Simone Forti in mostra con “Senza Fretta” .Il sogno americano è eterno?

Simone Forti in mostra con “Senza Fretta” .Il sogno americano è eterno?

Simone Forti avrà la prima grande mostra in Italia dedicata alla sua straordinaria opera dell’improvvisazione.La sua famiglia era originaria di Prato, dove il suo bisnonno fondò una grande fabbrica tessile.

” Senza fretta” , si propone di offrire un focus su una serie di lavori che la Forti ha sviluppato a partire dalla metà degli anni Ottanta denominati le News Animation.

Essi sono lavori in cui si analizza la relazione tra linguaggio, movimento e fisicità, a partire dalle notizie scritte sui quotidiani.

La mostra include performance, opere su carta, video e opere audio ed è accompagnata da una sorta di “colonna sonora”, costituita dalla stessa Simone che legge il suo The Bear in The Mirror, una collezione di storie, prosa, poemi, disegni, foto, lettere, appunti e memorie.

Senza Fretta è concepito come un grande paesaggio con uno speciale display progettato dalla Forti, che mostra l’evoluzione naturale e lo scambio tra danza, film, disegno, suono e scrittura, attraverso uno sguardo politico e al contempo personale.

Ma chi è Simone Forti ?

E’ l’artista del movimento e dell’improvvisazione.Non a caso le piace affermare che : “Quando qualcosa ti muove, porta un significato nella tua vita”.

Simone Forti è nata a Firenze nel 1935, per poi trasferirsi in Svizzera e infine a Los Angeles, dove vive e lavora tutt’ora.

È tra le figure più importanti e significative della scena artistica mondiale, e porta avanti una ricerca al limite tra danza e performance, per indagare le possibilità espressive del corpo, l’influenza della cultura sui nostri gesti, la capacità di esprimersi attraverso l’improvvisazione sapiente.

Che cosa si intende per improvvisazione sapiente?

La capacità di seguire i movimenti senza regie fisse, ma allo stesso tempo attraverso un bagaglio culturale e visivo molto ampio .

Dopo aver collaborato per quattro anni con Halprin nella San Francisco Bay Area, Forti si è trasferita a New York dove ha studiato composizione al Merce Cunningham Studio con il musicologo Robert Dunn.

Qui ha incontrato e ha iniziato a lavorare con coreografi come Trisha Brown, Yvonne Rainer e Steve Paxton.

Negli anni Forti è tornata all’improvvisazione, includendo ampie collaborazioni con musicisti come Charlemagne Palestine e Peter Van Riper.

Dall’inizio degli anni ’80 l’artista ha praticato una forma di performance in cui il movimento e il linguaggio si intrecciano spontaneamente, le News Animations.

Ma cosa rappresenta l’Italia per la Forti?

In una recente intervista ha dichiarato che: “L’Italia è il luogo da cui la mia famiglia ebrea trae le sue origini, è la casa da cui ha origine la mia famiglia. Io ho vissuto anche a Roma, per due anni, negli anni Sessanta… insomma ho un legame importante con l’Italia.”

Il lavoro di Simone Forti è stato esposto in luoghi come il Museum of Contemporary Art di Los Angeles; Il Museo del Louvre, Parigi; il Danspace, New York.

Ha tenuto mostre personali al Kunstmuseum di Bonn, in Germania, nonché la sua prima retrospettiva al Museum der Moderne, Salisburgo, nel 2014.

Le opere di Forti sono nelle collezioni del MoMA, New York; dello Stedelijk Museum, del Whitney Museum of American Art, solo per citare alcuni musei internazionali.

Le date e i curatori di Senza fretta.

A lei e alla sua opera , dal 19 giugno al 29 agosto 2021, il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato dedica la prima grande mostra in un museo italiano.

La mostra è a cura di Luca Lo Pinto e Elena Magini e vedrà, a cadenza settimanale, la presentazione di performance storiche dell’artista, tra cui Scramble, Sleepwalkers/Zoo Mantras, Song of the Vowels, Cloths e Rollers.

Conclude infine il percorso di Senza Fretta la presentazione di un nucleo di disegni inediti, concepiti durante il lockdown della primavera 2020, i Bag Drawings.

Una serie in cui l’artista ha lavorato sulle buste della spesa, come espressione diretta di un’emotività legata al quotidiano e al familiare.

Calendario performance:

19, 20 giugno: ore 16 e 19
performance: Sleepwalkers/Zoo Mantras, Scramble, Song of the Vowels, Cloths, Rollers

Dal 24 giugno al 5 agosto compreso, tutti i giovedì: ore 18 e 21
performance: Sleepwalkers/Zoo Mantras, Scramble, Song of the Vowels, Cloths, Rollers

Performers: Sarah Swenson per Sleep Walkers / Zoo Mantras, Monica, Bucciantini, Marcella Cappelletti, Valerie Claroni, Ilaria Cristini, Enrico L’Abbate, Lucrezia Palandri, Giulia Perelli, Mosè Risaliti, Zoya Shokoohi
Coordinamento: Sarah Swenson

Sogno americano, ma non eterno

Parlare di Simone Forti ci da lo spunto per parlare degli italiani che sono emigrati a Los Angeles e, per dare, magari ,qualche numero.

Necessaria premessa,almeno per chi scrive è sottolineare che da un lato la città luminosa dalle molteplici opzioni, cattura grazie alla sua storia cinematografica e al suo alchemico mix di sole, mare e divertimento.

Ma dall’altro lato , non è tutto oro quel che luccica, almeno non per tutte le esigenze.

Se nelle prime settimane o nei primi due -tre mesi Los Angeles attira come mai, bisogna confessare altresì che è sufficiente un anno di tempo per maturare un’idea più strutturata per confermare o meno se la città fa al vostro caso,soprattutto se si tiene conto del costo della vita.

Invero le relazioni tra Italia e Stati Uniti fanno leva sulla presenza di una molto vasta e qualificata comunità italiana ed italoamericana, che ha dato vita ad un’articolata rete di relazioni, associazioni e centri culturali, musei, festival, riviste, giornali e blog.

Alcuni dei media rivolti alla collettività italiana ricevono contributi da parte del Governo italiano.

Ma quanti sono gli Italiani iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) ?

Negli Stati Uniti sono 313.450 (dato aggiornato al 31 dicembre 2020), così ripartiti nelle 10 circoscrizioni consolari: Boston: 21.193 ; Chicago: 26.801 Detroit: 18.787; Filadelfia: 25.973; Houston: 12.916 ; Los Angeles: 30.197; Miami: 47.785 ; New York: 95.305; San Francisco: 26.335; Washington D.C.: 8.158

Accanto agli Italiani di “prima generazione”, giunti negli USA nelle diverse “ondate” del secolo scorso fino ai primi anni ‘60, i flussi di più recente immigrazione sono costituiti, in gran parte, da concittadini molto qualificati, in possesso di titoli di studio universitari o superiori.

Dai giovani imprenditori italiani che investono negli Stati Uniti ma che conservano in Italia il centro principale dei loro interessi, ai professori universitari, agli scienziati e ricercatori che, ad esempio, hanno applicato le loro scoperte e invenzioni in ambito industriale, in particolare nei settori dell’informatica e dell’Hi-Tech.

E quanti sono gli gli Americani di origine italiana?

Sono, secondo il censimento più recente, 17,3 milioni, il quarto gruppo etnico di origine europea dopo Tedeschi, Irlandesi e Inglesi.

Le due principali organizzazioni italo-americane, la National Italian American Foundation (NIAF) e l’Order of Sons of Italy in America (OSIA) stimano dal canto loro che gli Americani di origine italiana siano almeno 25 milioni.

Da anni si assiste a una crescente attenzione per l’Italia da parte della comunità italo-americana, che si spiega con vari fattori tra i quali :

-l’attrazione per lo stile di vita italiano e per la nostra qualità della vita

-l’affermazione dell’immagine dell’Italia nei campi più diversi, dalla cultura alla moda, dal design alla gastronomia ed all’enologia, dalla ricerca all’alta tecnologia.

Diretta conseguenza ne sono la crescita dei viaggi per turismo verso l’Italia, l’incremento di studenti di lingua e cultura italiana, l’aumento delle domande di cittadinanza italiana.

Gli italiani in America si sono fatti tradizionalmente strada in tutti i settori della vita del Paese

Dalla politica, economia, arte, cinema, scienza e ricerca, sport ed hanno così contribuito al crescente prestigio dell’Italia negli Stati Uniti.

La loro presenza costituisce un vero e proprio ponte al più alto livello fra Italia e USA, attraverso l’apporto allo sviluppo e al rafforzamento delle relazioni bilaterali.

Gli Italiani, un popolo che nei secoli ha contaminato le culture di tutto il mondo, portando la bandiera tricolore a testa alta

Persino Il Presidente Trump in occasione delle celebrazioni per la Festa della Repubblica tenutesi alla Casa Bianca il 1 giugno 2018, sottolineò “i profondi e duraturi legami che uniscono i due Paesi”, e il contributo dato alla storia degli Stati Uniti dalla comunità italoamericana.

Daniela Piesco Vice Direttore Radici

Redazione Radici

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