Norvegia, la strage sull’isola di Utoya

Norvegia, la strage sull’isola di Utoya

Il 22 luglio 2011 a Oslo e a Utoya due attentati terroristici, i più gravi della storia norvegese, hanno causato la morte di 77 persone. Il colpevole di questi attentati è Anders Behring Breivik, un trentaduenne norvegese legato agli ambienti dell’estrema destra anti-islamica. Obiettivo di Breivik era il partito laburista al potere, responsabile, secondo lui, di aver tradito il paese con una politica favorevole all’immigrazione. Per questo Breivik ha realizzato il primo attacco al Regjeringskvartalet, il quartier generale del governo a Oslo.

Alle 15:26 ha fatto scoppiare un’ autobomba fuori dall’ufficio del Primo Ministro Jens Stoltenberg e altri uffici governativi e questa esplosione ha causato 8 morti e numerosi feriti. Due ore dopo Breivik, vestito da agente, ha raggiunto l’isola di Utoya, a Tyrifjorden, Buskerud e con una scusa ha radunato tutti i giovani presenti. Subito dopo con una mitragliatrice ha iniziato a sparare sulla folla. Drammatico il bilancio del suo folle gesto: 69 giovani tra i 14 e i 20 anni. Dopo il massacro di Utoya, Breivik si è consegnato senza opporre resistenza, alla polizia che ha fatto irruzione sull’isola.9Colonne

Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.