Il nostro viaggio virtuale agli Uffizi

Il  nostro viaggio virtuale agli Uffizi

di Annalisa Spinelli

I diversi modi per parlare l’italiano

Sabato 23 maggio insieme con amiche e l ‘Associazione il Ponte abbiamo organizzato una gita virtuale agli Uffizi come modo nuovo e divertenete di paraticare l’italiano e far conoscere l’Italia ai bambini italiani che non ci vivono.

Ma facciamo un passo indietro.

Quando si vive all’estero e si è calati totalmente in un’altra cultura e lingua, poter parlare l’italiano non è cosí scontato.
Il livello di italiano che i bambini riescono a parlare può variare molto e le variabili sono tante.
Ve ne parlo con esperienza sia di mamma di un bambino di 10 anni che vive, da quando è nato, fuori dall’Italia e sia di insegnante di italiano nella scuola svedese dell’obbligo.

Una delle variabili è quella di avere due genitori italiani ( come nel nostro caso) oppure uno italiano e l’altro svedese.
Nel primo caso praticare l’italiano a casa sarà più semplice perché sarà la lingua che normalmente viene usata in famiglia. Normalmente i bambini che hanno due genitori italiani hanno un livello di italiano parlato paragonabile a quello dei loro coetanei in Italia. Un altro discorso è l’italiano scritto, che sicuramente sarà più carente rispetto a quello di chi vive in Italia e studia in scuole italiane.

Nel secondo caso, e cioè quello di un genitore italiano e l’altro svedese, il livello dell’italiano parlato di un bambino è molto variabile. Ho studenti che parlano bene l’italiano ( quasi come quello di mio figlio, che prendo come metro di paragone soltanto perchè lo conosco bene), altri con un livello medio), altri ancora dove c’e’ la comprensione dell’italiano ma non si riesce a parlare. E infine ho studenti che capiscono solo poche frasi e devo parlare veramente molto piano.

Il tutto a volte dipende se il genitore italiano è la mamma o il papà. Tendenzialmente ( ma non è una regola), se il genitore italiano è la mamma, i bambini parleranno meglio l’italiano rispetto a se invece è il padre ad essere italiano. Ma ad onor del vero, ho avuto e ho studenti che parlano benissimo l’italiano e lo devono al loro papà!

Poi ci sono altri casi e cioè quando un genitore è italiano e l’altro non é svedese ma di un’altra nazionalità.
Le cose si complicano perché il bambino è esposto almeno a tre lingue: la lingua del padre, della madre e lo svedese. Ma spesso i genitori possono parlare una lingua diversa dallo svedese per comunicare tra di loro come l’inglese e dunque il bambino è esposto addirittura a quattro lingue simultaneamente. Capirete, quindi, che l’ apprendimento e il parlare correttamente l’italiano avverrà in modo più lento certamente, ma la mia esperienza mi insegna che è solo una questione di esercizio!

Le occasioni per praticare l’italiano

Da quando vivo all’estero ho imparato ad apprezzare ogni occasione che dà la possibilità di far parlare l’italiano soprattutto ai bambini. Loro saranno la nuova generazione e la conoscenza dell’italiano rappresenta anche la chiave per capire la nostra cultura, le nostre tradizioni, i lati positivi e negativi, il nostro estro, la differenza tra Nord e Sud e cosí via anche per chi vive solo periodicamente in Italia. Dare loro la possibilità, attraverso la lingua, di confrontarsi con coetanei della loro età, di stringere amicizie, di capire modi di fare è qualcosa che li arricchirà.
Perchè il confronto ci fa crescere, sempre!

Questo è il motivo che mi ha sempre spinto a frequentare e far parte di associazioni italiane all’estero ( come il circolo degli italiani in Finlandia) o semi-italiana come quella del “Il Ponte”, Associazione italo-svedese. Questa, fra le sue attività, ha una sorta di “Scuola” settimanale dove si organizzano corsi di italiano per bambini di diverse età. E sono proprio io la coordinatrice di questi corsi, perchè sento forte l’esigenza che questi bambini italo-svedesi abbiano occasioni di praticare la nostra meravigliosa lingua.
Qui a Stoccolma, ci sono tante scuole internazionali e c’è la scuola francese, quella tedesca ma purtroppo non una italiana e dunque Il Ponte costituisce la sola occasione oltre l’ora di madrelingua settimanale a scuola, per praticare e parlare con coetanei l’italiano.

Purtroppo la pandemia ha influenzato anche le nostre attività del sabato mattina, ma abbiamo cercato di tenere vivo l’interesse organizzando incontri on line e con i bambini abbiamo preparato biscotti, zeppole, chiacchiere ma anche origami e tra le ultime attività abbiamo organizzato una gita on line agli Uffizi.

Ecco come nasce questo viaggio virtuale a Firenze e agli Uffizi.
La pandemia ci ha messo a dura prova è vero. Ma ci ha anche insegnato a guardare il problema da un’altra angolazione, a trasformarlo in opportunità, se possibile, e una di queste è stata la collaborazione con altre associazioni fuori Stoccolma e la possibilità di confrontarmi con altre insegnanti di madrelingua, Beatrice Rapaccini e Serena Liretti, con le quali ho portato avanti questo progetto.

Il viaggio virtuale a Firenze e agli Uffizi

Cosí sabato 23 maggio abbiamo organizzato questo viaggio virtuale agli Uffizi. Più di 60 famiglie dislocate tra Stoccolma, Uppsala, Älhumt e addirittura la Finlandia hanno fatto questo viaggio virtuale. La distanza era tanta ma la voglia di visitare( anche se virtualmente) la nostra bella Italia era altrettanto grande!
Abbiamo fatto un incontro preparatorio due settimane prima per dare modo ai bambini e ragazzi di entrare in confidenza con la città di Firenze, con la famiglia medicea e soprattutto con lo “scrigno del principe”. I ragazzi sono stati attenti e interessati: hanno risposto alle domande delle guide e ne hanno fatte tante. E la felicità più grande è stata quella di vedere la loro gioia che si esprimeva attraverso i loro volti e le loro domande.
Non importa in quale parte d’Europa si trovassero, in quel momento erano italiani che visitano orgogliosamente e con amore la loro bella Italia. E questo è quello che conta!

https://www.florence-museum.com/it/biglietti-galleria-uffizi.php?gclid=CjwKCAjw-qeFBhAsEiwA2G7Nl_4Q4pIAMtv4dzP8enRvetN2e56pU0Ws7irOQdQ54aC1wyUTwgSnEhoCKvsQAvD_BwE

Il viaggio virtuale attraverso la città di Firenze

Annalisa Spinelli corrispondente Progetto Radici-Stoccolma Svezia

Redazione @progetto-radici.it

Redazione

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