Nei miei ‘Appunti di viaggio’ oggi vi parlo di Konstrundan

Nei miei ‘Appunti di viaggio’ oggi vi parlo di Konstrundan

di Sabrina Galasso


Scorrendo alcune pagine web che mi forniscono spunti di riflessione sulla societá finlandese e che mi fanno conoscere eventi culturali interessanti, mi sono imbattutta in una notizia che annunciava l´edizione 2021 del Konstrundan.


Non chiedetemi la traduzione, peró posso dirvi che si tratta di una sorta di Festival dell´arte e che avrá luogo il 4-5 settembre. Giá vedere le date confermate mi ha dato un senso di benessere, speranza che il periodo incredibilmente tragico che abbiamo vissuto stia per cessare e una inaspettata gioia di poter tornare a godere dell´arte dal vivo.


Il festival trova le sue origini nel lontano 2008 e sebbene lo svedese sia stato la lingua ufficiale di quello che é anche conosciuto come The Art Circuit, ben presto si é trasformato in un evento multilingue con piú di 500 artisti (dati di quest´anno) registrati.


Il format é molto particolare, artisti professionisti, artigiani e designers accettano di aprire le porte dei loro studi e di accogliere i visitatori. L´obiettivo é di creare incontri e scambi tra chi l´arte la realizza (e ne vive) e chi l´arte la riceve (il pubblico).


E mi sono sentita profondamente attratta dalla notizia, perché una esperienza di questo tipo io l´ho giá vissuta a Shanghai e ho pensato che sarebbe stato bello raccogliere il pensiero, le emozioni, l´esperienza di due protagonisti nei due paesi. Nasce cosí una doppia intervista: con un artista finlandese e la fondatrice del progetto ArtCaffe, una italiana che ha conquistato Shanghai.


E perché l´universo trova la sua strada in modi a volte incomprensibili, un giorno su Linkedin leggo il post di Ingrid Biese che annunciava il lancio del Konstrundan. La contatto e le chiedo di raccontarmi la sua storia.
Introdurre Ingrid Biese non é semplice, é pittrice ma anche studiosa, e anche scrittrice. Impossibile assegnarle una cornice, ha sconfitto barriere e strutture e riesce a muoversi, in modo fluido e naturale, nell´arte come nella ricerca o la scrittura.


L´arte é presente nella sua famiglia, la respira e la vive fin da piccola, ma compie scelte differenti che la portano verso studi economici e una carriera che la vede essere consulente e ben presto ricercatrice e scrittrice. I libri sono il risultato della ricerca da lei condotta sulle ragioni che spingono le donnne ad allontanarsi dalla professione e sulle modalitá alternative e sostenibili di lavoro.


Al termine di un difficile periodo caratterizzato da una intensa attivitá, necessaria per la pubblicazione del suo primo libro, riscopre la pittura. All´inizio un hobby, che diviene – per quelle che Ingrid definisce coincidenze – una parte importante della sua vita.
Dipingere su seta é “qualcosa di magico, é accogliere e seguire il flusso, scoprire quel che diverrá e accettarlo”. Nelle sue parole l´essenza della sua arte. E nel suo volto, quando mi ha descritto il processo, una sensazione di benessere e serenitá contagiosa.


Attraverso i social media – ai quali giunge “per caso, per provare” – i suoi dipinti diventano “conosciuti e apprezzati”; crea un account interamente rivolto all´arte e si crea una comunitá che per Ingrid é “fonte preziosa di ispirazione e supporto”.
Ho ascoltato con attenzione il suo racconto sulla ricerca di uno studio, che potesse essere un luogo in cui conciliare le sue diverse anime e le sue diverse attivitá; uno studio accogliente, informale in cui non solo dipingere ma condurre incontri su temi legati alle professioni.

Quello che si é palesato davanti ai miei occhi é stato entusiasmante, inconsapevolmente Ingrid ha vissuto il processo raccontato nei suoi libri. Decidere di essere pittrice a tempo pieno é la sua esperienza tangibile delle modalitá e soluzioni sostenibili che possono essere proposte, l´equilibrio tra arte ricerca e studio che tenacemente cerca di attuare non é forse un esempio di ció che puó essere?

Tale consapevolezzza é stata in un certo modo rafforzata dalla metafora da lei utilizzata per descrivere cosa avviene durante il processo creativo di un dipinto su seta: “i colori si muovono, non posso controllare quel che avviene, vedo il divenire e accetto quel che é”. E aggiunge, “allo stesso modo funziona la collaborazione tra persone, la comunicazione, io ti ascolto e ti accolgo”.


Questo é ció che offrirá a chi si recherá nel suo studio a settembre. Si mostrerá nel momento della creazione, risponderá alle curiositá, colmando il vuoto che purtroppo spesso si crea tra l´artista e il pubblico. Aprirá il suo studio con il chiaro intento di inserire il visitatore nel suo mondo.


E spostandosi in un altro continente, ascoltando le parole di Raffaella Gallo, fondatrice del progetto ArtCaffé, mi accorgo che la distanza geografica é annullata e il ponte tra i due mondi (artista e pubblico) acquisice fondamenta solide.
Anche in questo caso l´arte entra a far parte della sua vita ben presto e mai sparisce; deve il suo interesse e la sua passione alla sua insegnante d´arte (artista) delle medie e all´etá di sedici anni acquista il primo pezzo della sua personale collezione.


L´acquisto rappresenta inconsapevolmente il principio alla base di quello che sará il suo percorso nel mondo dell´arte contemporanea, per la prima volta entra in uno studio e conosce un artista e la sua storia; e testimonia anche il valore che Raffaella da ad ogni pezzo che in seguito acquisirá, come espressione del suo grande amore per l´arte.


Anche per lei la vita riserva qualcosa di diverso e diviene ingegnere e per anni svolge con successo la professione. L´espatrio sará lo spartiacque, decide infatti di concedersi una pausa e affrontare la nuova avventura in Cina insieme al marito. Dapprima a Pechino e poi Dalian: una metropoli e una cittadina piú piccola, dapprima lo studio e l´approfondimento dell´arte contemporanea in una cittá che offre tantissimo in termini di gallerie musei e mostre e poi l´assenza di tutto ció.


Dalian é il trigger, da qui comincia tutto. Raffaella ha la felice intuizione di creare eventi che possano essere punto di incontro della comunitá internazionale, il cui denominatore comune é l´arte contemporanea. Il format é semplice, Raffaella apre le porte della sua casa e accoglie coloro che desiderano parlare di arte, che vogliono esplorare, conoscere. Inizia con una mostra fotografica e prosegue con la presentazione di artisti, diviene il mezzo attraverso il quale il gruppo creatosi attorno a lei scopre, condivide.

Gli artisti la conoscono e chiedono di essere presenti e sará il trasferimento a Shanghai a disegnare quello che é rimasto tutt´ora invariato nella forma e nei contenuti, ArtCaffé.


Non si tratta di interviste, ma di partecipazione attiva. “ArtCaffé ha fatto crescere una comunitá, ci sentiamo parte di questa cosa, condividiamo la stessa passione e di questo sono molto soddisfatta”. La chat sorta parallela al progetto ormai raccoglie piú di 1000 persone e gli artisti si sono succedeti a cadenza mensile e i nomi sono diventati sempre piú importanti. Il pubblico cresce e la popolaritá di Raffaella anche.

E il riconoscimento di quanto realizzato finora é anche rappresentato dalla proposta di dirigere lo Shanghai Center of Photography, in pratica un museo della fotografia. Indubbiamente orgogliosa di essere stata scelta per tale incarico e che ha dovuto a malincuore lasciare a causa dello stravolgimento creato dalla pandemia, che ha tenuto lei e la famiglia impossibilitata a rientrare in Cina per molto tempo.


Qual é il messaggio di ArtCaffé? “mi piace che una casa (la mia), un ambiente informale, rilassato possa diventare un punto di ingresso per chi non si avvicinerebbe mai all´arte contemporanea perché intimorito. Oggi tra il pubblico ci sono anche gli addetti ai lavori, ma continuano ad essere numerosi coloro che non appartengono al settore; vengono perché é facile, non ci sono pressioni.

Bevendo un caffé puoi scoprire che l´arte contemporanea non é qualcosa di complicato, che non puoi capire se non te la spiegano”. Ritorna vivo un elemento di cui ho giá scritto in un mio articolo sulla biblioteca OODI, la cultura per tutti, la cultura in ogni sua espressione a portata di tutti.

Raccogliere la testimonianza di Raffaella é stato come creare un ponte tra le culture, ci sono messaggi che trascendono la lingua, la geografia, la storia.
Diversi i punti di incontro tra il Festival finlandese e il progetto tutto italiano di ArtCaffé. In entrambi i casi vengono inclusi gli artisti full time (espressione usata da Ingrid), quelli che fanno dell´arte la loro vita.

Entrambi catapultano il visitatore nel mondo dell´artista offrendo uno scenario informale che ne diviene il mezzo, senza pregiudizi, senza un percorso definito. L´arte é in questo modo aperta a chiunque voglia avvicinarsi, conoscere senza timore, senza imbarazzo.


A Raffaella in ultimo ho chiesto di leggere quanto creato fino ad oggi con gli occhi di una italiana che risiede all´estero e, candidamente, mi ha risposto che pur amando moltissimo il suo paese probabilmente il suo progetto, nella forma in cui lo conosciamo, non sarebbe potuto nascere. L´idea della connessione diretta tra pubblico e artista, il mostrare l´artista nella sua versione di essere umano e non immagine lontana ed irragiungibile, é un bisogno e un interesse che in Italia puó attirare attenzione, ma il format non si potrebbe replicare. In Cina si vive in uno stato di gran sicurezza, e per esperienza personale mi trovo a condividere questo sentimento.

E in piú, “partire da zero come sono partita io – racconta Raffaella – senza credenziali, non sarei riuscita. Non sono una esperta di arte (nell´accezione di formazione), ma in Cina ho avuto la possibilitá di reinventarmi e ho potuto creare, ci sono le condizioni per esprimerti”.
Indubbiamente Raffaella Gallo rappresenta una storia di successo, tutto italiano.
E mi piacerebbe terminare con un messaggio che ha lasciato per i curatori del Konstrundan: “bravi, apritevi, offrite un canale affinché si possa avvicinare la gente all´arte (per me contemporanea); l´arte é un modo per aprire la mente, per conosere la nostra storia, quella degli altri, per incontrarci”.

Se volete seguire Ingrid Biese e Raffaella Gallo

ecco i link di riferimento :

@ingrids_silk_painting

artcaffe_byraffaellagallo

Sabrina Galasso corrispondente Progetto Radici Helsinki Finlandia

Redazione@progetto-radici.it

Redazione

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