Il Cappellaio pazzo giunge a Bruxelles con le follie climatiche che hanno devastato il Belgio

Il Cappellaio pazzo giunge a Bruxelles con le follie climatiche che hanno devastato il Belgio

di Alessandro Butticé

 Le intemperie che hanno provocato la scorsa settimana alluvioni e devastato alcune regioni del Belgio non hanno arrestato l’attivismo dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, diretto dal valente Paolo Sabbatini.
Venerdì scorso è stata inaugurata l’esposizione “Il cappellaio pazzo”, realizzata grazie alla creatività dei maestri cappellai di Montappone (AP).
Il Cappellaio Pazzo, come noto, è un personaggio del libro “Alice nel paese delle meraviglie”. È il personaggio simbolico che ha uno strano rapporto con il tempo e che rappresenta il desiderio nascosto in ognuno di noi. Di liberarsi dai vincoli e dalle ristrettezze del tempo per esprimere la fantasia più straordinaria.

La pazzia sconfina così nella genialità, nella capacità di sorprendere, esagerare, trasformare la funzione di un oggetto come il cappello che, fra gli accessori di abbigliamento, meglio esprime il segno della personalità di ciascuno. Pezzi unici, magici ed emozionanti, veri propri oggetti d’arte, sono quelli che sono stati esposti presso la bella sede dell’Istituto nella celebre Rue de Livourne, da molti definita il “Palazzo Italia” di Bruxelles.
L’Ambasciatore d’Italia in Belgio, Francesco Genuardi, seppure reduce dal suo incontro con i soccorritori italiani e le popolazioni colpite dalle inondazioni, non ha voluto privare i numerosi presenti di un suo seppur sobrio saluto, in linea con la tristezza del momento per le vittime del maltempo la cui follia, legata al cambiamento climatico, non ha certo l’allegria balzana che ispirano invece i cappelli marchigiani esposti alla mostra che, nelle intenzioni dell’Istituto e del suo direttore, vogliono invece essere una proiezione nella speranza del futuro post-pandemico.
Ed è in questa linea di speranza ed ottimismo, malgré tout, che si è svolta anche una degustazione di prodotti del territorio marchigiano. Che ha messo in bella mostra il made in enogastronomico della bella regione italiana, forse ancora non adeguatamente conosciuta nella capitale d’Europa.


La pazzia climatica è stata quindi per un attimo attenuata da un pizzico di allegria ritrovata attorno ai prodotti della bella regione italiana. Un brindisi di ringraziamento è stato fatto alla squadra di soccorritori della Protezione civile, dei Vigili del Fuoco e dell’Aeronautica Militare italiana venuti in soccorso delle popolazioni di un Paese amico, ma anche fondatore dell’Unione Europea assieme all’Italia. Il piccolo-grande Belgio. (alessandro butticé\aise) 

Redazione

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