I repubblicani ed i vaccini: cambiamento di rotta e il “vaccino Trump”?

I repubblicani ed i vaccini: cambiamento di rotta e il “vaccino Trump”?

di Domenico Maceri*

“Ho fatto tutto il possibile. Posso incoraggiare a fare qualcosa ma non posso costringere nessuno a prendersi cura di se stesso”. Così l’esasperata governatrice dell’Alabama Kay Ivey mentre cercava di spiegare la tragica situazione del suo Stato a causa del Covid-19. Ivey ha continuato dicendo che quelli che rifiutano il vaccino hanno causato “delusione” e sono responsabili dei numeri sempre crescenti dei casi positivi.


Ivey è repubblicana ed è stata lodata dall’ex presidente Donald Trump come uno dei migliori governatori. L’Alabama è ovviamente uno degli stati più “red”, ossia conservatori, che ha sostenuto l’ex presidente. Se Ivey non sa cos’altro fare, l’editorialista Kyle Whitmire dell’Alabama Media Group ha espresso parecchi suggerimenti in un suo recente scritto che chiariscono meglio i colpevoli per la tragica situazione.
Solo due mesi fa la legislatura dell’Alabama ha approvato in tempi rapidissimi una legge che non solo proibiva l’uso del green pass, ma vietava anche alle università di richiedere il vaccino. La legge ha costretto anche i commercianti ad accettare clienti che si rifiutano di vaccinarsi. Ivey ha firmato la legge.


Solo due settimane fa la dottoressa Jeanne Marazzo, specialista in virologia della Università dell’Alabama, aveva avvertito il governo statale del pericolo della variante Delta che avrebbe costretto lo stato a ritornare al lockdown. La risposta di Ivey in un post di Facebook ha ribattuto che l’Alabama è APERTO (maiuscole di Ivey) per il commercio e che lo stato di emergenza e le ordinazioni sanitarie sul Covid-19 erano abolite. Poco tempo dopo il Center for Disease Control di Washington ha annunciato che l’Alabama era all’ultimo posto per il numero di cittadini vaccinati.
Ivey si è anche opposta all’uso delle mascherine nelle scuole come raccomandava la American Academy of Pediatrics. La governatrice ha spiegato che gli studenti dovevano andare a scuola senza mascherine.

Adesso ha preso una posizione più moderata lasciando ai distretti locali la decisione. Inoltre Ivey ha messo da parte altri incentivi per incoraggiare i cittadini a vaccinarsi. Il risultato? Nel mese di luglio i casi positivi sono esplosi del 505 percento e l’Alabama rimane ultimo per il numero di vaccinati (34 percento vaccinati con due dosi).


L’Alabama è uno degli Stati nel sud più colpiti dal Covid-19 in buona parte per la politica di non seguire le direttive degli specialisti, che hanno preferito rimanere nella linea di Donald Trump, la cui mira è quella di sabotare la politica dell’attuale presidente Joe Biden. I vaccini, i medici, il personale sanitario possono dire quello che vogliono – vaccini di massa per proteggere la popolazione e ridurre lo spazio al virus di spargersi, mutarsi, e causare più vittime – ma la destra non vuole accettare le misure sensate degli esperti per uscire dalla pandemia.


Il recente raduno di Trump in Arizona ci ha fatto vedere che i suoi sostenitori continuano a non usare né mascherine né mantenere il distanziamento sociale, senza curarsi dei contagi.
Originata in India, la variante Delta è molto più potente del virus originale ed è responsabile per l’80% dei nuovi casi positivi. Sappiamo anche che potrebbe contagiare i vaccinati – ma in modo leggero – e che questi ultimi potrebbero passarla anche ai non vaccinati.

Rischiano di più i non vaccinati che, secondo le più recenti informazioni, rappresentano quasi il 99% dei ricoverati all’ospedale. Traduzione: i vaccini non offrono completa protezione ma in caso di contagio non si va a finire all’ospedale.
Gli aumenti dei contagi hanno fatto svegliare leggermente altri repubblicani.
Ron DeSantis, governatore della Florida, che ha visto aumenti di contagi del 500 percento in due settimane, ha espresso preoccupazione ed ha incoraggiato i suoi concittadini a vaccinarsi. La Florida con il 6 percento della popolazione americana rappresenta il 20 percento dei contagi del Paese.


Anche Mitch McConnell, senatore repubblicano del Kentucky e presidente della minoranza del Gop al Senato, ha incoraggiato gli americani a vaccinarsi. Persino la Fox News che è stata giustamente accusata di disinformazione sul Covid-19 sta leggermente cambiando strada.


Uno dei conduttori più noti, Sean Hannity, ha recentemente incoraggiato i suoi telespettatori a “vaccinarsi” asserendo che lui crede nella scienza. Troppo poco però, visto che fino ad ora, come ci spiegano anche i dati, l’86% degli elettori democratici sono vaccinati comparati al 52% dei repubblicani.


Questa riluttanza al vaccino è riflessa anche nella Camera, dove tutti i parlamentari democratici sono vaccinati mentre la cifra per i repubblicani rimane al 50%. Il totale dei vaccinati negli Usa raggiunge ad oggi il 60% invece del 70%, cifra necessaria per potere raggiungere la cosiddetta immunità di gregge.


Negli ultimi giorni il numero di vaccinati ha rilevato un leggero aumento ma non abbastanza per il CDC, che ha annunciato di ripristinare l’uso delle mascherine anche per i vaccinati negli spazi all’interno nelle contee di zone rosse o arancione.


Un individuo che potrebbe avere un impatto notevole per incoraggiare i riluttanti a vaccinarsi sarebbe proprio Trump.


Sarah Huckabee Sanders, la portavoce dell’ex presidente dal 2017 al 2019, e attualmente candidata a governatrice nell’Arkansas, gli ha aperto la strada con un astutissimo editoriale sull’Arkansas Democrat Gazette. Huckabee Sanders incoraggia tutti a proteggersi dal Covid-19 con il “Vaccino Trump” per i grandi contributi dell’ex presidente mediante il programma Warp Speed.


La Huckabee Sanders è anche convinta che i vaccini sono efficaci e sicuri poiché il presidente Trump e la sua famiglia si sono vaccinati. Vero. Lo hanno fatto in segreto poco prima di uscire dalla Casa Bianca il 20 gennaio 2021 senza farsi le tipiche foto e pubblicizzarle come fanno tante altre persone famose per incoraggiare gli altri.


I vaccini anti-Covid riflettono i nomi delle aziende che li hanno sviluppati e l’idea che Trump possa accreditarseli non sarebbe impensabile. Potrebbe però giustamente dire che i vaccini sono stati sviluppati durante la sua amministrazione.

Comunque sia, l’ex presidente potrebbe incoraggiare i suoi sostenitori a vaccinarsi per il loro bene ma anche per il resto della società. Il narcisista Trump, però, lo farà solo se vedrà in questa mossa un guadagno politico; fino ad ora vede la sconfitta della pandemia come una sua sconfitta politica.

 
* PhD, professore emerito all’Allan Hancock College, Santa Maria, California 

Redazione

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