Il Calcio. Ossia la droga piu’ popolare che esista, capace di superare anche esigenze di carattere sanitario

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Ai tempi dei Romani il trionfo era considerato il più alto onore che veniva tributato ai capi militari che avevano conseguito una vittoria strepitosa.

Vittoria che, a sua volta, aveva contribuito a rendere più grande e migliore Roma.

Ma il trionfo veniva concesso, normalmente, dal Senato dopo aver valutato con una certa severità l’esistenza delle condizioni richieste per una celebrazione così importante.

Oggi non è più così. Il gioco del calcio è considerato, almeno qui da noi, la massima espressione dello sport.

Tanto che i calciatori sono tra coloro che possiedono maggiori risorse economiche guadagnate tirando calci a un pallone.

I cd tifosi, davanti a un giocatore di calcio, accordano la massima ovatio, tributandogli onori e gloria pronti, però, a revocarglieli quando commettono errori anche banali.

La vittoria contro la squadra inglese, seppure ottenuta con un pizzico di fortuna, giustificano le manifestazioni di entusiasmo da parte dei tifosi italiani.

Tutti noi abbiamo sperato fino all’ultimo che la nostra squadra rientrasse in Italia con la COPPA DI CAMPIONI EUROPEI. La nostra speranza è stata soddisfatta anche grazie ai rigori, essendo la partita terminata in pareggio.

Forse sarebbe stato meglio riconoscere la bravura di entrambe le squadre tributando loro la primazia ex aequo, ma le attuali regole sono diverse e godiamoci la vittoria.

Ma, data la diffusione della pandemia, che sta imperversando con le sue varianti, il buon senso avrebbe dovuto suggerire una maggiore cautela nell’organizzazione del trionfo.

Anzi, la rinuncia ad ogni manifestazione sarebbe stata segno di saggezza.

Quella saggezza che, forse, difetta in persone che devono la loro fortuna ai piedi e non al cervello. Ma tant’è. Il trionfo sarebbe stato organizzato in violazione dei divieti espressi dal Ministra Speranza, dal Prefetto di Roma e da altre autorità di polizia.

Solo che la disobbedienza, anziché produrre condanna da parte di Draghi, ha ottenuto l’invito a Palazzo dove l’esaltazione dei nostri eroi calcistici ha trovato una cordiale ospitalità e l’elogio dello stesso Draghi che ha paragonato i calciatori agli eroi del risorgimento italiano.

Ovviamente in campo calcistico. D’altra parte ricordo che Mancini, l’attuale allenatore della nazionale, replicando al Ministro della Salute, ha fatto un’affermazione quantomeno discutibile: “Il Ministro della Salute Speranza ha detto che si parla molto di calcio e poco di scuola?…Io penso che qualche volta bisognerebbe pensare prima di parlare”.

Conclusione: avendo vinto la coppa sono padroni di fare quello che vogliono.

Anche disattendere le norme dettate per la tutela della salute.

Ora si spera che la Magistratura faccia il suo dovere.

Raffaele Vairo

Redazione Radici

Redazione

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