Connazionali positivi a Malta: l’impegno della Farnesina per fornire assistenza e rimpatrio

Connazionali positivi a Malta: l’impegno della Farnesina per fornire assistenza e rimpatrio

“A partire dal 6 luglio 2021, un numero crescente di connazionali in viaggio a Malta, in maggioranza minorenni che partecipavano a corsi di lingua organizzati da college e scuole locali, è risultato positivo al covid-19 o ha avuto contatti con individui positivi, a seguito del tampone antigenico effettuato a ridosso della partenza per rientrare in Italia”.

È quanto si legge in una nota della Farnesina che, insieme all’Ambasciata d’Italia a Malta, è stata “immediatamente” informata e “dal primo momento ha fornito supporto diretto ai connazionali in loco, nonché alle famiglie in Italia”.


“Le autorità locali hanno proceduto all’isolamento di tutti coloro che sono risultati positivi e di coloro che, seppur negativi, sono stati a contatto diretto con questi”, riferisce la nota.


“L’Ambasciata d’Italia a Malta ha tempestivamente inviato funzionari presso le strutture ove i connazionali necessitavano più assistenza, fornendo beni di prima necessità”, riferisce la Farnesina, aggiungendo che, “nonostante le condizioni sanitarie dei connazionali non destino preoccupazioni – fatta esclusione per pochi ricoveri a scopo cautelativo –, l’Ambasciata si è impegnata affinché fosse messo a disposizione soprattutto dei connazionali più giovani personale medico secondo le esigenze”.


“È stata inoltre attivata, tramite l’Unità di Crisi della Farnesina, una collaborazione da remoto con l’Istituto Spallanzani, che si terrà in contatto con le controparti sanitarie maltesi”, si legge ancora nella nota.


“L’Ambasciata, in stretto raccordo con il Ministero degli Esteri, ha altresì svolto passi di sensibilizzazione presso le competenti autorità locali, anche ad alti livelli, al fine di consentire il rientro in Italia di coloro che sono risultati negativi al tampone, ma per il momento”, chiarisce il MAECI, “la normativa maltese rimane confermata e non consente il ritorno nel nostro Paese, né per le persone positive né per i contatti negativi, per 14 giorni”.


“La situazione”, conclude la nota, “interessa turisti e allievi delle scuole di lingua di diversi altri Paesi europei”. (aise)

Redazione

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