Vertice Biden-Putin. “Nessuno vuole guerra fredda”. Botta e risposta su Navalny

Vertice Biden-Putin. “Nessuno vuole guerra fredda”. Botta e risposta su Navalny

La prima sessione del vertice tra i due presidenti è durata poco più di un’ora e mezza. La seconda è andata avanti un’ora circa. Insieme ai due leader, nella biblioteca di Villa La Grange erano presenti in un primo momento i capi delle rispettive diplomazie, Antony Blinken e Sergei Lavrov, insieme agli interpreti. Dopo una sospensione di 45 minuti, i lavori sono ripresi in formato ‘allargato’ con la partecipazione dei più alti consiglieri:

Il vertice  è andato “abbastanza bene”, hanno riferito fonti russe, cosa confermata dal pollice alzato rivolto ai giornalisti da Joe Biden al termine dell’incontro.  E’ stato lo stesso Vladimir Putin, poi, a confermare l’esito positivo del summit. “Costruttivo, ha avuto luogo su una base di principi. Su molte posizioni le nostre valutazioni divergono. Ma credo che entrambe le parti cerchino un terreno fertile per trovare soluzioni comuni” ha detto il presidente russo in conferenza stampa. Impegno comune su cyber sicurezza e ritorno degli ambasciatori i punti di convergenza.

“Putin ed io abbiamo condiviso responsabilità uniche per gestire i rapporti fra due colossi, rapporti che devono essere stabili e prevedibili. La mia agenda non è essere contro la Russia, è per le persone americane”, ha detto Biden nella conferenza stampa dopo l’incontro. “Ho dato a Putin una lista di 16 infrastrutture critiche” che devono essere off limit da ogni forma di attacco, ha aggiunto Biden. Putin, ha continuato il presidente statunitense, “sa che agiremo” se ci saranno cyberattacchi o interferenze sulle elezioni.

Joe Biden e Vladimir Putin si sono stretti la mano: una stretta di mano importante perché le relazioni tra le due potenze -su questo i due leader concordano- sono ai minimi da anni.

I due Paesi intraprenderanno nel prossimo futuro un dialogo bilaterale integrato sulla stabilità strategica che sarà robusto, hanno sostenuto Biden e Putin in una dichiarazione congiunta al termine del summit. “Riaffermiamo il principio secondo cui una guerra nucleare non può essere vinta e non deve essere mai combattuta”, è ancora il contenuto della dichiarazione congiunta.

“Penso che sia sempre meglio incontrarsi faccia a faccia”: così il presidente americano, ha avviato l’incontro con il presidente russo a Ginevra. “Spero che il nostro incontro sia produttivo”, ha risposto Putin. Il breve scambio di battute ha avuto luogo nella biblioteca al primo piano di Villa La Grange, di fronte alle telecamere. I due si sono riuniti poi con i rispettivi capi delle diplomazie, Antony Blinken, e Serghey Lavrov, insieme ovviamente ai traduttori. Il presidente russo, è arrivato per primo nella spettacolare residenza a Ginevra dove si svolge lo storico summit.

In precedenza, Putin ha definito i colloqui “molto costruttivi”, aggiungendo di non ritenere che ci sia stata “ostilità” tra i due leader. Riguardo al suo interlocutore, Putin ha detto che Biden “è molto diverso dal presidente Trump”. E lo ha definito uno “statista esperto”.

Durante il vertice si è parlato di Alexei Navalny. “Questa persona sapeva di violare una legge russa”. Ed ha “compiuto diverse volte lo stesso reato”, ha detto Putin.

Nello scorso aprile Mosca aveva espulso 10 diplomatici Usa dopo che Biden aveva definito Putin “un killer” – in riferimento al caso Navalny – e Washington aveva imposto sanzioni a causa delle presunte interferenze russe durante le elezioni presidenziali 2020 e per l’attacco informatico, attribuito alla Russia, che alla fine dello scorso anno aveva colpito diverse agenzie governative statunitensi. “Noi continueremo a sollevare questioni per casi come Alexei Navalny e tutte le questioni legate ai diritti umani. L’ho detto a Putin”, ha poi precisato Biden in conferenza stampa, sottolineando che “noi non tollereremo violazioni dei diritti democratici e risponderemo”. “Sarebbe devastante se Navalny dovesse morire, ho detto chiaramente che è una grande posta in gioco”, ha aggiunto Biden.

Non sono mancati altri punti di disaccordo fra i due leader. “Guantanamo è ancora aperto, e non corrisponde agli standard internazionali dei diritti umani o alle leggi degli Stati Uniti. Di che diritti umani stiamo parlando? In Europa c’erano prigioni dove si torturava. In Russia stiamo sviluppando il nostro percorso”, ha detto ancora Putin in conferenza stampa. “Abbiamo parlato del tema dei cittadini Usa detenuti in Russia e su questo punto potremo trovare un compromesso”, ha aggiunto il presidente russo. “E’ un paragone ridicolo” quello fatto da Putin fra la repressione dei dissidenti russi e l’attacco al Congresso del 6 gennaio, ha detto invece il leader statunitense.

Redazione

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