Comites: il Governo pronto ad accogliere le richieste del CGIE

Comites: il Governo pronto ad accogliere le richieste del CGIE

 Rinnovo dei Comites: un tema cruciale per la partecipazione e il coinvolgimento delle comunità italiane all’estero, ma soprattutto, osservando le prossime elezioni del 3 dicembre, un possibile snodo verso una riforma delle istituzioni degli italiani nel mondo, per renderle più partecipate e aumentare il rapporto fra connazionali all’estero e fra connazionali e l’Italia. Di questo, ma anche del rinnovo, dell’iter parlamentare per la riforma elettorale, e riguardo le associazioni e i fondi a loro destinati, si è parlato questo pomeriggio durante la video-conferenza che il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero ha organizzato invitando, oltre ai funzionari del MAECI e ai rappresentanti del CGIE, il Sottosegretario agli Affari Esteri con delega per gli italiani nel mondo, Benedetto Della Vedova.


Il dibattito ha preso il via proprio con le parole del membro dell’esecutivo, Della Vedova, che ha parlato subito dei 3 disegni di legge che tra Camera e Senato vogliono riformare la legge elettorale per il Rinnovo dei Comites. A riguardo ha spiegato, con estrema chiarezza, come questo sia un tema “legislativo” e dunque nella “piena disponibilità del parlamento”. Secondo Della Vedova, infatti, si tratta di “un tema delicato rispetto al quale va riconosciuta la potestà al parlamento.

E in parlamento la discussione c’è, ed ha anche il tempo per intervenire da qui a dicembre. Ma nella pratica vi dico, anche in virtù della mia esperienza parlamentare, che in questo contesto un po’ particolare di vita politica e istituzionale, è probabile che questi disegni di legge non possano arrivare a conclusione nei prossimi mesi. La possibilità c’è, ma non è probabile. Se il parlamento ce la facesse, il Governo chiaramente non lo ostacolerebbe”. E dunque “attendiamo con grande interesse l’evoluzione parlamentare.

Il Governo accompagnerebbe un iter accelerato, ma i tempi sono quelli del parlamento”.
Riguardo le elezioni, l’esponente governativo ha spiegato come all’interno del MAECI, le elezioni del prossimo 3 dicembre “siano un obiettivo prioritario, specie alla luce della Pandemia. È importante rinnovare il rapporto con i connazionali, ripartire dando idea che la post-pandemia riguardi tutti gli aspetti della vita sociale. Questo è l’intento del Ministero.

La prima occasione disponibile per dare un segnale in questa direzione è proprio quello del 3 dicembre. Sarà fondamentale una buona riuscita di questa tornata elettorale per attivare una proficua collaborazione tra Governo, Comites e CGIE. È fondamentale – ha aggiunto ancora Della Vedova – aumentare il bacino elettorale, sia attivo che passivo, mobilitando i connazionali, sia della vecchia che della nuova emigrazione, che hanno diritto di voto. Ci deve essere uno sforzo comune, evitando discussioni tra chi c’era prima e chi è arrivato dopo”.


E proprio riguardo le collettività italiane all’estero, il sottosegretario si è soffermato in conclusione del suo intervento: queste, secondo lui, “sono state interessate da vasti cambiamenti, che ne hanno modificato caratteristiche e in buona parte anche le esigenze, ma che sono sempre più importanti in termini di soft power, e dunque in termini di consolidamento dell’Italia all’estero. È per questo che è fondamentale portare i connazionali dentro la vita dei Comites. A tal ragione Bisogna dare atto al lavoro della DGIT, e al Ministro Luigi Maria Vignali, impegnato per aumentarne la partecipazione.

La Farnesina – ha evidenziato ancora – è pronta ad accogliere le proposte del CGIE e vuole fare il possibile per aumentare il tasso di partecipazione e il coinvolgimento delle comunità. I Comites si sono dimostrati strumenti visibili, soprattutto in questo periodo di pandemia. Dal 2015 ad oggi sono tante le iniziative di sostegno e di riconoscimento del ruolo storico delle comunità italiane hanno all’estero”.


L’esponente del Governo Draghi ha toccato anche, come ultimo argomento, quello delle associazioni italiane all’estero, che sono state “duramente colpite nelle loro attività”: “sebbene la Farnesina riconosca il ruolo delle associazioni, c’è una forma giuridica associativa che rende complicato un intervento finanziario diretto a loro favore. Ma il nostro impegno resta di non lasciarle sole e di farle arrivare il nostro sostegno”. (luc.mat/aise) 

Redazione

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