione; incanalare il potere dell’intelligenza artificiale”.
Il digitale “sarà decisivo”. La spesa digitale in NextGenerationEU “supererà persino l’obiettivo del 20%” a dimostrazione di quanto sia “importante investire nella sovranità tecnologica europea”.


“Presenteremo un nuovo European Chips Act”, ha annunciato. “Dobbiamo unire le nostre capacità di ricerca, progettazione e test di livello mondiale”.


Diritti sociali
“La pandemia ha lasciato profonde cicatrici che hanno segnato anche la nostra economia sociale di mercato” dunque è “importante l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali: garantire posti di lavoro dignitosi, condizioni di lavoro più eque, una migliore assistenza sanitaria e un migliore equilibrio nella vita delle persone”.


Tra le lezioni della pandemia, la prima è che “il tempo è prezioso” e che “prendersi cura di qualcuno che ami è il tempo più prezioso di tutti”.

Per questo verrà presentata “una nuova strategia europea per l’assistenza per aiutare uomini e donne a trovare la migliore assistenza e il miglior equilibrio di vita”.


Ma “l’equità sociale non è solo una questione di tempo. È anche una questione di tassazione equa”. Dunque ben vengano i profitti delle aziende, ma devono “pagare tasse adeguate”. Per questo “continueremo a reprimere l’elusione e l’evasione fiscale”. La Commissione presenterà “una nuova iniziativa per smascherare chi nasconde profitti dietro entità di facciata”.
“Chiedere alle grandi aziende di pagare il giusto tributo non è solo una questione di finanza pubblica, ma soprattutto una questione di equità di fondo”, ha sottolineato von der Leyen.


I giovani
“Questa è la nostra generazione più istruita, talentuosa e motivata. E ha perso così tanto per proteggere gli altri. Tutto ciò che facciamo, dal Green Deal europeo a NextGenerationEU, riguarda la protezione del loro futuro”, ha assicurato la presidente confermando il rifinanziamento di NextGenerationEU e annunciando un nuovo programma – Alma – dedicato ai giovani che sono rimasti indietro, a quanti “non hanno alcun tipo di impiego, istruzione o formazione”.


ALMA “aiuterà questi giovani europei a trovare un’esperienza lavorativa temporanea in un altro Stato membro. Perché anche loro meritano un’esperienza come l’Erasmus. Acquisire competenze, creare legami e contribuire a forgiare la propria identità europea”.
“Jacques Delors si chiedeva: come potremo mai costruire l’Europa se i giovani non la vedono come un progetto collettivo e una visione del proprio futuro? Per questo proporremo di fare del 2022 l’Anno della Gioventù Europea. Un anno dedicato alla responsabilizzazione di chi ha dedicato tanto agli altri”.


Un’Europa unita nella responsabilità
Dall’ambiente – “ho annunciato il nostro obiettivo di ridurre almeno del 55% le emissioni entro il 2030. Da allora abbiamo trasformato insieme i nostri obiettivi climatici in obblighi legali. E siamo la prima grande economia a presentare una legislazione completa per farlo” – alla politica estera – a cominciare dall’Afghanistan – l’Europa deve parlare con una voce sola anche sul fronte della sicurezza e della difesa.
“L’Europa può – e chiaramente dovrebbe – essere in grado e disposta a fare di più da sola”, ha sostenuto von der Leyen.
In primo luogo, “dobbiamo fornire stabilità nel nostro vicinato e nelle diverse regioni” perché “l’Europa sa meglio di chiunque altro che se non affronti in tempo la crisi all’estero, la crisi arriva da te”.


In secondo luogo, “la natura delle minacce che affrontiamo si sta evolvendo rapidamente: da attacchi ibridi o cibernetici alla crescente corsa agli armamenti nello spazio. Non hai più bisogno di eserciti e missili per causare danni di massa. Puoi paralizzare impianti industriali, amministrazioni comunali e ospedali: tutto ciò di cui hai bisogno è il tuo laptop”. La terza ragione è che “l’Unione europea è un fornitore di sicurezza unico. Ci saranno missioni dove la NATO o l’ONU non saranno presenti, ma potrebbe esserci l’UE”.
Se “negli ultimi anni abbiamo iniziato a sviluppare un ecosistema di difesa europeo” oggi “abbiamo bisogno di una Unione europea della difesa” raggiungibile se, in primo luogo, i paesi “condividono le informazioni”.
Dunque l’UE “potrebbe considerare” di istituire un proprio Centro comune di intelligence.


Poi la tecnologia: “non possiamo parlare di difesa senza parlare di cyber. Se tutto è connesso, tutto può essere hackerato. Dato che le risorse sono scarse, dobbiamo unire le nostre forze. E non dovremmo solo accontentarci di affrontare la minaccia informatica, ma anche sforzarci di diventare leader nella sicurezza informatica”.


Non si tratta solo di “difendere se stessi” ma di “creare partnership forti e affidabili. Non si tratta di lussi: è essenziale per la nostra stabilità, sicurezza e prosperità future”. Senza dimenticare gli alleati di sempre, come gli Stati Uniti, o i vicini di casa nei Balcani, dove la presidente si recherà in missione a fine mese, senza dimenticare il Mediterraneo e la Turchia.
L’Ue, però, deve cercare sponda anche su “nuove partnerships”, come quella sul fronte Indo – Pacifico.
“L’Europa deve essere più presente e più attiva nella regione”, ha sostenuto von der Leyen. “Quindi lavoreremo insieme per approfondire i legami commerciali, rafforzare le catene di approvvigionamento globali e sviluppare nuovi progetti di investimento su tecnologie verdi e digitali”.


“Siamo bravi a finanziare le strade. Ma non ha senso che l’Europa costruisca una strada perfetta tra una miniera di rame di proprietà cinese e un porto di proprietà cinese. Dobbiamo diventare più intelligenti quando si tratta di questo tipo di investimenti”, ha aggiunto. “Ecco perché presenteremo presto la nostra nuova strategia di connettività chiamata Global Gateway” per “costruiremo partnership con paesi di tutto il mondo. Vogliamo investimenti in infrastrutture di qualità, che colleghino beni, persone e servizi in tutto il mondo. Adotteremo un approccio basato sui valori, offrendo trasparenza e buon governo ai nostri partner. Vogliamo creare collegamenti e non dipendenze”.
“Global Gateway” dovrà essere “un marchio affidabile in tutto il mondo”, per “fare affari” ma mai “a scapito della dignità e della libertà delle persone. Ci sono 25 milioni di persone minacciate o costrette ai lavori forzati. Non possiamo accettare che siano costretti a realizzare prodotti e che questi prodotti finiscano in vendita nei negozi qui in Europa. Quindi proporremo un divieto sui prodotti nel nostro mercato che sono stati realizzati con il lavoro forzato. I diritti umani non sono in vendita, a nessun prezzo”.


Un’Europa unita nella libertà e nella diversità
“Guardate cosa è successo ai nostri confini con la Bielorussia. Il regime di Minsk ha strumentalizzato gli esseri umani. Hanno fatto salire le persone sugli aerei e le hanno letteralmente spinte verso i confini dell’Europa. Questo non può essere tollerato. E la rapida reazione europea lo dimostra. Continueremo a stare insieme a Lituania, Lettonia e Polonia. Chiamiamolo per quello che è: questo è un attacco ibrido per destabilizzare l’Europa”, ha detto von der Leyen, parlando di eventi “non isolati”.
Per questo “definiremo nuovi modi per rispondere a tale aggressione e garantire l’unità nella protezione delle nostre frontiere esterne”.
“Finché non troveremo un terreno comune su come gestire la migrazione, i nostri avversari continueranno a prenderlo di mira. Nel frattempo, i trafficanti di esseri umani continuano a sfruttare le persone attraverso rotte mortali attraverso il Mediterraneo. Questi eventi – ha sottolineato – ci mostrano che ogni paese ha un interesse nella costruzione di un sistema migratorio europeo”.
“Il Nuovo Patto su Migrazione e Asilo ci offre tutto ciò di cui abbiamo bisogno per gestire i diversi tipi di situazioni che dobbiamo affrontare”, ha sostenuto. Si tratta di “un sistema equilibrato e umano che funziona per tutti gli Stati membri, in tutte le circostanze. Sappiamo che possiamo trovare un terreno comune”, ma bisogna accelerare: “i progressi sono stati penosamente lenti”. Dunque “è il momento ora per una politica europea di gestione della migrazione. Perciò vi esorto, in quest’Aula e negli Stati membri, ad accelerare il processo”.


“Alla fine – ha osservato – si tratta di una questione di fiducia. Fiducia tra Stati membri. Fiducia per gli europei che la migrazione può essere gestita. Fiducia nel fatto che l’Europa sarà sempre all’altezza del suo costante dovere nei confronti dei più vulnerabili e dei più bisognosi”.


Il tema della migrazione “non dovrebbe mai essere usato per dividere”. Gli esseri umani “non sono merce di scambio”.
“Le società che si basano sulla democrazia e su valori comuni poggiano su un terreno stabile. Hanno fiducia nelle persone”, ha sottolineato la presidente. “È così che si formano nuove idee, come avviene il cambiamento, come si superano le ingiustizie. La fiducia in questi valori comuni ha unito i nostri fondatori, dopo la seconda guerra mondiale”.
Valori che “sono ora sanciti nei nostri trattati europei” e che “siamo determinati a difendere” perché “proteggere lo stato di diritto non è solo un nobile obiettivo” ma anche “un duro lavoro e una continua lotta per migliorare”.
Dal 2022, ha annunciato, “i nostri rapporti sullo Stato di diritto conterranno raccomandazioni specifiche agli Stati membri. Tuttavia, si registrano sviluppi preoccupanti in alcuni Stati membri. Sia chiaro: il dialogo viene sempre prima di tutto. Ma il dialogo non è fine a se stesso, dovrebbe portare a risultati. Per questo adottiamo un duplice approccio di dialogo e azione decisa”.


“Difendere i nostri valori è anche difendere la libertà. Libertà di essere chi sei, libertà di dire ciò che hai in mente, libertà di amare chi vuoi”, ha sottolineato von der Leyen. “Ma libertà significa anche libertà dalla paura”, ha aggiunto citando la violenza contro le donne – su cui entro la fine dell’anno verrà proposta una legge – o gli attacchi contro i media e i giornalisti in prima linea come Daphné Caruana Galizia, Ján Kuciak o Pietro di Vries.


“L’informazione è un bene pubblico. Dobbiamo proteggere coloro che creano trasparenza: i giornalisti. Ecco perché oggi abbiamo presentato una raccomandazione per offrire ai giornalisti una protezione migliore”, ha ricordato. “E dobbiamo fermare coloro che minacciano la libertà dei media. Le società di media non possono essere trattate come un’altra attività. La loro indipendenza è essenziale. L’Europa ha bisogno di una legge che tuteli questa indipendenza” per questo “presenterà una legge sulla libertà dei media nel prossimo anno. Difendere la libertà dei media significa difendere la nostra democrazia”.
Concludendo, von der Leyen ha affermato che “rafforzare l’ideale europeo è un lavoro continuo. E non dobbiamo nasconderci dalle nostre incoerenze e imperfezioni. Ma per quanto imperfetta, la nostra Unione è allo stesso tempo meravigliosamente unica e straordinariamente bella”.


È un’Unione “in cui rafforziamo la nostra libertà individuale attraverso la forza della nostra comunità”, “plasmata tanto dalla nostra storia e dai nostri valori condivisi quanto dalle nostre diverse culture e prospettive. Un’unione con un’anima”.


“Cercare di trovare le parole giuste per catturare l’essenza di questo sentimento non è facile. Ma è più facile quando li prendi in prestito da qualcuno che ti ispira. Ed è per questo che ho invitato un ospite d’onore a stare con noi oggi. Molti di voi potrebbero conoscerla, una medaglia d’oro dall’Italia che ha catturato il mio cuore quest’estate”, ha detto la presidente presentando Bebe Vio.
La sua è una storia di ribellione contro ogni previsione. Di riuscire grazie al talento, alla tenacia e all’incessante positività. È l’immagine della sua generazione: una leader e una sostenitrice delle cause in cui crede”, ha sostenuto von der Leyen richiamando l’intervento subito da Vio che dopo 119 giorni ha vinto alle Olimpiadi. “Se sembra impossibile, allora si può fare. Questo era lo spirito dei fondatori dell’Europa e questo è lo spirito della prossima generazione europea. Allora lasciamoci ispirare da Bebe e da tutti i giovani che cambiano la nostra percezione del possibile”.


“Questa è l’anima dell’Europa. Questo è il futuro dell’Europa. Rendiamolo più forte insieme”, ha concluso von der Leyen, prima di dire, in italiano, “Viva l’Europa”.aise

Redazione

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